Tutto ciò cui oggi attribuiamo il nome di città non è altro che l’essenza di ciò che ci rende uomini, nel senso aristotelico di animali “politici”. Sebbene vi siano molteplici interpretazioni della realtà [...] gruppo a un determinato luogo, allora dev’essere vero che, al crescere della città dei vivi – politicamente, nonché architettonicamente parlando – anche quella deimorti deve aver raggiunto un livello di progresso tale da emanciparsi dal rapporto di ...
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L’antropologia politica di Thomas Hobbes (1588 – 1679) riserva un ruolo primario alle nozioni di conflitto e antagonismo, chiavi di lettura essenziali ai fini di un’accurata comprensione dei sodalizi umani. [...] In altri termini, senza l’intervento della paura dellamorte violenta, la salvaguardia della vita, suggerita dalla ragione, non potrebbe , che considera l’uomo cattivo per natura e nemico dei suoi simili. Tale visione si scontra, tuttavia, con ...
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La letteratura russa del XIX e della prima metà del XX secolo affronta con profonda attenzione il tema della guerra e del conflitto, dipingendoli come la più grande delle tragedie e, allo stesso tempo, [...] dipinto nel romanzo di Grossman, e del suo collegamento con il ritratto dei soldati comuni, si potrebbe trovare, verso la conclusione del romanzo, nella toccante scena dellamorte di Kovalëv. In particolare, si noti come il rapporto da lui redatto ...
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La notte si tinge di sangue, mentre le fiamme divorano a poco a poco la rocca di Troia. Le ceneri della città distrutta si mescolano alle lacrime di quelli che erano i suoi abitanti. Qualcuno urla, si dispera, [...] fortuna peracta, un destino “già consumato” e compiuto, più simile a quello deimorti che dei vivi. Una quies ferma, un eterno riposo, in risposta al trauma della perdita improvvisa. Vivranno “felici” in un effigies, un’immagine lontana, distaccati ...
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In Storia della follia nell’età classica (1961), Michel Foucault scrive: “Dove c’è opera non c’è follia; e tuttavia la follia è contemporanea dell’opera, poiché inaugura il tempo della sua verità.” C’è [...] vicenda nella speranza di frenare le leggende che circolano sulla mortedell’artista. Il narratore e Raul Vilar si conoscono sin come prodotto alter di un dato ambiente. In uno dei dialoghi tra Raul e il narratore, infatti, leggiamo: “Se ...
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Non c’è niente di più umano della scelta, un concetto trasversale che di taglio attraversa tutti i livelli di realtà della nostra esistenza assumendo connotazioni via via diverse.Compare già multiforme [...] garantisca di che vivere e un po’ di più. La generazione dei Millennial è la prima a mettere in crisi questo ideale: le crisi pubblica e quella individuale con il risultato dellamorte civile del singolo e quindi della collettività. Un dato chiaro è, ...
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Prima parteAurelio Privitera (1970) riaprì la questione, sostenendo che dalle saghe di Licurgo, di Perseo, delle Miniadi, di Penteo non si può dedurre la storicità di una resistenza delle classi superiori [...] tradizione testuale discorde. È invece innegabile che la pittura vascolare dell’Italia meridionale combini l’iconografia dionisiaca con il culto deimorti: ad esempio, nelle scene presso la tomba vengono raffigurati giovani che portano doni quali ...
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Quante volte camminando in un mercatino dell’antiquariato sarà capitato al nostro sguardo di posarsi su cartoline ingiallite, dai bordi consunti dal tempo o anneriti dal fuoco, dai colori sbiaditi dal [...] : «Giaufrè Rudel, ch’usò la vela e ‘l remo/ a cercar la sua morte». Non sono gli unici versi nei quali Petrarca parla dell’amore lontano. Il Sonetto XV dei Rerum vulgarium fragmenta racchiude in appena quattordici versi il profondo dolore di Petrarca ...
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Il 27 giugno del 1927 il sipario del Théâtre Hébertot a Parigi si apre sull’Orphée, tragedia in un atto e un intervallo di Jean Cocteau. Il tema è classico: il mitico poeta di Tracia, Orfeo, disperato [...] al contempo magnifico del poeta, inesorabilmente legato alla morte e alle perdite dei cari che ne costituiscono un'anticipazione. Trovando nella ricerca disperata dell’amante per l’amata Euridice un’eco della propria, Cocteau adotta il suo nome e ne ...
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La similitudine omericaFra tutti i poeti dell’antica Grecia non ve ne è alcuno che uguagli neanche lontanamente Omero per ricchezza e splendore di similitudini, né forse alcuna letteratura potrebbe contrapporgliene [...] dagli alberi abbattuti da un taglialegna è quella del pioppo bianco, che per i Greci era simbolo di morte luminosa, tanto che una delle isole dei Beati si chiamava così. In Il. 13, 389, questo bell'albero e la cupa immagine degli ultimi istanti ...
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morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un fratello; l’afta epizootica ha causato...
morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; rimase m. sul terreno; Gesù m. o Cristo...
Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Antropologia
Il concetto di morte
La m., come ogni altro evento del ciclo della vita, impone a tutte le società complesse...
INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe MOLTENI
Luigi CHATRIAN
Carlo...