Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Banca Centrale Europea
Carlo Santini
Dalla cooperazione fra le banche centrali alla Banca Centrale Europea
Nel giugno 1998 nasce la Banca Centrale Europea (BCE). Questo evento storico nelle relazioni [...] monetaria.
Ci si interroga sull'efficienza di un sistema decentrato e complesso e sulla superiorità di un sistema più 4,5 per cento è coerente con uno sviluppo in termini reali dell'economia dell'area dell'euro intorno a un tasso del 2,5-3 per ...
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Gianfranco Bologna
Acqua
Sora aqua… pretiosa et casta: non sprecare, non inquinare
Acqua a sufficienza per tutti: una sfida per il 21° secolo
di Gianfranco Bologna
17 - 22 marzo
Si tiene all'Aia, alla [...] milioni di vittime all'anno. In Cina l'esplosione economica avutasi dal 1980 ha portato a un'intensificazione dell'uso ha avviato una riorganizzazione dei servizi idrici basata sul decentramento, introducendo il sistema di gestione integrata sotto il ...
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DONEGANI, Guido
Franco Amatori
Nacque a Livorno il 26 marzo 1877 da Giovanni Battista e Albina Corridi. La famiglia Donegani faceva parte dell'élite imprenditoriale livornese ed era impegnata dalla [...] il potere decisorio grazie al decentramento organizzativo, consentiva una maggiore attenzione taccuino di un borghese, Bologna 1986, p. 432, e F. Guarneri, Battaglie economiche fra le due grandi guerre, Milano 1953, p. 58 Sui rapporti fra il ...
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Scala, economie di
Luigi Bruni
Introduzione
Le economie di scala hanno riflessi rilevanti e complessi sul livello tecnologico e produttivistico e sullo sviluppo dei sistemi economici nazionali e di [...] v. Sylos Labini, 1993, pp. 5, 14 e 44) conviene all'impresa (unità di natura giuridica ed economica) ricorrere al decentramento amministrativo e organizzativo della produzione tra due o più unità produttive, dislocate, se del caso, anche nello stesso ...
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Bilanci di famiglia, analisi dei
Giuseppe Alvaro
Introduzione
Lo studio dei bilanci di famiglia ha due secoli di vita. Essi trovano, infatti, un primo impiego, nella seconda metà del 1700, nelle analisi [...] prodotto il 61% e che appare, inoltre, in fase di accentuata espansione.
Un sistema economico sempre più terziarizzato significa un maggiore decentramento dell'apparato produttivo e un numero crescente di attività che possono essere svolte nell ...
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LURAGHI, Giuseppe Eugenio
Nicola Crepax
Nacque a Milano il 12 giugno 1905, da Felice e da Giuditta Talamona, ultimo di quattro figli.
La famiglia era esponente di quella parte del ceto medio cittadino, [...] . Il CIPE chiese di procedere a operazioni di decentramento produttivo tali da decongestionare l'area di Arese. L. morì a Milano il 10 dic. 1991.
Lo scenario dell'economia italiana era ormai del tutto cambiato da quello che aveva accompagnato la sua ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Vilfredo Pareto
Corrado Malandrino
Vilfredo Pareto è probabilmente l’economista e il sociologo italiano più originale nel panorama mondiale tra fine Ottocento e inizio Novecento. Uno scienziato tanto [...] quadro di modernizzazione del sistema economico e civile, e di certezza del potere; ma anche con il mantenimento della rappresentanza elettiva parlamentare e dell’autonomia della magistratura; con il decentramento amministrativo; con la garanzia dei ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Antonio De Viti de Marco
Manuela Mosca
Antonio De Viti de Marco è un grande economista italiano, fondatore della teoria pura della finanza pubblica e ispiratore della public choice. Con Maffeo Pantaleoni, [...] amministrazioni locali da realizzare attraverso il decentramento.
Il contributo scientifico
Abbiamo accennato al 11.
L. Einaudi, Prefazione a A. De Viti De Marco, Principi di economia finanziaria, Torino 1934.
E. Rossi, A. De Viti de Marco, uomo ...
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COLETTI, Francesco
Paola Magnarelli
Nacque a San Severino Marche (Macerata) da Giuseppe e Guendalina Tognaci il 10 luglio 1866. La sua era una famiglia di possidenti agricoli, di piccola nobiltà, con [...] alla dialettica delle classi, favorevole al decentramento locale, per settori di competenza, morali, s. 7, II (1940-41), pp. 244-48; L. Lenti, in Rivista di storia economica, VI (1941), pp. 64 s.; M. Boldrini, in Atti e mem. della R. Deput. di ...
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Nacque il 7 sett. 1810 a Cento (Ferrara) da Lazzaro, in antica famiglia della locale comunità ebraica. Nella città, che ospitava un antico ghetto, gli ebrei avevano goduto di particolari privilegi già [...] uno dei primi interventi nel dibattito sul decentramento aperto dalla nota inviata da Farini alla attività di scrittore soprattutto per far fronte alle non buone condizioni economiche. Anche per questo si dedicò dopo il 1880 alla redazione ...
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gruppo
s. m. [dal germ. kruppa]. – 1. Insieme di più cose o persone, distinte l’una dall’altra, ma riunite insieme in modo da formare un tutto: un g. di case, di persone; un g. di stelle; un g. d’aziende; g. familiare, costituito dai membri...
deromanizzazione
s. f. Superamento del centralismo politico e burocratico rappresentato dalla città di Roma nella sua funzione di capitale. ◆ una cultura non aliena da un’esigenza reale di decentramento e di «deromanizzazione» dell’apparato...