Verso composto di dieci sillabe metriche, la cui varietà con accenti ritmici sulla 3ª, 6ª e 9ª sillaba, senza cesura e molto orecchiabile, ha esempi nel Settecento in P. Rolli, nell’Ottocento in A. Manzoni (Soffermàti sull’àrida spónda). Nell’uso antico, ripreso dai romantici e poi da Pascoli, è spesso nella forma di un doppio quinario con cesura fissa dopo il primo quinario (Al mio cantuccio, // donde ...
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decasillabo
Il d. viene giudicato da D. in VE II V 7 in fascio con tutti i parisillabi: Parisillaba vero propter sui ruditatem non utimur nisi raro; essi hanno in sé la natura dei numeri pari che sottostanno [...] ai dispari come la materia alla forma. D. non adopera d., che non trovava mai usati nella tradizione lirica sia toscana che sicula. Anzi, anche negli altri generi letterari e regionali, il d. è raramente ...
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NOVENARIO
Mario Pelaez
. Verso di nove sillabe, corrispondente per il ritmo a un decasillabo acefalo con gli accenti sulla 2ª, 5ª, 8ª, o all'unione di due versi brevi: 5 + 4, 4 + 5, 4 + 6, 5 + 5 con [...] l'elisione delle sillabe fra i due elementi. È raro nell'antica letteratura italiana, forse per la ragione addotta da Dante (quia triplicatum trisillabum videbatur, De Vulg. Eloq., II, v), che tuttavia ...
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DECA-
Deca- è un ➔prefissoide derivato dal greco deka ‘dieci’ e indica il numero dieci in parole composte appartenenti soprattutto al linguaggio scientifico e tecnico
decaedro (‘poliedro con dieci facce’)
decagono [...] (‘poligono con dieci vertici’)
decasillabo (‘verso con dieci sillabe’)
Davanti al nome di un’unità di misura, ne moltiplica il valore per dieci
decagrammo, decametro, decalitro.
Usi
Piuttosto diffusa, in particolare nell’Italia settentrionale, è la ...
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parisìllabo Nome o aggettivo che, nella flessione, abbia ugual numero di sillabe nel nominativo e nel genitivo (per es. canis canis, silvester silvestris ecc.); riguarda soprattutto la grammatica latina. [...] In metrica, indica il verso che ha numero pari di sillabe: il senario, l'ottonario, il decasillabo. ...
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Poeta e drammaturgo portoghese (Lisbona 1528 - ivi 1569). Discepolo di F. Sá de Miranda, svolse azione decisiva nella diffusione del classicismo in Portogallo, divenendo teorico della nuova scuola. Le [...] , fra cui Bristo e O cioso (entrambe post., 1622), di impronta classica su imitazione italiana, scrisse, introducendo il decasillabo sciolto, una tragedia con cori, Inês de Castro, che, pubblicata nel 1587, esercitò grande influenza sui contemporanei ...
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METRICA (gr. μετρική [τέχνη]; da μέτρον "misura")
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Ambrogio BALLINI
Giorgio PASQUALI
Salvatore BATTAGLIA
Nicola FESTA
Andreas HEUSLER
Roman JAKOBSON
È il complesso dei [...] prima (i tipi di emistichî variano senza regola: 7 + 7, 6 + 7, 7 + 8, 6 + 8, 8 + 8, di fronte alla regolarità del decasillabo francese: 4 + 6 o 5 + 7, e a volte il tipo a maiore). Si deve ammettere che il carattere isosillabico rappresenti una fase ...
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(o strofa) Raggruppamento di due o più versi, costituenti un periodo ritmico, che di solito si ripete più volte nello stesso componimento.
Metrica classica
S. greca. Periodo ritmico di due o più cola [...] s. alcaica, frequente nei frammenti di Alceo, è formata da 4 versi: 2 endecasillabi alcaici; un enneasillabo alcaico; un decasillabo alcaico. L’endecasillabo ◡̄‒́◡‒́◡̄‒́◡◡‒́◡◡̲́ è un reiziano di 5 sillabe + una delle due forme normali del docmio; l ...
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De fin' amor si vient sen et bonté
. Incipit di una canzone del Rex Navarrae Thibaut IV, citato due volte nel De vulg. Eloq., la prima (I IX 3) per documentare la presenza del vocabolo ‛ amore ' nella [...] l'osservazione ubi, si consideretur accentus et eius causa, endecasillabum esse constabit: il verso potrebbe infatti sembrare decasillabo, ma D. lascia intendere che la parola bonté, ossitona per caduta della sillaba finale, vale ancora, metricamente ...
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È il verso tipico della poesia francese. Consta di dodici sillabe; nella poesia classica è sempre diviso in due emistichî di sei sillabe, cosicché gli accenti principalì cadono sulla 6ª e 12ª sillaba; [...] di Lambert le Tort e Alexandre de Bernai (della seconda metà del sec. XII). Nel sec. XIII esso va sostituendo il decasillabo nei poemi epici, ma poi il suo uso regredisce. Rimesso in onore da Ronsard e dalla Pleiade, regolarizzato da Malherbe, nel ...
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decasillabo
decasìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo decasyllăbus, gr. δεκασύλλαβος, comp. di δέκα «dieci» e συλλαβή «sillaba»]. – Verso composto di dieci sillabe (o, più propriam., di dieci «posizioni metriche»: v. endecasillabo); nella metrica...
novenario
novenàrio agg. e s. m. [dal lat. novenarius «che consta di nove» (der. di novenus: v. novena)]. – Composto di nove parti: quasi esclusivam. nella locuz. verso n. (o assol. il n.), verso di nove sillabe (o, più propriam., di nove...