Arnheim, Rudolf
Daniele Dottorini
Psicologo, teorico del cinema e critico dell'arte tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Berlino il 15 luglio 1904. Tra i maggiori rappresentanti della Gestaltpsychologie, [...] morte del cinema come visione pura, possibilità di descrivere, in termini estremamente rigorosi, il meccanismo della soap opera, dove la costruzione dello spazio e del tempo avviene attraverso la ricezione della voce e dei rumori. In questo senso la ...
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Etnografico, film
Cecilia Pennacini
Nell'ambito del documentarismo, il f. e. ha sviluppato una sua tradizione specifica che risale alle origini stesse del cinema. Già alla fine dell'Ottocento, infatti, [...] ), da Rivers of sand (1974), sulla condizione femminile nella società degli Hamar dell'Etiopia, sino a Forest of bliss (1986), poetico affresco di Benares, la città indiana deimorti. Un altro autore di grande rilievo, sia per quel che riguarda le ...
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Redford, Robert (propr. Charles Robert Jr)
Giuliana Muscio
Attore e regista cinematografico statunitense, nato a Santa Monica (California) il 18 agosto 1937. Uno degli ultimi divi hollywoodiani, ha rivelato [...] 1992; In mezzo scorre il fiume). Nel 1955, alla mortedella madre (Marta Hart, di origini ispaniche), decise di frequentare Butch Cassidy) di George Roy Hill fece di R. uno dei divi più popolari del dopoguerra, anche per la buona combinazione ...
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GALDIERI, Michele
Paola Campi
Nacque a Napoli il 18 nov. 1902 da Rocco, giornalista e poeta, e da Maria Cozzolino. Frequentò inizialmente la facoltà di medicina, quindi, nel 1923, alla morte del padre, [...] dice va, tranquillo vai. Fu questo, comunque, uno dei più applauditi lavori del G. e fu contestualmente l'inizio Portami tante rose (1934), musica di C.A. Bixio, da L'eredità dello zio buonanima di A. Palermi, di cui il G. curò anche la sceneggiatura ...
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Bulgaria
Cinematografia
L'avvento del cinema in B. fu più o meno contemporaneo al resto dell'Europa orientale, anche se il Paese, principato autonomo di B. dal 1878, non aveva ancora una ben defi- nita [...] si era schierata con le potenze dell'Asse, avvenne la trasformazione istituzionale del di Smărt njama (1963, La morte non c'è) e Ponedelnik sutrin arriva il treno) di Eduard Zachariev (uno dei più rappresentativi registi del periodo) e soprattutto ...
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PHILIPE, Gerard
Monica Trecca
Philipe, Gérard (propr. Philip, Gérard)
Attore cinematografico e teatrale francese, nato a Cannes il 4 dicembre 1922 e morto a Parigi il 25 novembre 1959. Vero idolo del [...] anni Cinquanta, venne definitivamente consacrato dalla morte prematura a simbolo della giovinezza intesa come stagione romantica ed come il giovane sperduto nella luce invernale e disperata dei ricordi e dei rimorsi in Une si jolie petite plage (1949; ...
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ALMIRANTE, Luigi
Roberta Ascarelli
Nacque a Tunisi il 31 agosto 1884 da Nunzio e da Anna Dall'Este. Il padre, direttore di compagnia e discreto attore, che si trovava in Tunisia per una lunga tournée, [...] troppo moderna per soddisfare un pubblico abituato ai ritmi frenetici dei "brillanti" del tempo e tardò a farsi valere anche Compagnia della commedia e, dal 1939, fu impegnato prevalentemente nel cinema: in quell'anno vennero girati Processo e morte ...
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Kieślowski, Krzysztof
Serafino Murri
Regista e sceneggiatore polacco, nato a Varsavia il 27 giugno 1941 e morto ivi il 13 marzo 1996. Rivelatosi all'attenzione internazionale grazie al monumentale film [...] Zyro (Jerzy Radziwilowicz, volto-simbolo del cinema di Andrzej Wajda), che da morto continua a vivere a fianco dei compagni di battaglia nella Polonia 'morta' della legge marziale. K. e Piesiewicz iniziarono quindi la lunga e complessa lavorazione ...
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Dadaismo
Gianni Rondolino
Rapporti con il cinema: il cinema dadaista
Come scrisse nel 1948 Tristan Tzara in Le surréalisme et l'après-guerre, "Dada nacque da un'esigenza morale, da una volontà implacabile [...] le creazioni dello spirito, dovesse affermare la sua preminenza sulle nozioni impoverite della sostanza umana, sulle cose morte e sui Stati Uniti e altrove, quando egli riprese alcuni temi dei suoi film precedenti e raccolse attorno a sé alcuni degli ...
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Korda, Sir Alexander
Eva Cerquetelli
Nome d'arte di Sándor László Kellner, regista e produttore cinematografico ungherese, naturalizzato britannico, nato a Turpásztó il 16 settembre 1893 e morto a Londra [...] ebraiche nella città natale, ma a quattordici anni, alla morte del padre, fu costretto ad abbandonarle e a trasferirsi a si associò alla United Artists (che da allora si incaricò della distribuzione dei suoi film), aprì nel 1936 gli studi di Denham e ...
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morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un fratello; l’afta epizootica ha causato...
morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; rimase m. sul terreno; Gesù m. o Cristo...