Per isola linguistica si intende una comunità (o un insieme ridotto di comunità geograficamente contigue) in cui sia tradizionalmente in uso una varietà linguistica nettamente diversa da quella praticata nel territorio circostante (➔ minoranze linguistiche; Perini 1988; Marcato 2000). Tale situazione è spesso il risultato di antiche immigrazioni (ad es., la creazione dal XV secolo di centri albanofoni ...
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In alcune ➔ varietà di italiano si osserva la presenza di ➔ consonanti scempie laddove l’italiano standard presenta consonanti doppie. Questo fenomeno è in genere riconducibile a caratteristiche dialettali che tendono a trasferirsi anche all’italiano regionale.
Una delle caratteristiche della fonologia dell’italiano è l’esistenza di due distinte classi di suoni, quella delle consonanti semplici e quella ...
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Sono in generale definiti substandard gli elementi che, nell’architettura sociolinguistica di una lingua (➔ varietà), stanno al di sotto dello standard (➔ italiano standard), vale a dire occupano i settori bassi delle dimensioni diastratica e diafasica (➔ variazione diastratica; ➔ variazione diafasica). Si tratta in altri termini di tutte quelle forme, costrutti, realizzazioni che, pur ampiamente in ...
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La terza rima è il metro della Divina Commedia. Se ne attribuisce concordemente l’invenzione a ➔ Dante, perciò è anche detta terzina dantesca. Con l’➔ottava rima, è il metro narrativo principe della tradizione italiana (Beltrami 20024: 105-109, 317-321).
A differenza dell’ottava – unità in sé conclusa dal distico conclusivo, a ➔ rima baciata (ABABABCC), e indefinitamente ripetibile, anche se in genere ...
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Con l’espressione interlocutore generico si designa, in senso lato, l’interlocutore indeterminato, implicito, non identificato a cui ci si rivolge durante l’enunciazione. A tale uso si ricorre nel discorso per alludere o a un interlocutore qualunque, con cui ciascuno può identificarsi, o a un individuo indeterminato, che non si conosce o non si vuol nominare: tale risorsa serve specialmente per evocare ...
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I vezzeggiativi sono alterati (➔ alterazione) che hanno un significato attenuativo con forte componente affettiva. Attraverso il vezzeggiativo il parlante vuole in genere esprimere la propria vicinanza (emotiva o fisica) al denotato dell’alterato o dell’atto linguistico in cui questo è usato.
L’effetto vezzeggiativo è connesso con la dimensione pragmatica (cfr. Dressler & Merlini Barbaresi 1994), ...
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I nomi deaggettivali, cioè derivati da aggettivi, sono anche detti nomi di qualità (per es., grandezza, verità, allegria). Essi non si differenziano nel significato dagli aggettivi da cui derivano, se non per il fatto di trattare come entità le qualità espresse dagli aggettivi stessi. Infatti, mentre gli aggettivi qualificativi sono usati con funzione attributiva (per es., un computer veloce) o predicativa ...
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L’ipercorrettismo (meno spesso ipercorrezione) consiste nella sostituzione di una forma linguistica che sarebbe esatta, ma che viene erroneamente ritenuta scorretta per somiglianza con una forma effettivamente sbagliata. Il fenomeno dell’ipercorrettismo si fonda su un meccanismo di falsa ➔ analogia: il parlante o lo scrivente si corregge, sostituendo una forma che percepisce come sbagliata sulla base ...
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vizio
Alessandro Niccoli
Una definizione del concetto di v., qual è assunto dal pensiero e quindi nel lessico dantesco, può essere ricavata dal passo del Convivio nel quale D., dopo aver enumerato le [...] undici virtù morali, precisa che ciascuna di queste vertudi ha due inimici collaterali, cioè vizii, uno in troppo e un altro in poco; e queste tutte sono li mezzi intra quelli (IV XVII 7). Per v. deve ...
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pulsioni
Secondo la definizione di Sigmund Freud (Tre saggi sulla teoria sessuale, 1905), il rappresentante psichico degli stimoli che traggono origine dall’interno del corpo e giungono alla psiche. [...] Per ammissione dello stesso Freud, si tratta di un concetto non semplice, che si situa al limite tra lo psichico e il somatico. Lo stimolo pulsionale è paragonabile a un bisogno che spinge alla ricerca ...
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definizione
definizióne (ant. diffinizióne) s. f. [dal lat. definitio -onis]. – 1. Determinazione, delimitazione esatta: d. di un confine; d. dei limiti di competenza di due organi amministrativi; d. dei termini di una questione. 2. L’atto,...
Capitalocene s. m. Denominazione polemica che, contrapponendosi al termine descrittivo antropocene (v.), intende mettere in luce le durature conseguenze negative del sistema capitalista sul piano economico-sociale, giuridico e culturale non...