DOLCE, Lodovico
Giovanna Romei
Nacque a Venezia nel 1508 da un'antica famiglia che aveva accesso al Maggior Consiglio: ma, di essa, un ramo si estinse nel 1248 con Filippo e l'altro ne fu escluso dalla [...] dell'imperatore. Al D. si devono anche la biografia del Boccaccio - premessa alle edizioni Giolito 1552 in 40 e in 80 del Decameron - e di Dante, nell'edizione giolitina del 1555, in cui il D. attribuiva, da allora per sempre, il titolo di Divina ...
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DOVIZI, Bernardo, detto il Bibbiena
Giorgio Patrizi
Nacque a Bibbiena, nel Casentino, il 4 agosto 1470 da Francesco e da Francesca Nutarrini.
Secondo alcune fonti la sua famiglia sarebbe stata tra le [...] E suona da epigrafe per l'intero personaggio D. la frase di Fulvia nella Calandria che, come ricorda Padoan, ha la fonte nel Decameron e un'eco in una lettera di Machiavelli, "egli è meglio fare e pentirsi, che starsi e pentirsi".
In edizioni moderne ...
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CONVENTO
C. Bozzoni
Il termine c., usato spesso impropriamente per designare una casa religiosa in genere, come sinonimo di monastero o cenobio, indica in senso stretto la comunità di un ordine regolare, [...] . 54, 377; Iacopone da Todi, Laude, a cura di F. Mancini, Roma-Bari 1974, pp. 97, 150; Giovanni Boccaccio, Decameron, edizione critica secondo l'autografo Hamiltoniano, a cura di V. Branca, Firenze 1976, p. 54; Giovanni Cavalcanti, Istorie fiorentine ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] [.ˈ], per raffigurare la subdistinctio, che fu detta distinctio suspensiva» (Novati 1909: 85 segg.). Nell’autografo Hamiltoniano del Decameron di Boccaccio, la virgula (seguita da un’iniziale di parola che può essere sia minuscola sia maiuscola) è ...
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DIETAIUTI, Cepperello
Francesca Luzzati Laganà
Nacque a Prato, probabilmente nella prima metà del sec. XIII, da ser Dietaiuti di Guido.
La sua famiglia, originaria dalle ville fra loro contigue di Fabio [...] solo in qualche punto si toccano, ma per il resto seguono due svolgimenti diversi: la brillante ricostruzione del Decameron riveste, per chi intenda valersene ai fini biografici, una importanza relativa e ben circoscritta.
Dopo il periodo trascorso ...
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TORELLI, Pomponio
Fabrizio Bondi
Nacque a Montechiarugolo nel 1539, da Paolo, conte dell’omonimo feudo, e dalla sua seconda moglie Beatrice, figlia di Gianfrancesco Pico della Mirandola.
Nel 1545, [...] dai moduli del Canzoniere petrarchesco. Torelli include tra le sue auctoritates anche la Commedia e il Decameron (più influente sulle questioni strutturali). Se la dispositio dei componimenti segue calcolate architetture e armonie numerologiche ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] di Vindelino da Spira (il nome rivela l’origine tedesca) è del 1470 (Venezia). Tra il 1470 e il 1471 uscì il Decameron di Boccaccio. La princeps della Commedia di Dante uscì a Foligno nel 1472. Tra gli incunaboli di materia non religiosa, secondo i ...
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Critico letterario italiano (Parma 1939 - ivi 2020). Studioso delle teorie freudiane in rapporto all'arte e alla letteratura, ha adottato i metodi della critica psicanalitica nell'analisi dei testi letterari. [...] (2005), in cui descrive la desolazione che caratterizza la critica letteraria contemporanea, Un caso di censuara. Il Rigoletto (2010), Quel Marcel! Frammenti dalla biografia di Proust (2011) e Oltre le usate leggi. Una lettura del «Decameron» (2019). ...
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WITTE, Karl
Vittorio Santoli
Giurista e dantista, nato a Lochau presso Halle il 1° luglio 1800, morto a Halle il 6 marzo 1883. Ragazzo prodigio, l'11 aprile 1814 gli fu conferito a Giessen il titolo [...] una buona traduzione in giambi non rimati (1865); così come prima (1827; 3ª ed. rifatta, 1859) aveva tradotto il Decameron. Le Dante-Forschungen (1869-79; trad. parziale inglese, Londra 1898) raccolgono il meglio dei suoi articoli danteschi. Tuttavia ...
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Tipo originario, modello primitivo. Il termine, che viene spesso usato soltanto con significato generico, assume un valore tecnico quando è adoperato in senso filosofico o in senso filologico.
L'archetipo [...] des 11. Jahrhunderts..., in Hermes, LXIII (1928), pp. 342-63, e Gnomon, 1928, p. 94 segg.; M. Barbi, Sul testo del "Decameron", in Studi di filologia italiana, I (1927), pp. 9-68; G. Pasquali, Per la storia del testo dell'"Apologetico" di Tertulliano ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...