LOSCHI, Antonio
Paolo Viti
Nacque a Vicenza forse nel 1368, comunque non molto prima, da Ludovico di Niccolò e da Elena di Regle del Gallo.
Il padre, giureconsulto, era stato a Firenze, forse nel 1350, [...] didattiche e metodologiche, così come poteva trovare nei manuali retorici classici.
La traduzione della novella di ser Ciappelletto (Decameron, I, 1) risale forse al periodo visconteo del L., anche se, per la ricorrenza di moduli stilistici, potrebbe ...
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CASTIGLIONE, Sabba (da)
Franca Petrucci
Nacque a Milano con ogni probabilità il 5 dic. 1480 da Giovanni, della nobile e importante famiglia, e da Livia Alberici, secondo C. Castiglione (Un maestro di [...] a stampa, sostenendo (nello stesso ricordo) che i libri fatui, da lui condannati come vanitas vanitatum (opere come il Decameròn, l'Orlando furioso, il Morgante),sono editi elegantemente, mentre le opere dei grandi dottori della Chiesa sono "impresse ...
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IVE, Antonio
Domenico Proietti
Nacque a Rovigno, in Istria, il 13 ag. 1851 da Pietro ed Eufemia Ruffini, in una famiglia originaria di Spalato (il cognome Ive è la forma croata corrispondente all'italiano [...] .
Così, se uno dei suoi primi scritti era stato una versione in dialetto rovignese della nona novella della prima giornata del Decameron (nel volume a cura di G. Papanti, I parlari italiani in Certaldo, Livorno 1875, pp. 617-620), a Milano nel 1877 ...
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GUCCI, Giovanni
Angelo Fabi
Nacque a Faenza il 12 nov. 1776 da Francesco e Teresa Conti, in una famiglia fregiata del titolo comitale; compì la formazione culturale di base nel locale seminario, che [...] , con frequenti reminiscenze dantesche. Curò due edizioni di classici italiani a uso scolastico: una scelta di novelle del Decameron, acconciate per esigenze morali e annotate, cui è premessa una lettera a D. Strocchi (Faenza 1822); il Trattato ...
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BERNI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque da Nicolò, notaio, e da Isabella di Francesco Baldi in data non precisabile, ma compresa tra il 1497 e il '98. Per quel che riguarda il luogo, Lamporecchio, di [...] contro l'ipocrisia che ricorda Iacopo Passavanti (I, XX, 3), un invito all'umana solidarietà ispirato al proemio del Decameron (I, XVII)sono pesanti travature che devono sostenere il peso di tutta una civiltà letteraria, laddove in Ariosto il ...
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GHERARDI, Giovanni (Giovanni da Prato, Giovanni di Gherardo, Giovanni di Gherardo Gherardi, Johannes Gerardi, Johannes de Prato)
Francesco Bausi
Nacque a Prato, da Gherardo di ser Bartolo e da Giuliana, [...] (Einaudi), Storia e geografia, II, L'età moderna, 1, Torino 1988, pp. 47 s.; A. Tartaro, Il modello del "Decameron": due paragrafi quattrocenteschi, in La novella italiana. Atti del Convegno, Caprarola… 1988, Roma 1989, pp. 431-434; P. Salwa, "Il ...
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CORBINELLI, Iacopo
Gino Benzoni
Nacque a Firenze, il 12 dic. 1535, da Raffaello (di Pandolfò di Tommaso, forse quel "conte Raffaello Corbinelli" che spedisce, il 3 genn. 1537, da Pisa una lettera al [...] vocem;Id., La fortuna in Francia del "Liber Catulli Veronensà", Verona 1978, ad vocem;M. Pozzi, V. Borghini e la lingua del "Decameron", in Studi sul Boccaccio, VII (1973), p. 295; G. Auzzas, I codd. aut., ibid., pp. 3-5; Diz.... della lett. it., a ...
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BOTTARI, Giovanni Gaetano
Armando Petrucci
Giuseppe Pignatelli
Nato a Firenze il 15 genn. 1689 da Antonio e da Anna Morelli, iniziò a dieci anni lo studio dell'eloquenza e della lingua latina sotto [...] dal 1725 una lunga serie di conferenze sul Boccaccio (vedi le Lezioni due sopra il Boccaccio, in D. M. Manni, Istoria del Decamerone del Boccaccio, II, Firenze 1742, pp. 433-453; ma una più completa edizione ne fu curata da F. Grazzini, Lezioni sopra ...
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GRAZZINI, Antonfrancesco (detto il Lasca)
Franco Pignatti
Nacque a Firenze il 22 marzo 1504 da Grazzino e Lucrezia di ser Lorenzo de' Santi.
Il padre del G. era nato nel 1452; rimasto orfano, fu allevato [...] modello trecentesco, la sintassi narrativa delle Cene costituisce il tentativo di riproporre la struttura della novella di beffa del Decameron, in cui l'intera impalcatura narrativa converge verso un centro unitario, fine e motore di tutta l'azione ...
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BINDONI, Francesco
Alfredo Cioni
Figlio maggiore di Alessandro, fu anch'egli editore, tipografo e libraio a Venezia, durante il sec. XVI. Seppure sia possibile che sia nato nell'Isola Bella del Lago [...] Carlo (1535-36) e Il Sacripante di L. Dolce (1536),La Leandra di P. Durante (1525, 1536). Del Boccaccio ristamparono il Decameron (1529, 1533 e 1541 per conto di Curzio Navò), il Laberinto d'amore (1529), la Fiammetta (1527), il Filocolo (1530). Nel ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...