pi grèco [LSF] Nome corrente della lettera gr. π, Π (→ pi). ◆ [ALG] [ANM] Nella forma min. π, numero che, introdotto inizialmente come rapporto tra la lunghezza di una qualunque circonferenza e il suo [...] matematica, suscettibile di varie definizioni (v. oltre: Calcolo di π); si tratta di un numero reale irrazionale (cioè decimale illimitato non perio-dico) e trascendente (cioè non radice di alcuna equazione algebrica a coefficienti interi); le sue ...
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La grande scienza. Teoria dei numeri
Anatolij A. Karatsuba
Teoria dei numeri
La teoria dei numeri o, adottando una locuzione di Carl Friedrich Gauss (1777-1855), l'aritmetica superiore, è lo studio [...] di numerare e calcolare (ossia rappresentare numeri in una ben determinata maniera, per esempio con la rappresentazione decimale, ed eseguire operazioni aritmetiche). Inoltre vengono spesso inclusi in essa argomenti che o non riguardano l'aritmetica ...
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prefisso
prefisso [agg. e s.m. Der. dal part. pass. praefixus del lat. praefigere "prefiggere, mettere prima"] [ALG] [FAF] Nella logica matematica, la sequenza iniziale dei quantificatori di una formula [...] simb.) che, anteposto al nome (al simb.) di un'unità di misura, ne modifica il valore, in genere (p. del Sistema Metrico Decimale, SMD, e del Sistema Internazionale, SI) per potenze intere positive o negative di 10: deci- (d)=10-1, mega (M)=106, ecc ...
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zero
zèro [Der. del lat. mediev. zephyrum, adatt. (Leonardo Fibonacci nel Liber abbaci, 1202) del-l'arabo sifr "nulla", calco del sanscrito sunyá "vuoto"] [ALG] Numero cardinale che indica la mancanza [...] altre nove cifre utilizzate già da vari secoli; l'introduzione dello z. fu un complemento essenziale al sistema di numerazione decimale, fondato sul valore posizionale delle cifre. Le proprietà dello z. nell'aritmetica ordinaria sono: (a) lo z. è ...
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periodico
periòdico [agg. (pl.m. -ci) Der. del lat. periodicus, dal gr. periodikós, che è da períodos "periodo"] [LSF] Di fenomeno o di grandezza che presentino periodicità (←) e quindi siano rappresentabili [...] quale l'equazione oraria è una funzione p. del tempo: v. cinematica: I 592 b. ◆ [ALG] Numero decimale p.: un numero non intero la cui parte decimale sia costituita da un gruppo di cifre che si ripete indefinitamente (periodo, spesso indicato con una ...
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binario
binàrio [agg. Der. del lat. binarius, da bini "a due a due", e quindi "composto di due unità, di due elementi"] [ELT] [INF] Alfabeto, o codice, b.: codice basato sul sistema di numerazione b. [...] sole cifre 0 e 1, secondo lo stesso principio (posizionale per potenze di 2) che è alla base della numerazione decimale ordinaria (per potenze di 10); è il sistema di numerazione usato nei calcolatori elettronici digitali (in qualche caso, con alcune ...
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Numeri
Umberto Zannier
Quanti? Quanto? Quando? A che distanza? Domande a cui rispondiamo, di solito, con numeri. Di essi facciamo continuo uso, e l’importanza concettuale, oltre che pratica, della nozione [...] venne esplicitata (per es., con la teoria di Richard Dedekind).
Anche per i numeri reali vale una rappresentazione, o sviluppo, decimale, detto altresì digitale. L’idea è analoga a quella dei numeri naturali, ma in questo caso si usano cifre anche ...
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ternario
ternàrio [agg. Der. del lat. ternarius "composto di tre elementi", da terni "a tre a tre"] [CHF] Asse t., o trigiro: nella cristallografia, elemento di simmetria di ordine tre che caratterizza [...] in cui quindi ogni numero è costituito mediante le dette cifre, con valore posizionale in potenze di 3; per es., il numero t. 201 equivale, nella numerazione decimale, a 2✄32+0✄3✄1+1✄30=18+0+1=19. ◆ [TRM] Sistema t.: v. fasi termodinamiche: II 542 d. ...
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Si definisce l. di un numero reale positivo x rispetto alla base a (reale, positiva e diversa da 1) l’esponente y che bisogna attribuire alla base a per ottenere il numero x; il l. di x nella base a si [...] diffondersi dei calcolatori elettronici, in particolare di quelli da tavolo e tascabili. Usando sistematicamente la base a=10 (l. decimali, indicati brevemente con lg e con Log), si dice caratteristica di un l. il massimo intero, anche negativo, che ...
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modulo
mòdulo [Der. del lat. modulus, dim. di modus "misura"] [LSF] Termine, accompagnato da opportune qualificazioni, per indicare grandezze caratteristiche di certi fenomeni o di certi congegni: m. [...] d'acqua, pari a 100 litri al secondo; (b) tipo di modellatore (←). ◆ [ALG] M. dei logaritmi naturali: il logaritmo decimale della costante di Nepero, base dei logaritmi naturali, cioè log₁(exp1)=0.434 29... ◆ [ALG] M. di congruenza: → congruenza ...
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decimale
agg. [der. di decima, decimo]. – 1. Relativo alla decima, come sistema di tassazione: rendite decimali. 2. In aritmetica e nelle sue applicazioni, che ha per base il 10: numerazione d. (v. numerazione); numero d., numero reale scritto...
frazione
frazióne s. f. [dal lat. tardo fractio -onis, der. di fractus, part. pass. di frangĕre «spezzare»]. – 1. letter. L’atto di frangere, di spezzare: f. di un legno o di un altro solido (Galilei); la f. del pane (v. fractio panis); f....