L’epanalessi (dal gr. epanálēpsis «ripetizione», in lat. geminatio, iteratio o reduplicatio) è una figura retorica che consiste nel ripetere, raddoppiandoli, una parola o un segmento discorsivo all’interno, al centro o alla fine di una identica unità testuale. Essa tende all’amplificazione emozionale del discorso, dato che il termine ripetuto crea una tensione comunicativa per le operazioni interpretative. ...
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Il sonetto è la forma metrica più celebre e fortunata della tradizione lirica italiana (Beltrami 20024: 99-100, 274-289; per l’uso dantesco, Baldelli 1976). Nella forma tipica si compone di 14 endecasillabi (➔ endecasillabo), divisibili in una prima parte di 8 versi (detta anche ottava o ottetto; ma il primo termine ingenera ambiguità con l’ottava, strofa detta anche ➔ ottava rima) e una seconda di ...
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Il termine aspirazione indica una particolare produzione fonetica di un suono occlusivo. Durante l’articolazione di un’occlusiva aspirata, più precisamente al momento del suo rilascio, si ha il passaggio di una certa quantità di aria attraverso la glottide.
L’aspirazione di un suono è stata associata al tratto [+ glottide allargata] (➔ fonetica). Il processo si deve infatti ad una particolare conformazione ...
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Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure ne marcano la forma, per esprimere un valore distintivo o funzionale (cfr. Corno 2008: 603; ➔ punteggiatura).
I segni paragrafematici completano il significato dei ➔ grafemi ma, a differenza di questi ...
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La sestina, detta anche sestina lirica per distinguerla dalla sestina narrativa, o sesta rima (➔ ottava rima), è una forma lirica fissa riconducibile al genere della ➔ canzone (Beltrami 20024: 264-268; 273-274). Merita di essere trattata a parte perché, nell’adeguarsi alle norme compositive della canzone antica, obbedisce a regole vieppiù restrittive, che ne fanno il genere lirico tecnicamente più ...
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Nella riflessione tipologica il termine ergativo è tradizionalmente impiegato per designare un caso (di cui alcune lingue dispongono) per marcare il soggetto dei verbi transitivi (indicato solitamente con A «agente»), in modo da distinguerlo dal complemento oggetto dei verbi transitivi (indicato con O «oggetto») e dal soggetto dei verbi intransitivi (S «soggetto»). Sempre in queste lingue, O e S sono ...
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L’ellissi (dal gr. élleipsis «mancanza»; in lat. ellipsis) è una figura retorica che consiste nell’omissione di un segmento discorsivo entro un’unità globale, che sia recuperabile attraverso l’integrazione di conoscenze esterne.
La tradizione distingue tra ellissi grammaticale ed ellissi retorica. Non sempre si tratta di una distinzione chiara. In entrambi i casi, gli enunciati manifestano lacune, ...
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Il termine timbro fa riferimento alla qualità acustico-percettiva propria di un suono, che permette a un ascoltatore di distinguere quel suono da un altro di uguale altezza tonale, intensità e durata.
In acustica musicale ogni strumento possiede un proprio timbro: una stessa nota suonata da un violino o da un clarinetto risulta immediatamente distinguibile. La differenza, sul piano acustico, è data ...
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I pronomi relativi sono ➔ pronomi specializzati per introdurre le frasi relative (➔ relative, frasi) esplicite (1-3) e implicite (4). Svolgono contemporaneamente tre funzioni:
(a) segnalano il confine di frase marcando l’inizio della subordinata relativa;
(b) sono coreferenti con la testa (detta anche antecedente o punto di attacco della relativa; sia essa un nome come in 1, un pronome come in 2 e ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato in quanto indicano propriamente una antitesi o contrarietà. Il termine che lo designa («folle acuto») è esso stesso un ossimoro. In quanto espressione dell’antitesi, l’ossimoro unisce contrapponendoli ...
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definizione
definizióne (ant. diffinizióne) s. f. [dal lat. definitio -onis]. – 1. Determinazione, delimitazione esatta: d. di un confine; d. dei limiti di competenza di due organi amministrativi; d. dei termini di una questione. 2. L’atto,...
Capitalocene s. m. Denominazione polemica che, contrapponendosi al termine descrittivo antropocene (v.), intende mettere in luce le durature conseguenze negative del sistema capitalista sul piano economico-sociale, giuridico e culturale non...