Storico italiano (Torino 1862 - Pavia 1899). Discepolo di C. Cipolla, fu segretario dell'Istituto storico italiano, poi prof. all'univ. di Pavia; socio corrispondente dei Lincei (1897). Studiò problemi [...] di storia politica medievale e del costume (Manfredi I e Manfredi II Lancia, 1886; La dominazione di Carlo I d'Angiò in Piemonte e Lombardia, 1891; Come vestivano gli uomini del "Decameron", 1898). ...
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SALVIATI, Lionardo
Claudio Gigante
– Nacque a Firenze il 27 giugno 1539, quartogenito, da Giovambattista di Lionardo e da Ginevra di Carlo d’Antonio Corbinelli.
La famiglia, non ricca, vantava antiche [...] rassettature del S., in Filologia italiana, 2011, n. 8, pp. 167-200; P.M.G. Maino, L’uso dei testimoni del “Decameron” nella rassettatura di L. S., in Aevum, 2012, n. 86, pp. 1005-1030. Sulla polemica intorno alla Gerusalemme liberata: A. Solerti ...
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PETRONIO, Giuseppe
Nicolò Mineo
Critico letterario, nato a Marano (Napoli) il 1° settembre 1909. Dopo aver studiato a Reggio Calabria, Napoli e Roma, avendo come maestri F. Torraca e G. Gabetti, fu [...] su Boccaccio (1954), D'Annunzio (1956) e il Romanticismo (1960); con saggi e volumi, quali La posizione del ''Decameron'' (1957), il fondamentale Parini e l'Illuminismo lombardo (1961), la raccolta Dall'Illuminismo al verismo. Saggi e proposte (1962 ...
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Nacque a Ferrara verso il 1485 da Niccolò del Bailo e da Beatrice Ronchegallo (quello di A. è un cognome umanistico), fu grammatico e calligrafo rinomato, morì a Venezia nel 1556. Le sue Osservationi sopra [...] ) sono un glossario del Canzoniere; le Ricchezze della lingua volgare sopra il Boccaccio (Venezia 1543, rist. 1551) un glossario del Decameron. Più ampia è la Fabrica del Mondo (Venezia 1546-48, rist. 1551-55 e poi più volte), che è un vocabolario ...
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SEGHEZZI, Anton Federico
Manlio Torquato Dazzi
Letterato veneziano, nato nel 1706, morto di tisi il 27 agosto 1743. Amico di Apostolo Zeno, dovette a lui molto della sua istruzione; fu anche amicissimo [...] e veneziane di molti scrittori cinquecentisti, e inoltre la raccolta di Rime di diversi antichi scrittori toscani, una scelta del Decameron, gl'indici degli ultimi 14 tomi del Giornale dei Letterati d'Italia degli Zeno, ecc. Nella critica aveva ...
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expurgationes
Interventi di cancellazione delle parti di un testo ritenute contrarie alla morale o alla dottrina cattolica, decisi dalla Congregazione del Sant’uffizio (istituita nel 1542) o dalla Congregazione [...] di probire l’intera opera, tuttavia ne modificavano significativamente i contenuti. Furono soggette a questo tipo di intervento censorio opere di carattere non solo religioso o filosofico, ma anche letterario (per es., il Decameron di G. Boccaccio). ...
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Predicatore e scrittore (Firenze 1300 circa - ivi 1357). Scrittore ascetico, compose lo Specchio di vera penitenza, ragionamenti semplici, umani, persuasivi, che spesso, secondo l'uso della predicazione [...] che egli descrive, con un'arte che è sobria e misurata, e insieme incisiva. Famosa quella pagina che, in gara col Decameron, rappresenta il purgatorio sulla terra. Oltre al valore letterario, l'opera di P. è una preziosa fonte per la storia dello ...
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peste
Francesca Vannozzi
L’antico flagello portato dai topi
La cosiddetta morte nera, inevitabile, repentina, di massa, che per contagio sterminava nei secoli passati persone di qualsiasi ceto sociale, [...] uomo lasciando un’impronta indelebile, tanto che famose pestilenze hanno fatto da sfondo a opere letterarie come il Decameron di Giovanni Boccaccio e I promessi sposi di Alessandro Manzoni
Pestilenza, effluvio mortifero
La peste, malattia contagiosa ...
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Attrice cinematografica italiana (Roma 1930 - Madrid 1989); esordì in Riso amaro (1948) conquistando immediatamente una larga popolarità. Successivamente recitò, affinando le sue qualità interpretative, [...] Ulisse (1954); L'oro di Napoli (1955); Uomini e lupi (1956); La diga sul Pacifico (1957); Il processo di Verona (1964); Le streghe (1967); Edipo re (1967); Teorema (1968); Morte a Venezia (1971); Il Decameron (1971); Dune (1984); Oci ciornie (1987). ...
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Letterato (Palermo 1535 o prima - ivi 1593). Notaio, ebbe numerose cariche pubbliche che gli attirarono invidie e inimicizie, da cui fu travagliato a più riprese fino alla tragica morte. Oltre a rime e [...] , al Compendio di M. Troiano tratto dalle Osservazioni della lingua castigliana di G. Miranda; Osservazioni, inedite, al Decameron del Boccaccio; ecc.), con cui contribuì, più di ogni altro suo contemporaneo, alla diffusione della lingua toscana in ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...