pegno
Luigi Vanossi
La parola ricorre nel Fiore, in alternanza col francesismo ‛ gaggio ' (v.). In V 10 Amore dichiara che il p. del cuore donatogli dall'amante è più sicuro di qualsiasi obbligazione [...] antitesi a dispegnata del v. 14).
Il motivo del p. verrà ripreso nel sonetto successivo, con svolgimenti che forse saranno ricordati dal Boccaccio, in un analogo contesto di burla amorosa, per l'astuzia del prete di Varlungo nel Decameron (VIII 2). ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] raffinata, architettonicamente disposta secondo i modelli di Cicerone e più di Livio e di Apuleio; ma accanto a questi esempi il Decameron ne offre altri e diversi, di un lessico vario sino al dialetto, di una sintassi snodata, nervosa, parlata; e i ...
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. I dentifrici sono cosmetici detersivi usati per la pulizia e conservazione dei denti e per l'igiene della bocca.
Come per i medicamenti che dovevano alleviare il mal di denti (v. odontoiatria) anche [...] di tutti i galatei cavallereschi e le numerose ricette, generalmente a base di salvia, dei trattati medici (cfr. Boccaccio, Decameron, IV, 7). Strumenti per la cura dei denti si trovano citati spesso negl'inventarî di corredi personali. A detta di ...
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Commediografo serbo-croato, nato a Ragusa (Dalmazia) verso il 1510, morto a Venezia il 2 maggio 1567. Studiò all'università di Siena, ove nel 1541 fu rettore degli scolari; si unì all'avventuriero Cristoforo [...] Arkulin (Arcolin) e Mande (Maddalena) o Trifiče de Utolče. Quest'ultima è intessuta su una trama d'una novella del Decameron del Boccaccio. Il D. tradusse anche l'Ecuba di Euripide sulla falsariga della versione italiana di L. Dolce; curò, nel ...
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LEHTONEN, Joel
Paolo Emilio Pavolini
Scrittore finlandese, nato a Saaminki il 27 novembre 1881. Attratto sin dall'adolescenza dagli studî letterarî, ancora studente universitario esordì con alcuni scrittarelli. [...] e, se non raggiunge la stessa altezza come poeta, pure alcuni dei suoi canti restano tra i più belli della lirica finlandese moderna. È lodato anche come traduttore di racconti e romanzi: modello di stile è la sua versione in finnico del Decameron. ...
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Dal manoscritto al libro
Marino Zorzi
Produzione e commercio del libro prima della stampa
Nel primo Quattrocento Venezia è una metropoli cosmopolita, ricca, in piena espansione. Le merci vi abbondano, [...] poco a Venezia ma intensa e di grande interesse (gli è dovuta la stampa delle lettere di Plinio, nonché la prima edizione del Decameron di Boccaccio), si svolge nello stesso ambito. A lui tocca - non si sa attraverso quale gioco d'influenza e di ...
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Mandragola
Pasquale Stoppelli
Con la Mandragola siamo dinanzi alla più bella commedia italiana di tutti i tempi. Della sua eccezionalità si rese già conto Voltaire nell’Essai sur les moeurs et l’esprit [...] Tarquinio nel sentir decantare i pregi di Lucrezia romana (Livio I lvii-lviii) o al Ludovico della novella VII 7 del Decameron nel sentir lodare l’avvenenza della bolognese madonna Beatrice – se ne innamora per fama e decide di far ritorno a Firenze ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La produzione storico-critica ottocentesca è assai ampia ed eterogenea e raggiunge [...] Tasso e alcuni poeti suoi contemporanei, nonché le ampie introduzioni alle sue edizioni della Commedia (1825) e del Decameron (1825). Benché colme di sterile erudizione e sovente condizionate dall’estetica neoclassica, le sue pagine critiche, oltre a ...
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FORNACIARI, Raffaello
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 24 febbr. 1837, ultimo dei quattro figli di Luigi e Teresa Martinelli. Avviato agli studi umanistici, il F. frequentò il seminario arcivescovile [...] , pp. 518-522; G. Mazzoni, L'Ottocento, Milano 1938, pp. 1385, 1426; V. Branca, Linee di una storia della critica al "Decameron", Milano-Roma 1939, p. 57; G. Getto, Storia delle storie letterarie, Milano 1942, p. 377; G. Petronio, G. Boccaccio, in I ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuliana Boccadamo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra Due e Trecento il commercio conosce una forte fase di intensificazione, ampliamento [...] da Prato: “Questi lombardi cani, li quali a chiesa non sono voluti ricevere, non ci si vogliono più sostenere” (G. Boccaccio, Decameron, I.1). Nelle Fiandre e in Inghilterra sono pure presenti le grandi società senesi del XIII secolo, come la Gran ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...