MOSCA, Gaetano
Furio Ferraresi
– Nacque a Palermo il 1° aprile 1858 da Luigi e da Maria Camilla Gulì.
Secondogenito di sette figli, oltre a lui tre maschi (Emanuele, Alessandro e Giovanni Battista) [...] il titolo Che cos’è la mafia, in Giornale degli economisti, 1900, vol. 20, pp. 236-262). Nel 105, 129, 218, 249, 258; A. Rossi-Doria, Per una storia del «decentramento conservatore»: Antonio di Rudinì e le riforme, in Quaderni Storici, 1971, vol. 18, ...
Leggi Tutto
MONTANELLI, Giuseppe
Paolo Bagnoli
– Nacque a Fucecchio, in provincia di Firenze, il 21 genn. 1813 da Alessandro, organista e compositore di musica per banda, e da Luisa Pratesi. A nove anni venne [...] impegnarsi in iniziative culturali, pedagogiche e anche economico-commericiali che ritenevano, con coscienza illuministica, fosse domandava se fosse legittimo parlare delle forme di decentramento prima di avere discusso cosa competesse centralmente al ...
Leggi Tutto
MINGHETTI, Marco
Raffaella Gherardi
– Primo di tre fratelli, nacque a Bologna l’8 nov. 1818 da Giuseppe, appartenente a un’agiata famiglia di proprietari terrieri arricchitisi con il commercio durante [...] fu l’organo, ebbe un ruolo assai attivo nel dibattito sull’economia in cui fece spicco il 23 apr. 1843 il suo discorso Della rapporto tra partiti e governo parlamentare, il ruolo del decentramento amministrativo) ma, in via generale, per la lezione ...
Leggi Tutto
MEDA, Filippo
Alfredo Canavero
– Nacque a Milano il 1° genn. 1869, primogenito di nove fratelli, da Luigi, negoziante di stoffe, e da Luigia Rainoldi.
Il M. frequentò le scuole elementari comunali e [...] della religione cattolica nelle scuole, prevedeva il decentramento e l’autonomia dei Comuni e delle Province popolari (1919-1926), Roma 1988, pp. 36-46; F. M. tra economia, società e politica. Convegno di studio…1989, a cura di G. Formigoni, Milano ...
Leggi Tutto
FENZI, Carlo
Luigi Fallani-Lucia Milana
Nato a Firenze il 24 nov. 1823, terzogenito del banchiere Emanuele e di Ernesta Lamberti, come d'uso nelle ricche famiglie nobili fu inviato all'estero per compiere [...] ferrate romane, fu contrario al loro pubblico esercizio, come combatté, in nome del liberalismo economico e del decentramento amministrativo propugnato tradizionalmente dal gruppo moderato toscano, contro quell'indirizzo sostenuto al governo da Q ...
Leggi Tutto
TAVIANI, Paolo Emilio
Simone Neri Serneri
TAVIANI, Paolo Emilio. – Nacque a Genova il 6 novembre 1912, unico figlio di Ferdinando, insegnante e poi dirigente scolastico, e di Elide Banchelli, maestra [...] come incontro tra comunità e individuo. Ne scaturì il disegno di un’economia programmata (ovvero regolata) e a carattere misto, nella quale aziende pubbliche decentrate avrebbero affiancato quelle a conduzione privata.
Taviani si era nel frattempo ...
Leggi Tutto
MENICHELLA, Donato
Pierluigi Ciocca
– Nacque il 23 genn. 1896 a Biccari, in Capitanata, da Vincenzo e Irene Checchia, proprietari di una media azienda agricola.
Diplomato ragioniere nel 1913 all’istituto [...] principio di economicità, in un’ottica di decentramento settoriale: «Anche se l’istituto venne Scritti e discorsi scelti, 1933-1966, Roma 1986; D. M.: stabilità e sviluppo dell’economia italiana 1946-1960, a cura di F. Cotula - C.O. Gelsomino - A. ...
Leggi Tutto
COSTA, Luigi Maria Pantaleone (Leone), marchese di Saint-Genis di Beauregard
Paul Guichonnet
Primogenito dei sei figli del marchese Vittorio Enrico Maurizio Giuseppe e di Elisabetta de Quinson, nacque [...] del ducato dal Piemonte, e reclamante per la Savoia il decentramento amministrativo, la diminuizione dei carichi fiscali e militari, e una politica di sviluppo economico. Denunciato a Torino come favorevole alla Francia, protestò energicamente in ...
Leggi Tutto
VISCONTI VENOSTA, Emilio e Giovanni
Umberto Levra
VISCONTI VENOSTA, Emilio e Giovanni (Gino). – Nacquero a Milano rispettivamente il 22 gennaio 1829 e il 4 settembre 1831, secondogenito e terzogenito [...] bisogno di assestamento, di pace, di progresso economico senza grandi spese militari, di uscire dall’isolamento necessità di una politica coloniale di raccoglimento, di un decentramento amministrativo, di un miglioramento dei rapporti con la Francia ...
Leggi Tutto
CARAPELLE, Aristide
Alessandro Albertazzi
Nacque a Napoli il 18 marzo 1878 da Carlo e Ambrogia Lattuada. Laureatosi in giurisprudenza nell'università di Palermo nel 1901, l'anno dopo entrò per concorso [...] due punti specifici della legge. Dal punto di vista economico sosteneva che il rapporto d'impiego era in sostanza un la coscienza dei funzionari e dei cittadini. Il decentramento regionale, in quest'ambito, sarebbe stato opportuno soprattutto ...
Leggi Tutto
gruppo
s. m. [dal germ. kruppa]. – 1. Insieme di più cose o persone, distinte l’una dall’altra, ma riunite insieme in modo da formare un tutto: un g. di case, di persone; un g. di stelle; un g. d’aziende; g. familiare, costituito dai membri...
deromanizzazione
s. f. Superamento del centralismo politico e burocratico rappresentato dalla città di Roma nella sua funzione di capitale. ◆ una cultura non aliena da un’esigenza reale di decentramento e di «deromanizzazione» dell’apparato...