Uno dei maggiori rappresentanti dell'Illuminismo francese (Langres 1713 - Parigi 1784). Figlio di un artigiano, fece i primi studî in un collegio gesuitico e fu per breve tempo avviato allo stato ecclesiastico; [...] di una morale laica si alternano in queste pagine giovanili con la critica "libertina" del cristianesimo, ripresa dai deisti inglesi; con la satira della società contemporanea; con un vivo interesse per le scienze esatte. Discutendo, nella Lettre ...
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Sostenitore, nei sec. 16°-18°, della libertà di pensiero filosofico e religioso, e in particolare, durante l’Illuminismo, anche dell’emancipazione dalla fede e dalla morale cristiana.
Il termine si diffonde [...] , sulla scorta di Montaigne e Charron, un ideale di vita mondano; vi è la posizione deistica dell’autore dei Quatrains du déiste, la ricerca erudita di un G. Naudé, la difesa delle passioni di un C. De Saint-Evrémond, il romanzo filosofico-utopistico ...
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CATTANEO (Cataneo), Giovanni
Cesare De Michelis
Figlio di Tommaso, incerta è la data di nascita, anche se R. Mortier, sulla base di una allusione autobiografica (cfr. Alessifarmaco, p. 28), ha potuto [...] svolga ormai a livello europeo, dal 1752 scriverà spesso direttamente in francese onde confrontarsi con i materialisti e i deisti, confutando Montesquieu ne La source, la force et le veritable Esprit des Loix (Berlin 1752). Fontenelle nelle Lettere ...
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Pietro Giannone: Opere – Introduzione
Sergio Bertelli
Tre figure risaltano in modo particolare nel primo Settecento italiano. Uomini della stessa generazione, con non pochi punti di contatto tra loro. [...] senza il consenso delle stesse autorità ginevrine. Ai calvinisti, evidentemente, l'opera non doveva piacere per il suo sapore deista, né la Compagnia dei Pastori amava più urtarsi con Roma. Così, autografo e apografo del Triregno finirono entrambi ...
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