SARCHIANI, Giuseppe
Elisabetta Benucci
– Nacque il 21 dicembre 1746 a San Casciano in Val di Pesa (Firenze) da Piero e da Niccola Nozzoli, entrambi di modesta condizione.
Compiuti i primi studi nelle [...] il doppio ruolo assegnatogli; in particolare, per la cattedra di eloquenza toscana, dedicò le sue lezioni al Decameron di Giovanni Boccaccio e ad alcuni aspetti della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso (Elogio dell’accademico..., in Atti ...
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PITTI, Iacopo
Adriana Mauriello
PITTI, Iacopo. – Nacque a Firenze il 26 gennaio 1519 da Francesco e da Ginevra Lanfredini.
Originari di Semifonte, località della Toscana tra la Val d’Elsa e la Val di [...] il suo nome fu inserito nella rosa dei nove candidati tra cui Cosimo I scelse i quattro deputati alla rassettatura del Decameron.
L’attività intellettuale di Pitti fu non meno intensa di quella politica. Al 1570 risale la prima stesura della Vita di ...
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MARINELLI, Giovanni
Fiammetta Cirilli
MARINELLI (Marinello), Giovanni. – Nacque probabilmente a Modena, o nel territorio, nella prima metà del XVI secolo.
L’identificazione delle sue origini si basa [...] , et eloquente dicitore nella lingua volgare»: a tale scopo il M. forniva un nutrito repertorio di sinonimi tratti dal Decameron. Il secondo volume accoglie invece una selezione di voci della lingua volgare giudicate «più eleganti, pure, et usate ...
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FACIO, Bartolomeo
Paolo Viti
Figlio di Paolino, nacque a La Spezia, probabilmente prima del 1405, e comunque non oltre il 1410.
La sua famiglia, originaria di Fabiano (una frazione poco lontana dalla [...] M. L. Doglio, L'"exemplum" nella novella latina del '400, Torino 1975, pp. 161-175; traduzione della novella X, 1 del Decameron, in C. Braggio, Una novella del Boccaccio tradotta da B. F., in Giornale ligustico, XI (1884), pp. 379-387; Invective in ...
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CAVALCANTI, Bartolomeo (Baccio)
Claudio Mutini
Nacque a Firenze il 14 genn. 1503 da Mainardo, che aveva assolto qualche incarico nella Repubblica, e da Ginevra Cavalcanti, figlia di Giovanni, il quale [...] nella dedica ad una edizione dell’Odissea e che nel 1527 aveva partecipato alla celebre edizione giuntina del Decameròn; e sarà segno di prodigalità urbana, di gentilezza conviviale, così efficacemente rievocata dal Berni allorché, nel “Capitolo ...
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DIEDO (Diedus, Dedus Didius), Francesco
Gilbert Tournoy
Figlio di Alvise di Marco, del ramo di Ss. Apostoli dell'antica famiglia appartenente al patriziato veneziano, e di Creusa di Giovanni Boldù, [...] e genero di Niccolò Sagundino, il D. dedicò il 15 marzo 1470 la traduzione latina della novella X, 8 del Decameron (cod. Vat. lat. 5336). La storia degli amici Tito e Gisippo, che più tardi, grazie soprattutto alla traduzione ugualmente latina ...
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TIZZONE, Gaetano
Milena Montanile
– Non è possibile stabilire con esattezza la sua data di nascita, come pure quella della morte: originario di Pofi, piccolo centro del Frusinate, visse tra la fine [...] anni un valido terreno di sperimentazione per le varie impostazioni filologico-correttorie e linguistiche. Dal progetto, tuttavia, escluse il Decameron, curato nel 1516 dall’amico Niccolò Delfin, e, almeno in un primo tempo, l’Ameto e l’Amorosa ...
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FABRIZI, Alvise Cinzio de'
Francesco Piovan
Ben poco si sa della vita di questo scrittore veneziano, il cui vero cognome doveva essere Cinzio, stando ai documenti noti e all'uso costante del Sanuto [...] all'altro, Plutarco e Plinio il Vecchio, Dante (la Divina Commedia, ma anche il Convivio), Boccaccio (Decameron, De casibus virorum illustrium, De claris mulieribus), Poggio Bracciolini (Facetiae), Masuccio Salernitano (Novellino), Antonio Comazzano ...
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PORTINARI, Beatrice
Maria Paola Zanoboni
PORTINARI, Beatrice. – Figlia di Folco di Ricovero Portinari e di Cilia di Gherardo Caponsacchi, nacque a Firenze nell’aprile 1266.
Il padre di Beatrice apparteneva [...] anno (quindi nel 1290, come asserito anche da Dante nella Vita Nova, cap. XXIX).
La testimonianza dell’autore del Decameron, resa non più tardi del 1363-64, è stata universalmente ritenuta degna di fede, anche perché lo scrittore stesso aveva ...
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CAMPEGGI, Ridolfo
Claudio Mutini
Nacque a Bologna nel 1565 dal conte Baldassarre e da Livia Martinenghi di origine bresciana. Si hanno scarse notizie per quel che riguarda la sua giovinezza, gli studi [...] , fu stampato nello stesso anno a Bologna in un libretto a parte. L'opera deriva la trama dalla celebre novella del Decameròn che non dispiacque ad altri drammaturghi dell'età barocca. Con il Reno sacrificante (Bologna 1617) il C. tornò al fortunato ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...