BLASIS, Carlo de (Carlo Blasis)
Vittoria Ottolenghi
Nacque a Napoli, il 4 nov. 1795, da Francesco Antonio de Blasis e Vincenza Coluzzi de Zurla.
Il padre, figlio di un alto ufficiale spagnolo, fu noto [...] , tipici di quelli, ne aggiungeva una specialissima di leggiadria e di grazia, che dimostrerà specialmente nel 1818 alla Scala nel Dedalo e nella Spada di Kumeth di S. Viganò. Del Viganò interpreterà, oltre quest'ultimo balletto, anche la Mirra nell ...
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MANZOTTI, Luigi
Claudia Celi
Nacque a Milano il 2 febbr. 1835 da Innocente e da Giovanna Gini. Studiò con G. Bocci, al tempo insegnante di mimica presso la scuola del teatro alla Scala, ed esordì sulle [...] dell'oscurantismo e le forze conservatrici: scelta che palesa l'adesione a un pensiero laico.
Il ballo - che richiama il Dedalo di S. Viganò (Scala, 1817) - è soprattutto un'anticipazione delle idee guida dell'Excelsior, enunciate nel quadro VII, ove ...
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dedalo1
dèdalo1 agg. [dal lat. daedălus, gr. δαίδαλος], letter. – Ingegnoso, abile nella creazione di cose artistiche: O stupenda opra, o d. architetto! (Ariosto); tomba ... da man d. scolpita (T. Tasso); Un saldo ei fece smisurato scudo Di...
dedalo2
dèdalo2 s. m. [dal fr. dédale, che riproduce il nome di Dedalo, come mitico costruttore del labirinto di Creta]. – Labirinto, ma solo in senso fig., andirivieni intricato di strade o di passaggi in cui sia facile perdere l’orientamento:...