LENGUEGLIA, Carlo della
Luigi Matt
Nacque probabilmente ad Albenga, da Ettore, dei conti della Lengueglia, e dalla nobildonna Margherita d'Aste. Non è possibile individuare con precisione l'anno di [...] forma-romanzo, pur non essendo abbandonata completamente, sembra qui cedere il passo a una singolare interpretazione del modello strutturale del Decameron: così, tre "cene", in cui l'autore dà vita per voce dei personaggi a una serie di esercitazioni ...
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GIUNTI (Giunta), Filippo, il Vecchio
Massimo Ceresa
Nacque a Firenze, verso il 1450 secondo Bandini (p. 24) e Decia (p. 19), nel 1456 secondo Pettas (p. 336), da Giunta di Biagio; della madre si conosce [...] per i classici italiani: la Commedia di Dante del 1506, le opere in volgare di F. Petrarca (1510, 1515), il Decameron di G. Boccaccio del 1516, quest'ultimo interessante per le xilografie. Nel 1505 stampò Gli Asolani di Pietro Bembo, riproducendo ...
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L’espressione costruzione passiva indica un gruppo di costrutti sintattici che servono a esprimere una delle ➔ diatesi possibili in italiano, cioè la diatesi passiva. La frase nell’esempio (1) contiene [...] tempo, gli venne pensato un modo da dovere potere essere con la donna in casa sua senza sospetto (Giovanni Boccaccio, Decameron, in Bertuccelli Papi 1980: 61)
(5)
a. la casa andò distrutta nel terremoto (Giacalone Ramat 2000: 147)
b. questo lavoro ...
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ROSSI, Francesco (Checco, Cecco di Meletto, Cecco di Mileto)
Leardo Mascanzoni
– Di origine sicuramente forlivese, figlio di un Meletto o Mileto e di madre ignota, non è noto l’anno di nascita, ma è [...] gli affanni della vita e le urgenze della guerra non avrebbero consentito di prendere in mano la cetra, come l’autore del Decameron nella sua prima egloga lo invitava a fare (risposta alla prima egloga di Boccaccio; 58 versi, inc. «Iam medium lucis ...
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NENCI, Francesco
Marco Pierini
NENCI, Francesco. – Nacque ad Anghiari il 10 aprile 1781 da Sigismondo e da Maria Matassi, mercanti di modesta condizione.
Dimostrata fin dall’adolescenza una spiccata [...] 1817 e il 1819, la seconda nel 1820) e in seguito per numerose edizioni stampate da Giuseppe Molini, tra le quali un Decameron, un De rerum natura, le Tragedie di Alfieri, le Rime di Petrarca, l’Orlando Furioso, le Opere di Metastasio.
Alla morte di ...
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PRODENZANI, Simone de
Fabio Carboni
PRODENZANI, Simone de. – Nacque da Ugolino di Nallo di Cino di Ranuccio di Provenzano di Lupiccino dei Monaldeschi con ogni probabilità a Orvieto nel 1351, dal momento [...] . Le sue rime, che si radicano soprattutto nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, nel Catechismo, nella Commedia e nel Decameron, costituiscono una preziosa e copiosa fonte, spesso unica, di notizie sulla musica, sulla danza, sui giochi, sulla caccia ...
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LOCATELLI (Loccatello), Basilio
Teresa Megale
Nacque molto probabilmente a Roma, dal tornitore Iacobo e da una Altabella, tra la fine del 1590 e l'inizio del 1591, dato che si desume dalla notizia del [...] con leggere varianti nelle tre citate raccolte. Non mancano soggetti ariosteschi, come Orlando furioso, né derivazioni dal Decameron, come La Inocentia rivenuta.
Nel Discorsoper il quale si mostra esser necessario le facetie alla vita umana et ...
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ASINARI, Federico
Claudio Mutini
Nacque sulla fine del 1527 o nella prima metà del 1528, da Francesco, conte di Camerano, e da Lucrezia Torelli. Incerto è il luogo di nascita, sebbene in atti pubblici [...] tradizione letteraria della Panfila del Pistoia e della Gismonda del Razzi, seguendo nelle linee essenziali la celebre novella dei Decameron (g. IV,n. 1), da cui tuttavia si discosta nella enunciazione teorica di massime e precetti, che sottolineano ...
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BINDONI, Agostino
Alfredo Cioni
Nacque nell'Isola Bella del Lago Maggiore, territorio compreso nel ducato di Milano, per cui sottoscrive indifferentemente: "Agostino Bindoni milanese" e "Agostino Bindoni [...] dell'Ariosto (1539); Rinaldoardito di F. Tromba (1542); Mandricardo inamorato di M. Bandarini (1542). Nel 1545 ristampa il Decameron e, negli anni seguenti, pubblica La Sofonisba del Trissino (1549); La Circe del Gelli (1550); il Marescalco dell ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nell’opera di Pasolini poeta e intellettuale, forse il più grande del Novecento italiano, [...] corpo e della sua spontanea vitalità, unico spiraglio di ottimismo rispetto ai tempi futuri. Ma la cosiddetta Trilogia della Vita (Decameron, 1971; I racconti di Canterbury, 1972; Il fiore delle mille e una notte, 1974) viene presto abiurata e lascia ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...