L’espressione baby talk (prestito composto da baby «bambino piccolo» e talk «parlata», attestato in inglese dal 1836) designa il modo di rivolgersi a bambini in tenera età da parte degli adulti che si [...] generici, come fare (fare la nanna, fare la pipì, fare ciao ciao «salutare»);
(e) Livello discorsivo: frequenza di elementi deittici che collegano il discorso all’ambiente in cui esso è prodotto (avv. e pron. dimostr.); espressioni di rinforzo delle ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] principale.
Il tempo del verbo di una frase subordinata può essere lo stesso che si avrebbe se la frase fosse indipendente (tempo deittico):
(9) Giovanni verrà da noi domani
(10) Giovanni mi ha detto che verrà da noi domani
In altri casi, il tempo ...
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Lo stile epistolare, cioè l’insieme di regole (stilistiche, grafiche, pragmatiche) con cui si scrivono le lettere, è frutto di un processo di codificazione sedimentato attraverso i secoli (➔ lettere e [...] agli ➔ avverbi di luogo costì e costà, oggi usciti d’uso salvo che in Toscana). D’altra parte anche altre espressioni deittiche consentono allo scrivente di ancorarsi al suo contesto (ora che ti scrivo) oppure a quello del lettore (ora che hai letto ...
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Gli avverbi temporali sono ➔ avverbi e locuzioni avverbiali (➔ avverbiali, locuzioni) che indicano il momento in cui si svolge un’azione indicata dal predicato, o quello in cui è dato registrare una certa [...] alla giornata in corso si adopera, solo in unione con pomeriggio, l’avverbio oggi (oggi pomeriggio); altrimenti si userà il deittico questa (che va a formare una locuzione avverbiale) o la sua forma abbreviata sta-: si hanno così le forme questa ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] Nel parlato, sono infatti diffuse frasi come quelle che compongono il testo (6), cioè frasi che contengono espressioni deittiche (➔ deittici), che si riferiscono a entità extralinguistiche (la sottolineatura è nostra; ED1 è un’educatrice che parla a ...
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Gli scambi dialogici scritti mediante più computer collegati in rete (posta elettronica e chat) rientrano nel sistema dei nuovi media (➔ Internet, lingua di). Alcune caratteristiche della posta elettronica [...] il modo in cui simbolizzano la distanza (Pistolesi 2004: 18-19)
La massiccia presenza di ➔ segnali discorsivi, di ➔ deittici e di interiezioni (➔ interiezione) e ➔ intercalari (be’, boh, bon, comunque, dai, ecco, ascolta, guarda, uffa, ecc.) conferma ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] rispetto ai pronomi di prima e seconda, per i quali sostiene la necessità di introdurre la categoria della deissi (➔ deittici), utile anche per analizzare altri fenomeni dell’italiano (1977: 41); per quanto riguarda il verbo, sostiene la sostanziale ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] , ciascuna delle quali si articola in micro-funzioni (tab. 1).
Le funzioni interazionali sottolineano l’ancoraggio deittico (➔ deittici) dell’enunciato al luogo, al tempo, alle persone relative all’enunciazione, in particolare rispetto al parlante ...
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Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] 2000).
Nelle narrazioni letterarie (come in 18), nelle narrazioni obiettive o nei racconti personali privi di ancoraggio deittico, il passato remoto (insieme ad altri tempi perfettivi come passato prossimo e presente perfettivo; ➔ presente) codifica ...
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Il caso è una categoria linguistica che svolge essenzialmente due funzioni, una in prevalenza sintattica e l’altra in prevalenza semantica. Sul piano sintattico, segnala la funzione che un nome svolge [...] si usano cioè solo in riferimento a una persona già nominata nel contesto precedente, mentre lui / lei sono sia anaforici sia deittici, possono cioè riferirsi anche a persone non ancora nominate), per il livello d’uso (egli ed ella sono ristretti all ...
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deittico
deìttico (poco com. deìctico; raro dìttico) agg. [dal gr. δεικτικός, der. di δεῖξις: v. deissi] (pl. m. -ci), letter. – Che designa con evidenza, con precisione; in partic., riferito a pronome o aggettivo, sinon. di dimostrativo....
coreferenza
coreferènza s. f. [comp. di co-1 e referenza]. – In linguistica, l’insieme dei rinvii a uno stesso referente, ottenuto attraverso l’anafora, la catafora, i deittici, ecc.