Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] Il più antico, tramandato da testimoni cinquecenteschi, è il Ritmo bellunese (Castellani 1975: 57-58; Petrucci 1994: 71-72), quattro decasillabi epici inseriti in una memoria latina che esalta le vittorie di Belluno e Feltre su Treviso nel 1193 e nel ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] a uno stile alto e linguisticamente sostenuto sono i cori: nel Carmagnola, la condanna della guerra fratricida, in strofe di martellanti decasillabi («S’ode a destra uno squillo di tromba»); nell’Adelchi, il coro del III atto, in strofe di cantabili ...
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Per metrica si intende l’insieme delle regole che governano il discorso poetico (o in versi), in quanto distinto da quello in prosa (in antico, oratio soluta, sciolta dalle regole della versificazione). [...] decisiva – dell’ultima sillaba tonica. Avremo pertanto endecasillabi (con ultimo accento tonico sulla decima), decasillabi, novenari, ottonari, settenari (➔ settenario), senari, quinari, quadrisillabi, trisillabi (un dettagliato catalogo dei versi ...
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Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] rigorosamente rimati, con frequentissima ripetizione di versi, con metri che spesso includono ottonari, settenari o quinari, ma anche decasillabi o versi doppi (senari o settenari) o, più raramente, versi brevissimi (Coletti 2005: 25-27).
Dal punto ...
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decasillabo
decasìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo decasyllăbus, gr. δεκασύλλαβος, comp. di δέκα «dieci» e συλλαβή «sillaba»]. – Verso composto di dieci sillabe (o, più propriam., di dieci «posizioni metriche»: v. endecasillabo); nella metrica...
verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale si va a capo (cfr. capoverso): se in quel...