GOVONI, Corrado
Riccardo D'Anna
Nacque presso Ferrara, a Tamara, frazione di Copparo, il 29 ott. 1884 da Carlo e da Maria Albonetti. Discendente da una famiglia contadina, lasciò presto le terre del [...] e i futuristi, in una zona, cioè, "che in parte avversa e in parte accoglie temi e linguaggi del cosiddetto decadentismo" (Fortini, p. 3), secondo una radicale "discesa di tono" tanto nella tematica quanto nel linguaggio. E, del resto, il 1903 ...
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FERRI, Giustino
Franco D'Intino
Nacque a Picinisco (oggi in provincia di Frosinone, già in provincia di Caserta) nel 1857. Nel 1878 si laureò in giurisprudenza a Napoli. Fu introdotto nell'ambiente [...] intitolati Ifondi d'oro e Figure retoriche, nei quali ancora una volta veniva ironicamente ritratto il clima fastoso e decadente della Roma aristocratica.
Nella sua lunga attività di giornalista e romanziere, il F. si firmò spesso con vari pseudonimi ...
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DE RINALDIS, Rinaldo (Aldo)
Gabriella Bernardini
Figlio di Bartolomeo - scrittore e polemista politico - e di Violante Baldizzani, nacque a Napoli il 18 febbr. 1881. Dopo un iniziale indirizzo di studi [...] e trasferimento.
Morì quasi cieco, dopo una lunga malattia, a Roma il 27 luglio 1948.
Dalle prime opere, Dell'idea di decadenza nell'arte italiana, Napoli 1907, e La conscienza dell'arte, ibid. 1908, emerge il suo pensiero estetico che si pone come ...
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CIUSA, Francesco
Maria Elvira Ciusa
Figlio di Giacomo e di Giovanna Guidacciolu, nacque a Nuoro il 2 luglio 1883. Scultore e disegnatore, fu considerato dai contemporanei l'aedo della sua gente; come [...] : Biennale di Venezia, 1928) e il Fromboliere, che sono a metà tra l'espressività della prima maniera e il decadentismo della seconda.
Il C. fu anche un abile disegnatore. Fra i disegni a penna vanno ricordati: Illatte,Processione del venerdì ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo [...] un'inquietudine nuova, per la quale il nome di P. è stato giustamente accostato a quello dei maggiori esponenti del decadentismo italiano ed europeo: l'ansia dell'uomo che invano cerca di ribellarsi agli schemi della vita per essere soltanto sé ...
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FOGAZZARO, Antonio
Lucia Strappini
Nacque a Vicenza il 25 marzo 1842 da Teresa Barrera e da Mariano, che esercitò su di lui un'influenza notevole e persistente, com'è documentato da alcuni personaggi [...] proporselo deliberatamente, costruisce le vicende dei suoi romanzi e i suoi personaggi e il suo stile" (Miti e coscienza del decadentismo italiano, Milano 1960, p. 227); sicché per Salinari c'è una linea di assoluta continuità, su questo filo, tra i ...
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BOITO, Arrigo
Emerico Giachery
Nato a Padova il 24 febbr. 1842 da Silvestro e da Giuseppina Radolinska, fu battezzato coi nomi di Enrico Giuseppe Giovanni.
Scarse le notizie sull'infanzia. Dopo un periodo [...] 1948, pp. 135-43; G. Ferchault, Faust. Une légende..., Paris 1948 pp. 24-27; W. Binni, La poetica del decadentismo italiano, Firenze 1949, pp. 39 ss.; P. Rebora, Comprensione e fortuna di Shakespeare in Italia, in Comparativeliterature, n. 3, estate ...
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INVREA, Gaspare (pseudonimo Remigio Zena)
Giuseppe Zaccaria
Nacque a Torino il 23 genn. 1850 dal marchese Fabio e da Teresa Galleani d'Agliano (che, seguendo un'antica consuetudine, aveva voluto partorire [...] cimentarsi in forme e modi diversi, richiamandosi a esperienze anche lontane fra loro, come quelle del verismo e del decadentismo, ma sempre con la misura di un equilibrio alieno da soluzioni estreme.
Nelle Anime semplici sono raccolte cinque novelle ...
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BETTINI, Pompeo
Ferruccio Ulivi
- Nacque a Verona, di famiglia lombarda, il 1°maggio 1862, da Emanuele, impiegato delle ferrovie, repubblicano. Avviato agli studi tecnici, trasse un più vero alimento [...] le testimonianze più limpide, nella sua tenue finezza, dell'ultimo periodo ottocentesco appena più ìn qua dei decadentismo. E non perché egli sia inaccessibile alle sottili inquietudini delle nuove poetiche, ma perché quelle inquietezze e suggestioni ...
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Chiari, Mario
Alessandro Cappabianca
Scenografo, costumista e regista cinematografico, nato a Firenze il 14 luglio 1909 e morto a Roma l'8 aprile 1989. Legato alla fase di superamento del Neorealismo [...] ideato per il Ludwig (1973) di Visconti (in collaborazione con Mario Scisci, costumi di Piero Tosi), vero delirio di decadentismo, a metà tra raffinatezza e kitsch (esempio tra i tanti, l'ambiente della cosiddetta grotta dei cigni) che fagocita e ...
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decadentismo
s. m. [dal fr. décadentisme, der. di décadent «decadente»]. – Atteggiamento dello spirito e del gusto – manifestatosi dapprima in Francia sulla fine del sec. 19° (in un primo tempo nella letteratura, poi nelle arti e nel costume)...
decadente
decadènte agg. [part. pres. di decadere, sull’esempio del fr. décadent]. – 1. Che è in decadenza: una nobiltà d.; istituzioni d.; una civiltà ormai decadente. 2. Relativo al decadentismo; che appartiene a quel movimento, o ne rappresenta...