In musica, composizione strumentale, spesso solistica, nella quale più temi, quasi sempre di origine popolare, vengono svolti in forma libera, con significati epici o di esaltazione etnica e nazionale, [...] esempi F. Liszt (Rapsodie ungheresi), J. Brahms, E. Lalo (Rapsodia norvegese), A. Dvořák (Rapsodie slave), C. Saint-Saëns (Rapsodia d’Alvernia), M. Ravel (Rhapsodie espagnole), C. Debussy (Rhapsodies), G. Gershwin (Rhapsody in Blue, 1924). ...
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Musicologo ungherese (n. Debrecen 1920). Prof. (dal 1955) di estetica e teoria della musica nell'Accademia di musica di Budapest, della quale è anche stato rettore (1980-88); direttore (1973-80) dell'Istituto [...] es a zene "Le basi dell'estetica e la musica", 1968; On music, on aesthetics, 1981). Ha pubblicato una monografia su Debussy (Achille-Claude Debussy, 1959) e una su Bartók (Bartók Béla, 1965, 2a ed. 1970), del quale ha raccolto lettere, scritti e ...
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FERRANTI, Giuseppe
Emanuele Carlo Mongiovì
Nacque a Piacenza il 29 giugno 1888 da Gaetano e da Maria Teresa Montanarini.
La vita e l'opera di questo compositore restano in gran parte sconosciute. Molto [...] fino a Blaise Cendrars, di cui musicò i Chants nègres, e nella musica si indirizzavano verso F. Chopin, H. Berlioz, Ch. Gounod, Debussy e oltre fino al "groupe des six", ma toccavano anche la grande musica settecentesca, primo fra tutti J.-Ph. Rameau ...
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Musicista francese (Montluçon, Allier, 1853 - Parigi 1929). Studiò alla scuola Niedermeyer di Parigi. Fu dapprima organista di chiesa e poi direttore d'orchestra in teatri londinesi e parigini (Covent [...] e operette di stile elegante e raffinato (La Basoche, 1890; Madame Chrysanthème, 1893; Fortunio, 1896; Les P'tites Michus, 1897). Diresse la prima rappresentazione di Louise di G. Charpentier (1900) e di Pelléas et Mélisande di C. Debussy (1902). ...
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DALLAPICCOLA, Luigi
Bianca Maria Antolini
Nacque a Pisino d'Istria il 3 febbr. 1904, da Pio, preside del locale liceo di lingua italiana, e da Domitilla Alberti; fu lo stesso D. a mettere in rilievo [...] (fra cui opere di M. Ravel e A. Schoenberg). Del 1919 è il primo contatto con la musica di C. Debussy, dapprima attraverso composizioni pianistiche come La cathédrale engloutie, mentre datato 30 ag. 1921 è l'acquisto a Trieste della Harmonielehre di ...
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Direttore d'orchestra, nato ad Anversa il 26 marzo 1905. Studiò nella sua città natale e a Bruxelles, iniziando la sua attività come pianista. Esordì come direttore d'orchestra nel 1926 ad Anversa, nel [...] 'interpretazione di musiche della scuola impressionista francese. Ha così concertato più volte, in varî teatri, il Pelléas et Mélisande di Debussy. Nel 1956 ha curato a Bayreuth un'edizione dei Maestri cantori di Wagner. Ha inciso parecchi dischi. ...
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AMATO, Pasquale
Angelo Mattera
Baritono. Nacque a Napoli il 21 marzo 1878; già avviato agli studi di ingegneria, li abbandonò per dedicarsi al canto, iscrivendosi al conservatorio napoletano di S. Pietro [...] godé del costante favore del pubblico, producendosi in un repertorio estesissimo e vario che spaziava da R. Wagner (Tristano, Lohengrin)aC. Debussy, da G. Verdi a G. Puccini, da P. Mascagni a F. Cilea (di cui aveva interpretato Gloria il 15 apr. 1907 ...
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Musicista russo naturalizzato statunitense (Oranienbaum 1882 - New York 1971). Compositore tra i più importanti del Novecento, ha rivoluzionato l'orchestrazione tradizionale e reinventato il balletto moderno [...] . aveva già composto varia musica, tra cui lo scherzo sinfonico Feu d'artifice: musica generalmente memore delle stilistiche di Wagner, Debussy, Dukas e dei Russi da Musorgskij a Rimskij. Decisivo per l'avvenire di S. fu l'incontro con S. P. Djagilev ...
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Musicista (Tourcoing 1869 - Royan 1937). Studiò da ragazzo il pianoforte; adulto, riprese gli studî musicali (dopo anni di servizio nella marina francese) con E. Gigout e V. d'Indy; poi (1902-13) insegnò [...] orchestra (1926); il Divertimento per pianoforte e strumenti a fiato (1906) e la Sonatina (1913) per pianoforte. Partito da C. Debussy e da V. d'Indy (le due influenze più evidenti fino al 1920), R. parve meglio definire una sua propria personalità ...
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Pianista di jazz statunitense, nato a Plainfield (New Jersey) il 16 agosto 1929, morto a New York il 15 settembre 1980. Di famiglia borghese, rivelò fin dall'infanzia una spiccata propensione per la musica. [...] Red Mitchell e con l'orchestra swing del sassofonista H. Fields. Nel frattempo non trascurava l'approfondimento dei classici (specie Debussy e Chopin) e lo studio della filosofia occidentale e orientale (in particolare dello Zen) e dell'estetica.
Il ...
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armonista
s. m. e f. [der. di armonia] (pl. m. -i). – 1. Studioso e teorico dell’armonia musicale. 2. Chi pratica l’armonia; musicista il cui stile è caratterizzato dall’importanza predominante che l’armonia ha nelle sue composizioni (per...
esatonia
eṡatonìa s. f. [comp. di esa- e tono1]. – In musica, sistema che, a differenza del comune sistema eptafonico, è fondato su una scala (temperata equabile) in sei gradi a intervallo costante di un tono intero; fu in partic. adottata...