Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] con l’inizio di una storia dello scrittore Sergio Tofano,
(15) Qui comincia l’avventura del signor Bonaventura (Conte 1999: 18),
il deittico spaziale qui non si riferisce né al luogo in cui si trova lo scrittore né al luogo in cui si trova il lettore ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] rivolta l’intenzione dimostrativa del parlante. Così, mentre io è un indicale puro, lui (anche quando usato in modo deittico) va considerato un dimostrativo.
L’apparato della deissi spaziale e temporale (e della deissi di persona, limitatamente alle ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] , infine (vedi § 3.1), sintomo del discorso indiretto libero è la presenza di avverbi di luogo e di tempo riferiti deitticamente al qui e all’ora della produzione (domani invece di il giorno dopo, ecc.).
Dal punto di vista intonativo (➔ intonazione ...
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Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte [...] combinazioni: si tratta, in genere, dei sintagmi nominali e dei sintagmi aggettivali; le seconde, fatti salvi i loro impieghi ➔ deittici, sono anafore tutte le volte che compaiono in un testo: si tratta dei pronomi, delle ellissi del soggetto e dei ...
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Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] » 6 giugno 2009).
Come le altre forme citazionali, anche il discorso diretto si determina in relazione ai cosiddetti centri deittici ( ➔ deittici). La sua peculiarità rispetto alle forme indirette di riporto è quella di conservare immutato il centro ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] del cotesto citante. Così, nella riformulazione in discorso indiretto del discorso originario in (18) proposta in (19), il centro deittico è uno solo, quello della voce citante, e le espressioni questo giorno qui, voglio e domani sono adattate in ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] direbbe per favore che ora è?
La dipendenza dei pronomi allocutivi dal contesto della comunicazione li qualifica come elementi ➔ deittici, cioè forme che trovano il loro referente nel ➔ contesto e sono vincolate alle norme sociali in uso (Renzi 2001 ...
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Il contesto può essere definito in generale come l’insieme di circostanze in cui si verifica un atto comunicativo. Tali circostanze possono essere linguistiche o extra-linguistiche. Per riferirsi alle [...] a) La conoscenza del contesto è spesso indispensabile per identificare i referenti delle espressioni impiegate: non solo dei deittici come ora, qui, io (➔ deittici), ma anche dei nomi propri (che non hanno referente unico: di quale Francesca si parla ...
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L’espressione discorso riportato viene usata per indicare il procedimento di riproduzione o rappresentazione di un discorso pronunciato in una situazione comunicativa diversa da quella in atto, ma anche [...] )
In (9) due caratteristiche fondamentali rivelano che si è in presenza di una forma indiretta: i deittici personali si orientano sul centro deittico della cornice ([lei] avesse; [lei] poteva, ecc.); i tempi verbali del discorso citato concordano con ...
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deittico
deìttico (poco com. deìctico; raro dìttico) agg. [dal gr. δεικτικός, der. di δεῖξις: v. deissi] (pl. m. -ci), letter. – Che designa con evidenza, con precisione; in partic., riferito a pronome o aggettivo, sinon. di dimostrativo....
coreferenza
coreferènza s. f. [comp. di co-1 e referenza]. – In linguistica, l’insieme dei rinvii a uno stesso referente, ottenuto attraverso l’anafora, la catafora, i deittici, ecc.