Veselovskij, Aleksandr Nikolaevič
Cesare G. De Michelis
Filologo e storico russo della letteratura (Mosca 1838 - Pietroburgo 1906).
Studioso dagl'interessi vastissimi, il V. si occupò di studi slavistici, [...] Scienze dal 1880, il V. si occupò, oltre che di D., del Boccaccio (di cui tradusse integralmente, per la prima volta, il Decameron [1891-92] e su cui scrisse un ponderoso saggio critico: Boccaccio, il suo ambiente e i suoi contemporanei, 1893), e del ...
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siniscalco
Luigi Vanossi
Era nel Medioevo titolo del maestro di casa, o maggiordomo, della famiglia reale e delle grandi famiglie feudali e aristocratiche. Compare in Fiore CXVIII 2, tra le categorie [...] numerose attestazioni in testi del Due e Trecento, quasi sempre nel significato di " maggiordomo " (Fiore di Virtù, Decameron, ecc.); nel Novellino (XIX) appare come sinonimo di ‛ tesoriere ': " Il siniscalco, ovvero tesoriere, prese quelli marchi e ...
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Vichi, Marco. – Scrittore italiano (n. Firenze 1957). Ha esordito nella scrittura con racconti brevi apparsi su numerose riviste italiane, pubblicando il suo primo romanzo, L’inquilino, nel 1999, cui hanno [...] della devianza (Città in nero, 2006; Delitti di provincia, 2007; È tutta una follia, 2012), oltreché della raccolta di novelle Decameron 2013, V. possiede una scrittura agile e in grado di ricostruire con efficacia luoghi e atmosfere e di delineare ...
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MARTINELLI, Vincenzo
Giulio Natali
Avventuriero e letterato, nato a Montecatini il 1° maggio 1702, morto a Firenze il 19 maggio 1785. Studiò giurisprudenza a Pisa; a Venezia, nel 1729, pubblicò una [...] piano, se non elegante, sono piene di peregrine notizie. Nel 1762 il M. curò a Londra un'edizione del Decameron, corredata di osservazioni storiche e critiche su ciascuna novella. A lui appartiene la prima storia scritta in italiano dell'Inghilterra ...
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GIOLITO DE' FERRARI, Gabriele
Massimo Ceresa
Nacque, probabilmente nel primo decennio del XVI secolo a Trino, nel Vercellese, da Giovanni senior e Guglielmina Borgominieri. Doveva essere il primogenito, [...] Cortegiano di B. Castiglione (prima di una serie di ristampe). L'anno seguente fece uscire tredici volumi, tra i quali un Decameron e un Orlando furioso ornati di xilografie, ma ancora ricorse al prestito di caratteri di altri: B. Stagnino e Comin da ...
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Storico e critico letterario (Ceva 1883 - Firenze 1952); prof. di letteratura italiana dal 1922, successivamente nelle univ. di Catania, Pisa e Firenze (ma dovette lasciare l'insegnamento tra il 1938 e [...] saggi, 1945; Elzeviri, 1945; Introduzione ai poeti, 1946; ecc.). Acuto commentatore di testi (Liriche di A. Manzoni, 1919; Decameron, 1924; Divina Commedia, 1945-47; Gerusalemme liberata, 1946; I promessi sposi, 1951), scrisse anche una Storia della ...
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ACCOLTI, Bernardo, detto l'Unico Aretino
Lilia Mantovani
Nacque l'11 settembre 1458, da Benedetto e da Lauta Federighi, forse in Arezzo (donde erano originari gli Accolti, ma trasferitisi già in parte [...] genn. 1494. È una commedia in ottave ripartita in cinque atti, la cui trama è tolta di peso da una novella del Decameron (giorn. IX, nov. 3) e la cui costruzione formale è del tipo delle sacre rappresentazioni.
Documenti del 1494 ci attestano che l ...
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Critico e filologo italiano (Catanzaro 1900 - Roma 1987). Allievo di V. Rossi (al cui fianco attese all'edizione delle Familiari del Petrarca che, dopo la morte del maestro, portò a termine da solo pubblicando [...] arte e con la penetrazione dell'umanità degli scrittori. Fra le sue opere si ricordano soprattutto lo studio su Il Decameron (1929); Petrarca (1946, 8a ed. 1977); Titanismo e pietà in Giacomo Leopardi (1957, 2a ed. 1981); Realismo romantico (1959, 2a ...
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Nato a Firenze il 14 agosto 1674, si erudì presto nel latino, nel greco, sotto la guida di A. M. Salvini, e nell'ebraico; fu eletto curato della Basilica laurenziana a venticinque anni. Benefico sacerdote, [...] personale raccolta di manoscritti fu acquistata, dopo la morte di lui, dal granduca. Qualche suo lavoro sul testo del Decameron e sulle stampe dei Canti carnascialeschi (onde una fiera polemica con R. M. Bracci), le postille al Malmantile racquistato ...
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] dei Deputati del 1573 (in effetti curata da Vincenzio Borghini). Com’è noto, fin dal 1570, dopo che il Decameron era stato incluso nell’Indice dei libri proibiti, il Granduca Cosimo intervenne «rivendicando i diritti di Firenze» nella rassettatura e ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...