Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] con l’inizio di una storia dello scrittore Sergio Tofano,
(15) Qui comincia l’avventura del signor Bonaventura (Conte 1999: 18),
il deittico spaziale qui non si riferisce né al luogo in cui si trova lo scrittore né al luogo in cui si trova il lettore ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] : i due termini si devono a Fillmore 1975: 40), con il parlante considerato come l’origo (Bühler 1934), cioè il centro deittico, il punto a partire dal quale si considera la distanza. Questo è allora il dimostrativo prossimale; quello, invece, è il ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] rivolta l’intenzione dimostrativa del parlante. Così, mentre io è un indicale puro, lui (anche quando usato in modo deittico) va considerato un dimostrativo.
L’apparato della deissi spaziale e temporale (e della deissi di persona, limitatamente alle ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] nel parlato è legato a vari fattori, tra i quali bisogna almeno ricordare i seguenti:
(a) il già menzionato uso dei deittici;
(b) l’uso di catene anaforiche (➔ anaforiche, espressioni);
(c) l’uso di ➔ dislocazioni, a destra (lo compro io il giornale ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] ricordato, il pronome di terza persona, a differenza di quelli di prima e seconda persona, può avere una funzione sia deittica sia anaforica: in quest’ultimo caso, il pronome si riferisce a un’entità menzionata prima nel discorso tramite una forma ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] un’immagine mentale visiva.
Vi sono tipi diversi di gesti (Efron 1941; Ekman & Friesen 1969; McNeill 1992; Kendon 2004): gesti deittici (➔ deittici) con cui si indica un oggetto o una persona con l’indice o con la mano aperta (Kita 2003; Kendon ...
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I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] nel suo studio; il parlante, sapendo che alcune sue caratteristiche sono per così dire ‘stabili’, prevedibili, sposta l’origo (➔ deittici) del suo discorso nel punto in cui, in un momento diverso da quello nel quale parla, verosimilmente si troverà o ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] , infine (vedi § 3.1), sintomo del discorso indiretto libero è la presenza di avverbi di luogo e di tempo riferiti deitticamente al qui e all’ora della produzione (domani invece di il giorno dopo, ecc.).
Dal punto di vista intonativo (➔ intonazione ...
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Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte [...] combinazioni: si tratta, in genere, dei sintagmi nominali e dei sintagmi aggettivali; le seconde, fatti salvi i loro impieghi ➔ deittici, sono anafore tutte le volte che compaiono in un testo: si tratta dei pronomi, delle ellissi del soggetto e dei ...
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deittico
deìttico (poco com. deìctico; raro dìttico) agg. [dal gr. δεικτικός, der. di δεῖξις: v. deissi] (pl. m. -ci), letter. – Che designa con evidenza, con precisione; in partic., riferito a pronome o aggettivo, sinon. di dimostrativo....
coreferenza
coreferènza s. f. [comp. di co-1 e referenza]. – In linguistica, l’insieme dei rinvii a uno stesso referente, ottenuto attraverso l’anafora, la catafora, i deittici, ecc.