TOMMASI, Lodovico (Ludovico)
Chiara Ulivi
– Nacque a Livorno il 16 luglio 1866 da Luigi, tesoriere comunale e possidente, e da Isolina Vivoli, ultimo di cinque figli.
Rimasto presto vedovo, Luigi si [...] . Per merito suo infatti sono state eseguite ed apprezzate a Firenze composizioni dei più moderni musicisti francesi come Debussy, Magnard, d’Indy, Kopartz [sic, ma Ropartz], Vierne ed altri» (Stanghellini, 1914, p. 274). Diresse alcuni concerti per ...
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CORONARO
Luigi Sacco
Famiglia di compositori. Antonio nacque a Vicenza il 29 giugno 1851 da Luigi e Anna Cattaneo, primo di quattro fratelli. Fu avviato agli studi classici nel ginnasio vescovile di [...] per assumere a modello l'opera francese contemporanea che s'imponeva nel 1902 col Pélleas et Mélisande di C. Debussy e nella quale l'espansione melodica non rappresentava più la soluzione ultima dell'espressione.
Comunque, non si può dimenticare ...
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TORCHI, Luigi.
Marco Targa
– Nacque a Mordano, presso Bologna, il 7 novembre 1858, da Avito Luigi, medico condotto, originario di Monteveglio, e da Geltrude Tibaldi.
Trascorsa l’infanzia a Mordano e [...] ), nn. 4-5, pp. 19-22; L. Ronga, Per la critica wagneriana, in Arte e gusto nella musica: dall’ars nova a Debussy, Milano-Napoli 1956, pp. 355-359; G. Pestelli, La generazione dell’Ottanta e la resistibile ascesa della musicologia italiana, in Musica ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La seconda metà del Novecento assegna una gloria e una fama straordinarie a Stéphane [...] Testi meno formalmente e contenutisticamente complicati, come Il pomeriggio di un fauno ammaliano presto anche altri ambiti artistici: Debussy compone il Preludio al Pomeriggio di un fauno (1894) e Nijinski creerà una storica coreografia nel 1912. E ...
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VIOZZI, Giulio Emilio Giuseppe
Marco Targa
– Nacque a Trieste il 5 luglio 1912 con cognome Weutz, italianizzato poi nel 1931. Il padre Antonio, commerciante, era triestino originario di Lubiana; la [...] personale facendo proprie le innovazioni linguistiche delle avanguardie del primo Novecento e raccogliendo influssi da Igor′ Stravinskij, Claude Debussy, Béla Bartók, Richard Strauss. A detta di Mila (1984), fu «uno dei pochi che provassero come si ...
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scena Parte del teatro dove gli attori recitano. Per metonimia, l’azione scenica, l’attività teatrale e la professione d’attore, e, per traslato, altre forme di attività.
Teatro
La s. è costituita da [...] Grieg (per Peer Gynt di H. Ibsen) ecc. Tra gli esempi più notevoli del 20° sec. le musiche di s. scritte da C. Debussy per Le martyre de S. Sébastien di G. D’Annunzio e la collaborazione tra B. Brecht e K. Weill per Die Dreigroschenoper.
Psicologia ...
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ORCHESTRA (ὀρχήστρα, da ὀρχέομαι "danzo")
Alfredo CASELLA
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Nel teatro greco è lo spazio riservato all'azione del coro: è pertanto di forma circolare, non lastricato, e porta nel centro l'altare di [...] le scuole italiana, russa (gruppo cosiddetto dei cinque e P. Čajkovskij), e francese (C. Saint-Saëns, C. Franck, C. Debussy, P. Dukas, ecc.) rimanevano in linea generale fedeli all'organico beethoveniano, accrescendo di poche unità l'orchestra della ...
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Strumento costituito da una serie di corde d'ineguale lunghezza, tese secondo una regolare intonazione, contenute fra una cassa di risonanza e una mensola, e destinate ad essere toccate a vuoto col pizzico [...] soli, quanto accompagnati da altri istrumenti.
Oggi molto si usa dell'arpa la sonorità nelle note basse: citiamo un passo di Debussy, notevolissimo per il suo effetto d'una festa lontana; si noti l'impasto dell'arpa con i timpani e i pizzicato dei ...
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In ogni epoca, in ogni scuola e in ogni genere di musica si è fatto uso (più particolarmente nei movimenti del canto) di speciali andamenti melodici, che, o con note di passaggio o con effetti di ritardo [...] del Mendelssohn, dello Chopin; e in ognuna di quelle musiche, e in quelle di tanti compositori moderni, sopra tutti C. Debussy, l'abbellimento si piega, si scioglie, si trasforma secondo le più diverse concezioni. Esso non è più, ormai, il passaggio ...
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LISZT, Ferenc (Franz)
Alfredo Casella
Musicista, nato a Raiding nel Burgenland (allora in Ungheria, oggi in Austria) il 22 ottobre 1811. Suo padre, Adam, era agente contabile al servizio del principe [...] N. Rimskij-Korsakov, A. Borodin, M. Balakirev, G. Sgambati, I. Albeniz, G. Mahler, R. Strauss, F. Busoni, C. Debussy, fino a trovarne incontestabili residui in M. Ravel, B. Bartók e persino nello Stravinskij di Petruška per abbracciare immediatamente ...
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armonista
s. m. e f. [der. di armonia] (pl. m. -i). – 1. Studioso e teorico dell’armonia musicale. 2. Chi pratica l’armonia; musicista il cui stile è caratterizzato dall’importanza predominante che l’armonia ha nelle sue composizioni (per...
esatonia
eṡatonìa s. f. [comp. di esa- e tono1]. – In musica, sistema che, a differenza del comune sistema eptafonico, è fondato su una scala (temperata equabile) in sei gradi a intervallo costante di un tono intero; fu in partic. adottata...