BIANCO Alfani
**
Protagonista realmente esistito (V. Rossi lo ha rintracciato in due documenti del 18 nov. 1423 e dell'11 luglio 1427) di una novella inserita in appendice al Decameron nella edizione [...] giuntina del 1516 e, successivamente, nel celebre Novellino del Borghini (1572). Lioncino de' Nobili narra al cospetto di Piero di Filippo del Nero (Piero Viniziano), Giovannozzo di Francesco di Neri Pitti ...
Leggi Tutto
facèzia Motto arguto, frase spiritosa. Già nell'antichità si raccolsero f. come quelle di Cicerone; f. si ritrovano poi nella novellistica neolatina. Alle f. G. Boccaccio dedicò la 6a giornata del Decameron; [...] nel Quattrocento umanisti come P. Bracciolini e A. Poliziano raccolsero e inventarono f.; nel Cortegiano B. Castiglione costruì una teoria esemplificata della f. quale arte fondamentale per l'uomo di società ...
Leggi Tutto
Scrittore polacco (Płock 1848 - Leopoli 1914), autore di raccolte di poesie che all'ispirazione romantica uniscono motivi positivistici (Poezje "Poesie", 1869; Piosenki "Canzoni", 1879), di novelle, di [...] drammi e di una traduzione del Decameron. ...
Leggi Tutto
Raccolta di novelle (1549) di A.F. Grazzini, detto il Lasca (1503-1584), pubblicate solo nel sec. 18°. L'opera rimase incompiuta poiché vennero scritte ventidue delle trenta novelle previste. Secondo [...] lo schema del Decameron di G. Boccaccio, si immaginava che i racconti fossero fatti a turno, prima di cena, dai componenti di un gruppo di dieci ragazzi e ragazze, riuniti a casa di una delle fanciulle nei tre giovedì di carnevale.
Le storie sono ...
Leggi Tutto
uccellare
Emilio Pasquini
Verbo assai diffuso nella lingua antica a partire dal XIII secolo (R. Malispini, e poi D. Compagni, A. Pucci, ecc.), spesso associato al complementare ‛ cacciare ' (così in [...] Ricordano, nel Crescenzi volgare, nel Decameron), in Boccaccio anche transitivo nel traslato per " beffare ".
Unica occorrenza in D. è (per l'intransitivo assoluto) quella celebre nel congedo della canzone Tre donne (Rime CIV 101), nel valore ben ...
Leggi Tutto
GIORGI (Džordži, Gjorgjić, Gjurgjević), Ignazio
Arturo CRONIA
Scrittore dalmata, nato a Ragusa di Dalmazia nel 1675 e ivi morto nel 1737. Da giovane scrisse poesie slave di vario argomento (Pjesni razlike), [...] ma per lo più amorose, ispirandosi al Decameron del Boccaccio e alle Metamorfosi di Ovidio. Più tardi, in seguito a una crisi spirituale (divenne gesuita), scrisse solamente versi religiosi: I sospiri della Maddalena penitente" (Uzdasi Mandalijene ...
Leggi Tutto
Drammaturgo e poeta inglese (Stratford-upon-Avon 1564 - ivi 1616). Terzo degli otto figli dell'agiato commerciante di pellami John (che ricoprì cariche pubbliche a Stratford durante il regno di Maria la [...] , diviene dibattito aperto sui principî di lealtà e fedeltà; ecco All's well that ends well, in cui una novella del Decameron si offre all'esplorazione dei concetti di onore e nobiltà secondo i codici sociale, militare, sessuale e via dicendo; ecco ...
Leggi Tutto
Scrittore (Montecatini 1702 - Firenze 1785). Condusse una vita errabonda e avventurosa in varie parti d'Europa; nel 1748 si stabilì a Londra, dove pubblicò un'interessante Istoria critica della vita civile [...] (1752); Lettere familiari e critiche (1758); un'ediz. del Decameron (1762) con osservazioni storiche e critiche; un'Istoria d'Inghilterra (1770-73). Tornato in Toscana, pubblicò nel 1776 la Storia del governo d'Inghilterra e delle sue colonie d'India ...
Leggi Tutto
MANNELLI, Francesco
Arianna Terzi
Nacque a Firenze tra il 1356 e il 1357, secondogenito di Amaretto di Zanobi e Zenobia di Domenico Guidalotti Rustichelli.
Il M. apparteneva a una delle più antiche [...] , Botteghe e canzoni della vecchia Firenze, in Nuovi Studi medievali, III (1927), 1, pp. 130-137; M. Barbi, Sul testo del Decameron, in La nuova filologia e l'edizione dei nostri scrittori: da Dante al Manzoni, Firenze 1938, pp. 35-85; G. Boccaccio ...
Leggi Tutto
. Celebre raccolta del sec. XV, alla quale si deve l'introduzione in Francia della novella in prosa. Il novellatore francese, anonimo, dichiara nella dedica al duca di Borgogna d'essersi ispirato all'esempio [...] del Decameron. Da questo e da altri indizî la critica moderna ha potuto attribuire il libro ad Antoine de La Sale (v.), un colto gentiluomo nato nel 1398, il quale, dopo un soggiorno in Italia (era a Roma nel 1422), amministrò per qualche tempo (1424 ...
Leggi Tutto
tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...