Uomo politico e scrittore (Londra 1678 - ivi 1751). Libertino, di vasti interessi, durante un viaggio continentale (1698-99) ebbe larghi incontri con la cultura europea. Deputato tory (1701), fu con Harley [...] opera soprattutto di Voltaire, che di B. fu amico e di lui fece un ideale personaggio polemico - è confuso col deismo, ma rappresenta invece un motivo di polemica civile di tipo anticattolico e l'avviamento verso quella religione pratica e funzionale ...
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GUASCO, Francesco Eugenio
Cesare Preti
Nacque ad Alessandria il 3 nov. 1725 da Guarnerio Lorenzo, marchese di Castelletto d'Erro, e da Maria Violante Turinetti, dei conti di Perego. Secondo di quattro [...] di usare la scienza contro la religione istituzionale nonché di propagandare concetti e dottrine, quali quello di tolleranza e il deismo, giudicati il prodotto di un'incapacità di comprendere il vero messaggio evangelico.
A Roma il G. fu annoverato ...
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Botanica
Si dice di parti od organi che non sono uniti fra loro o con altro organo; per es., i filamenti staminali l. (nella sofora e in altre Fabacee), che si contrappongono a quelli uniti o concresciuti, [...] sec. 16° e 17°, ma esso assume una fisionomia più caratteristica – e storicamente più interessante – nei teorici inglesi del deismo, della religione naturale e della tolleranza religiosa: così il primo ‘manifesto’ dei l. pensatori può considerarsi il ...
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Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per [...] di Virgilio, di Orazio e di Dante; e si situa sullo sfondo di un razionalismo di tempra ancora settecentesca e di un generico deismo. Ma nel 1805, allorché M. raggiunse la madre a Parigi, in occasione della morte di C. Imbonati, con il quale Giulia ...
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Filosofo (Londra 1671 - Napoli 1713), nipote del 1º conte di Shaftesbury (v.). Compiuti gli studî classici, dopo un viaggio in Francia e in Italia, entrò (1695) nel parlamento inglese nel gruppo dei whigs; [...] che corrisponde a un equilibrato e naturale modello di vita (di qui l'influenza della posizione di S. nel deismo settecentesco). Lo stesso fondamentale senso di armonia, che presiede alle valutazioni etiche, sta alla base delle valutazioni estetiche ...
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BUSENELLO, Pietro
Paolo Preto
Nato a Venezia nel 1705 da Giovanni Francesco ed Elisabetta Lion, affiancò alla consueta pratica negli uffici minori della cancelleria una non mediocre preparazione culturale [...] con una punta di preoccupazione, che sembra alludere anche a Venezia e all'Europa cristiana, il diffondersi in Turchia del "deismo" e dell'"ateismo". Non manca, ovviamente, la parte destinata a colpire di più il lettore veneto, la descrizione del ...
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Storico (Putney, Surrey, 1737 - Londra 1794). Figlio di un'agiata famiglia, frequentò il Magdalen College di Oxford. Dopo la sua conversione al cattolicesimo, completò i suoi studî a Losanna sotto la tutela [...] a suo agio nella Parigi degli enciclopedisti e condividendo molte delle loro convinzioni quali la fede nella ragione umana, il deismo, l'odio per la superstizione, l'intolleranza e la crudeltà. Egli riunì nella sua opera storica due metodi di scriver ...
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PIGNONE del Carretto, Giorgio
Ugo Dovere
PIGNONE del Carretto, Giorgio (in religione Emmanuele Maria). – Nacque a Oriolo, in provincia di Cosenza, il 17 dicembre 1721 da Ferdinando e Isabella Caracciolo [...] manoscritte nella Biblioteca Angelica, sono opera di apologetica ingiuriosa, finalizzata ad accusare Spedalieri di ateismo, deismo, pelagianesimo e razionalismo.
Nel 1773 pubblicò anonimo il suo primo libro, Janseniani erroris calumnia a venerabili ...
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COSTANTINO (Costantini), Antonio
Angelo Romano
Nato a Castrovillari (Cosenza) il 27 giugno 1657 da Marco e Maddalena Marina, entrò giovanissimo nell'Ordine dei minimi di s. Francesco di Paola. A Roma [...] -noetica.
Intrisa d'erudizione secentesca, farraginosa e contraddittoria insieme, l'opera presenta punte di esasperato deismo ereditato dal Marscham e dallo Spencer, eludendo, tuttavia, il carattere rivoluzionario nei confronti del Cristianesimo ...
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Filosofo (Edimburgo 1711 - ivi 1776). Rimasto orfano di padre a tre anni, trascorse l'infanzia a Ninewells con la madre. Successivamente fu di nuovo a Edimburgo e studiò in quella università. Nel 1734 [...] . Non vi è alcuna possibilità razionale di risalire al divino; le proposizioni tradizionali della teologia, quelle stesse del deismo, non hanno fondamento. H. fornì anche contributi in estetica, in politica, in economia. Le teorie estetiche si basano ...
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deismo
s. m. [dal fr. déisme, der. del lat. deus «dio»]. – In generale, orientamento di pensiero che riconosce l’esistenza di un Dio come prima causa, creatore e ordinatore del mondo: tale credenza (che, stabilita dalla ragione naturale, costituisce...
teismo1
teismo1 s. m. [der. del gr. ϑεός «dio»]. – 1. Termine filosofico designante in generale ogni dottrina che riconosce l’esistenza di Dio; nel senso più ampio, si contrappone perciò all’ateismo, che è la negazione, comunque compiuta,...