Novelle e racconti
Emanuela Bufacchi
Il piacere della brevità
Narrazione breve in prosa, di argomento vario, la novella ha origini antiche e difficilmente identificabili. Nel corso dei secoli ha condensato [...] un genere letterario codificato, che avrà numerosi cultori accomunati da uno spiccato realismo.
In Europa la traduzione del Decameron favorirà un’estesa diffusione del gusto per la novella. Così in Francia la regina Margherita di Navarra compose tra ...
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ANTINORI, Bastiano
Mario Quattrucci
Nacque a Firenze da Alessandro il 25 ag. 1524. Ebbe notevole rilievo nella vita letteraria della città nella seconda metà del Cinquecento. Entrato nell'Accademia [...] , i Medici vollero il suo ritratto dipinto su una delle volte della Galleria.
La fama dell'A. è legata alla ""rassettatura" del Decameron, cui fu preposto V. Borghini su invito di Cosimo I. In conformità alla "Nota Santa" che proibiva "si parlasse in ...
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Inferno (Ninferno)
Lucia Onder
Il termine è presente 29 volte, delle quali 11 nella forma aferetica ‛ 'nferno '; nel Fiore ricorre anche una volta ‛ ninferno '.
Per " l'oltretomba ", " gl'Inferi ", secondo [...] quella ch'i' soffersi a la stagione, è nata per concrezione con ‛ in ' (cfr. Annotazioni e discorsi sopra alcuni luoghi del Decameron fatte da' Deputati alla correzione del medesimo, Firenze 1857, 133 ss., citato da V. Branca nella sua edizione del ...
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Nato a Sambuca Pistoiese il 19 febbraio 1867, fu bibliotecario nella Laurenziana e nella Nazionale di Firenze fino al 1900; professore di letteratura italiana nella R. Università di Messina a cominciare [...] 1920 gli Studi danteschi, dei quali sono finora usciti 14 volumi. Molta importanza hanno i suoi studî sul testo del Decameron e delle novelle del Sacchetti, contenuti nel vol. I degli Studi di filologia italiana (Firenze 1927). Ingegno eminentemente ...
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Bracciolini, Jacopo
Francesco Bausi
Umanista italiano (Firenze 1442 - ivi 1478), terzo figlio di Poggio, dedicò molte delle sue energie alla valorizzazione dell’eredità culturale del padre, tenendone [...] belli inter Gallos et Britannos, il trattatello latino Contra detractores, la latinizzazione della novella X viii del Decameron e un volgarizzamento parziale della Historia Augusta.
La sua opera maggiore è tuttavia il Commento al Trionfo della ...
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misero
Freya Anceschi
Non è facile determinare una precisa distinzione di significato nell'uso di questo aggettivo pregnante, che esprime più un sentimento che non una qualità vera e propria, il cui [...] , avendo cattiva lo stesso valore di misera. La dittologia ‛ misero cattivo ' è in Novellino LXXIX, e il Boccaccio nel Decameron ricorre sovente ai tre aggettivi di D., accoppiandoli anche in duplicazioni sinonimiche. In If III 34-36 si ha la ...
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, Troviero francese della fine del secolo XII. Il suo nome era Guido, ma egli è conosciuto sotto quello di Châtelain de Coucy, perché governatore del castello di Coucy. Morì nel 1203. Le canzoni che rimangono [...] : e si ritrova nell'antica biografia del trovatore Gugliemo di Cabestaing. Il tema fu poi svolto dagli scrittori posteriori (v. il Decameron del Boccaccio, IV, 9).
Bibl.: Fr. Michel, Chasons du Châtelain de Coucy, Parigi 1830; F. Fath, Die Lieder des ...
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RIBECA (dall'arabo rabāb; fr. rebec; sp. rabei; ted. Rebec; ingl. rebeck)
Francesco VATIELLI
È uno degli strumentì ad arco primitivi e venne usato sin dalla fine del Medioevo. Sembra ch'essa possa identificarsi [...] popolare e adatto soprattutto ad eseguire arie di danza; la ribeba è ricordata anche dal Boccaccio in una sua novella del Decameron. Fu molto usata dai menestrelli e dai giullari e visse sino alla fine del Cinquecento, quando la sostituì il violino. ...
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CHE O CUI?
Nei ➔complementi indiretti, il pronome relativo che di regola viene sostituito dalla forma obliqua
il viaggio di cui ti ho parlato
l’agenzia a cui si è affidato
il punto da cui sono partiti
la [...] che (= di cui) ti puoi fidare
La carta che (= con cui) ci si fanno i giornali.
Storia
Nei testi antichi non è raro trovare che al posto di cui
Questo è il diavolo di che io t’ho parlato (G. Boccaccio, Decameron).
VEDI ANCHE relativi, pronomi ...
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CORTICELLI, Salvatore
Sabina Magnani
Nacque a Piacenza l'8 dic. 1689 da Alessandro e Elisabetta Gabrielli, ambedue bolognesi.
Di famiglia molto agiata, poté compiere i primi studi letterari a Roma, [...] della fantasia e del talento.
Durante la stesura del trattato il C. curò anche un'edizione purgata del Decameron, pubblicata a Bologna nel 1751 "per uso principalmente dei modesti giovani della toscana lingua studiosi".
Tale pubblicazione provocò ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...