GREEN, Henry
Fernando FERRARA
Romanziere inglese, nato a Forthampton il 29 ottobre 1905. Studiò a Eton e divenne dirigente d'un importante complesso industriale. Esordì con il romanzo Blindness (1926) [...] alla poesia inglese d'avanguardia dell'epoca, e da una ricerca di effetti e di evocazioni che può ricondursi al decadentismo. Party going (1939), segna il punto culminante della prima maniera del G; su una trama apparentemente futile si fonda una ...
Leggi Tutto
SAVINIO, Alberto
Arnaldo Bocelli
Pseudonimo di Andrea De Chirico, (fratello di Giorgio: vol. XII, p. 459), scrittore, pittore e musicista, nato ad Atene il 25 agosto 1891.
Le sue prime affermazioni [...] della vita subconscia, per cogliervi inedite analogie fra l'uomo e le cose. Motivi freudiani, e del "decadentismo" contemporaneo in genere, concorrono naturalmente in questa animazione o scomposizione fra umoresca e paradossale degli "oggetti"; nella ...
Leggi Tutto
JARNÉS, Benjamín
Carmelo SAMONA'
Narratore e critico spagnolo, nato a Codo (Saragozza) nel 1888, morto a Madrid nel 1950. Dopo una intensa e feconda attività sia narrativa sia saggistica e critica (si [...] come El profesor inútil (1926), Viviana y Merlín (1930), frutto delicatissimo di un gusto che si va disimpegnando dal decadentismo dei primi anni del secolo e tende a più squisite stilizzazioni, a un esercizio concettuale illuminato spesso da una ...
Leggi Tutto
Propriamente, atteggiamento del gusto e del pensiero che, in quanto pone i valori estetici al vertice della vita spirituale, considera la vita stessa come ricerca e culto del bello, come creazione artistica [...]
In quanto tale, l’e. si riconnette con quel più vasto movimento della cultura e del gusto che va sotto il nome di decadentismo, e che, toccato il suo culmine verso la fine del 19° sec., spinge le sue ramificazioni sino ai primi decenni del Novecento ...
Leggi Tutto
Pseudonimo dello scrittore nicaraguense Félix Rubén Garcia y Sarmiento (Metapa, od. Ciudad Darío, Matagalpa, 1867 - León 1916). Fu a lungo in Spagna, in America e in Francia. La sua attività letteraria, [...] Spagna il maggior rappresentante del primo modernismo, intendendosi con questo nome una corrente oscillante tra il neoromanticismo e il decadentismo. Le sue liriche, fatte di vivaci bagliori, di immagini rapide e felici trovano il loro limite (come d ...
Leggi Tutto
Scrittore e critico inglese (Bristol 1840 - Roma 1893); soggiornò a lungo in Europa, specie nei paesi del Mediterraneo (Grecia, Italia), donde trasse ispirazione per le sue opere principali: History of [...] da lui tradotti (Studies of the Greek poets, 1873) S. si rivela raffinato critico alessandrino, tra i più rappresentativi del decadentismo inglese. Oltre a brevi saggi critici su Ben Jonson, Ph. Sidney e P. B. Shelley, pubblicò (1893) uno studio su ...
Leggi Tutto
In letteratura, l’espressione dei sentimenti o stati d’animo più intimi, dei moti più profondi della sensibilità o della coscienza; ovvero la rappresentazione di aspetti della vita o di ambienti raffigurati [...] l’accentuarsi ed esasperarsi del culto dell’io e dell’arte come autobiografismo, diventa uno dei principi della poetica del decadentismo, dominando ogni forma d’arte (dalla lirica alla narrativa, al teatro) e mescolandosi e complicandosi via via con ...
Leggi Tutto
Rivoluzionario, diplomatico e critico letterario russo (Mosca 1871 - Losanna 1923). Figlio di un ingegnere polacco, studiò alla scuola tecnica superiore di Mosca, frequentando i circoli studenteschi rivoluzionarî [...] 1908; Leonid Andreev, 1910; V. G. Belinskij, 1911; N. A. Dobroljubov, 1912) sviluppò una forte polemica contro il decadentismo, indicando altresì i criterî positivi della letteratura e dell'arte, da lui visti nella capacità di cogliere la realtà in ...
Leggi Tutto
Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] Il De Sanctis concludeva che «l'uomo in lui valeva meglio del poeta» e che egli era appunto «l'ultima eco della letteratura della decadenza italiana»:4 si è detto infatti che il Rossetti non avverte la crisi formale romantica, e c'è sempre in lui un ...
Leggi Tutto
Scrittore e critico italiano (Bagnorea, od. Bagnoregio, 1896 - Roma 1968). Autore la cui opera è dominata dal contrasto tra morbida sensualità e vigile coscienza morale, tra l'egocentrismo e l'anelito [...] (Il nome sulla sabbia, 1924). In tale contrasto, di fondo romantico, confluisce la lezione delle varie correnti del decadentismo europeo, filtrata tuttavia da un gusto classico tendente a riportare l'indagine dei più sottili moti psicologici alla ...
Leggi Tutto
decadentismo
s. m. [dal fr. décadentisme, der. di décadent «decadente»]. – Atteggiamento dello spirito e del gusto – manifestatosi dapprima in Francia sulla fine del sec. 19° (in un primo tempo nella letteratura, poi nelle arti e nel costume)...
decadente
decadènte agg. [part. pres. di decadere, sull’esempio del fr. décadent]. – 1. Che è in decadenza: una nobiltà d.; istituzioni d.; una civiltà ormai decadente. 2. Relativo al decadentismo; che appartiene a quel movimento, o ne rappresenta...