SERGEEV-CENSKIJ, Sergej Nikolaevič
Anjuta MAVER
Scrittore russo, nato nel villaggio di Preobraženskoe, nel governatorato di Tambov, il 18 (v. s.) settembre 1875 e morto ad Alušta, in Crimea, il 3 dicembre [...] del realismo socialista. Nel 1943 è stato nominato accademico.
Dopo il romanzo Babaev (1907), ancora vicino al decadentismo, ma in cui è già evidente lo sforzo di raggiungere l'obiettività mantenendosi fuori da ogni influenza letteraria o ...
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Scrittore italiano (Lucca 1872 - Viareggio 1943). La sua poesia attinge, dalle prime prove (Versi tristi, 1887) alle sue manifestazioni stilisticamente più solide (Il convegno dei cipressi, 1894; nuova [...] ed. 1922), a un delicato intimismo che via via si precisa nello spirito del decadentismo fiammingo e francese e negli schemi del dannunziano Poema paradisiaco. Altre opere liriche e narrative sono: Sulle trame del sentimento (1897); Desiderata (1899 ...
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Scrittore romeno, primogenito del commediografo Ion Luca C., nato il 25 marzo 1885 a Bucarest, morto ivi il 17 gennaio 1936. Ereditò raffinati sensi artistici e attraverso studî e viaggi in Occidente, [...] si orientò verso il decadentismo.
Stilista consumato, celebrò un'umanità aristocratica e gaudente: la solennità amara è la nota che delinea i nobili parassiti del simposio ritratto dal romanzo lirico Craii de Curtea-veche (I buontemponi della corte ...
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Scrittrice (Roma 1868 - Bagnore, Santa Fiora, 1933); esordì con volumi di versi e tentò anche il teatro, ma il meglio della sua copiosa produzione è costituito da una narrativa a sfondo naturalistico provinciale. [...] Ispirati a un'idealità morale contrapposta al materialismo e al decadentismo, i suoi romanzi spesso sconfinano in una narrativa a tesi popolata di personaggi-simbolo, riscattata tuttavia da vive descrizioni di ambienti e paesaggi e dal delicato ...
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Pittore e scrittore catalano (Barcellona 1861 - Aranjuez 1931); studiò pittura dapprima a Barcellona, poi a Parigi. Fu versatile, brillante e suggestivo pittore e poeta della Catalogna moderna: ricco di [...] raffinata ironia nell'opera letteraria, realizzò in pittura una felice commistione di simbolismo e di decadentismo, prediligendo come soggetto i giardini abbandonati (opere al Prado e al Museo d'arte moderna di Barcellona). Ha coltivato largamente e ...
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Scrittore lettone (n. 1877 - m. 1940 o 1945 in prigionia sovietica). Studiò belle arti a Pietroburgo e filologia classica a Tartu; dopo l'indipendenza della Lettonia si trasferì da Mosca a Riga, dove lavorò [...] come insegnante. Sotto l'influenza dei simbolisti russi, divenne il caposcuola del decadentismo lettone con i racconti di Elēgijas ("Elegie", 1907) e Vertības parvertejot ("Trasmutazione dei valori", 1911); in seguito divenne il rappresentante del ...
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Scrittore e giornalista polacco (Błażkowa, Galizia orientale, 1873 - Milanówek, Varsavia, 1944). Nei suoi saggi critici (Słoń wśród porcelany "L'elefante in mezzo alla porcellana", 1934), nel romanzo Pałuba [...] incavato", 1907) e nei racconti (Nowele, 1906), è animato da un atteggiamento polemico contro l'irrazionalismo e il decadentismo nella vita e nell'arte della Polonia contemporanea. L'opera Walka o treść ("Lotta per il contenuto", 1929) contiene ...
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Poeta ceco (Praga 1871 - ivi 1951). Le sue poesie (Sodoma, 1895; Sexus necans, 1897; Písně tulákovy o životě a smrti "Canti del vagabondo sulla vita e sulla morte", 1930), i racconti (Gotická duše "Anima [...] gotica", 1900) e le leggende (Barokové oltáře "Altari barocchi", 1922) fanno di lui il rappresentante più eminente del decadentismo ceco. ...
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Critico letterario italiano (Perugia 1913 - Roma 1997); prof. di letteratura italiana dal 1948, ha insegnato nelle univ. di Genova, di Firenze e (dal 1964) di Roma; socio nazionale dei Lincei (1977). Allievo [...] culturali moderni e definendo una sua peculiare prospettiva teorica. Tra le sue opere più importanti: La poetica del decadentismo italiano (1936); Vita interiore dell'Alfieri (1942); La nuova poetica leopardiana (1947); Metodo e poesia di L. Ariosto ...
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Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, trascorse alcuni periodi della sua vita, legati a esperienze letterarie diverse, a Firenze, a Milano e poi a Roma, e morì nel 1922. La sua attività letteraria si [...] intimi, 1884) e al romanzo piccolo-borghese del periodo milanese (Il marito di Elena, 1882), dalle novelle e dai romanzi decadenti della maturità (I ricordi del capitano D’Arce, 1891; Don Candeloro & ci, 1894; l’incompiuta Duchessa di Leyra) al ...
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decadentismo
s. m. [dal fr. décadentisme, der. di décadent «decadente»]. – Atteggiamento dello spirito e del gusto – manifestatosi dapprima in Francia sulla fine del sec. 19° (in un primo tempo nella letteratura, poi nelle arti e nel costume)...
decadente
decadènte agg. [part. pres. di decadere, sull’esempio del fr. décadent]. – 1. Che è in decadenza: una nobiltà d.; istituzioni d.; una civiltà ormai decadente. 2. Relativo al decadentismo; che appartiene a quel movimento, o ne rappresenta...