FERRARI, Rodolfo
Paola Rosa
Nato a Staggia (Modena) nel 1864 da Luigi e da Petronilla Garuti, iniziò gli studi musicali sotto la guida del padre, musicista di mediocre talento che gli impartì le prime [...] mondiale l'attività del teatro rallentò e il F. tornò a dirigervi soltanto nel 1918 quando, alla morte di Ch. Debussy, volle rendergli omaggio con un concerto sinfonico di sue musiche, cui partecipò anche A. Casella che in quell'occasione si ...
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GATTI CASAZZA, Giulio
Ennio Speranza
Nato a Udine il 3 febbr. 1869 da Stefano e da Ernestina Casazza, ereditò dal padre, direttore del teatro Comunale di Ferrara, il grande interesse per il teatro d'opera [...] le altre, Eugenio Onieghin di P.I. Čajkovskij, prima opera russa a varcare i confini italiani, e Pelléas et Mélisande di C. Debussy.
Nel 1907, tramite i buoni uffici di E. San Martino di Valperga, presidente dell'Accademia di S. Cecilia, il G. venne ...
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FURIGA, Alfredo
Gloria Raimondi
Nacque a Olginasio, ora nel comune di Besozzo presso Varese, il 23 febbr. 1903 da Carlo e da Rosa Buchser. Frequentato il primo corso della scuola di disegno a Germignaga, [...] G.F. Malipiero, La locanda portoghese di L. Cherubini (1941), Giuditta di A. Honegger e Il figliol prodigo di C. Debussy (1942).
L'impegno del F. nel rinnovamento dell'arte scenica è confermato anche dalla sua partecipazione, nel 1934, al "Progetto ...
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scena Parte del teatro dove gli attori recitano. Per metonimia, l’azione scenica, l’attività teatrale e la professione d’attore, e, per traslato, altre forme di attività.
Teatro
La s. è costituita da [...] Grieg (per Peer Gynt di H. Ibsen) ecc. Tra gli esempi più notevoli del 20° sec. le musiche di s. scritte da C. Debussy per Le martyre de S. Sébastien di G. D’Annunzio e la collaborazione tra B. Brecht e K. Weill per Die Dreigroschenoper.
Psicologia ...
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Il greco χορός, propriamente designante la danza o l'insieme dei danzanti e poi il canto da cui le danze erano accompagnate, significò in qualche caso anche il luogo dove le danze stesse avvenivano. Parallelamente, [...] al dovizioso passato corale. Dagli anni di Brahms e di Franck a quelli di Mahler, di Bossi, di Perosi, di Debussy, il coro rientra più spesso e per più vaste affermazioni nella produzione extra-teatrale (cantata, oratorio, sinfonia, mistero, ecc ...
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Teatro e società
Guido Davico Bonino
La socialità del teatro tra protostoria e cultura primitiva
In una sintesi ancor oggi autorevole (v. Dumur, 1965) A. Schaeffner proponeva agli esperti del fatto [...] di matinée per maggior risparmio: la piccola platea era tutta formata da prosatori, poeti, musicisti simbolisti (da Mallarmé a Debussy), alcuni dei quali avevano contribuito con le proprie mani all'allestimento. Pelléas et Mélisande è e resterà un ...
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TEATRO
Ferdinando Taviani
(XXXIII, p. 353; App. II, II, p. 948; III, II, p. 902; IV, III, p. 583)
È ormai impossibile pensare ''il teatro'' al singolare. La pluralità de ''i teatri'', delle tradizioni [...] Carmen ma con tutt'altra cifra stilistica − dalla concretezza della Spagna alle astrazioni della leggenda di M. Maeterlinck e C. Debussy − mette in scena, con un pianista e 5 cantanti, Impressions de Pelléas, dal Pelléas et Mélisande. Nella parte di ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] dal soggiorno di musicisti stranieri: dai vincitori del Prix de Rome (H. Berlioz, Ch. Gounod, G. Bizet, J. Massenet, C. Debussy) a F. Mendelssohn, R. Wagner e F. Liszt.
Nel Novecento l’attività musicale si valse soprattutto di ‘forze’ locali: nel ...
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armonista
s. m. e f. [der. di armonia] (pl. m. -i). – 1. Studioso e teorico dell’armonia musicale. 2. Chi pratica l’armonia; musicista il cui stile è caratterizzato dall’importanza predominante che l’armonia ha nelle sue composizioni (per...
esatonia
eṡatonìa s. f. [comp. di esa- e tono1]. – In musica, sistema che, a differenza del comune sistema eptafonico, è fondato su una scala (temperata equabile) in sei gradi a intervallo costante di un tono intero; fu in partic. adottata...