JAZZ
Antonio Lanza
(XVIII, p. 662; App. III, I, p. 822)
Nel corso degli anni Cinquanta il quadro jazzistico internazionale era caratterizzato da una straordinaria pluralità di correnti e di stili, spesso [...] orientarono il be bop in una direzione estetizzante e cerebrale, sotto l'influsso della musica europea contemporanea (Debussy, Stravinskij e Ravel, in particolare); i coolsters adottarono sonorità diafane e ovattate, un fraseggio distaccato, ritmi ...
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SONATA
Giulio Cesare Paribeni
. Nome di una forma di musica strumentale. La parola Sonata ci riporta alle origini stesse della musica per strumenti, se non per il sostantivo, certo per il verbo donde [...] , G. Fauré e soprattutto César Franck, al cui nome è legata la forma ciclica (v. appresso). Fecero seguito i moderni C. Debussy e P. Dukas. Le scuole nazionali di recente formazione si diedero anch'esse in diversa misura, a coltivare la Sonata. Così ...
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STEIN, Peter
Biancamaria Mazzoleni
Regista teatrale tedesco, nato a Berlino il 1° ottobre 1937. Studiò letteratura tedesca e storia dell'arte a Monaco di Baviera, dove si occupò anche di teatro universitario. [...] Cesare di W. Shakespeare, S. ha messo in scena a Cardiff il Pelléas et Mélisande di M. Maeterlinck e C. Debussy. Traducendo le angosce e i sentimenti inerenti al dramma in una cornice liberty e fiabesca ha provocato alla ''prima'' violente reazioni ...
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SCALA
Roberto Caggiano
. Musica. - Termine musicale che designa una successione ordinata dei suoni, varia attraverso i tempi e le civiltà, posta a base di tutto un sistema musicale; ne è sinonimo il [...] G. Verdi si servì, per la sua Ave Maria per coro a 4 voci, di una scala che chiamò enigmatica:
L'impressionismo di C. Debussy, e quindi tutta la scuola moderna che ne derivò, ha fatto un efficace uso della scala per toni interi o esafonica - do, re ...
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VOCALIZZARE
Andrea Della Corte
. I vocaboli vocalizzare e vocalizzazione indicano l'atto della voce umana che canta sulle vocali, non sulle parole e neppure sui nomi delle note. Vocalizzo o è sinonimo [...] , di G. Rossini, di N. Vaccai. Le tecniche, gli stili successivi, sì difficili e diversi, da Meyerbeer e Verdi a Wagner e Debussy, per citare i casi più tipici, non ebbero alcuna eco nella pedagogia, la quale rimase orientata sul bel canto e sul ...
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Sperimentale, cinema
Bruno Di Marino
L'espressione cinema sperimentale, inadeguata e ambigua, si riferisce a una vasta area di film, caratterizzati quasi sempre da: a) assenza di sceneggiatura, dialoghi [...] assunti dell'estetica costruttivista. Sinfonie visive e astratte, realizzate tra il 1928-29 e ispirate alla musica di C. Debussy e F. Chopin, sono anche i film di Henri Chomette e quelli di Germaine Dulac: Étude cinematographique sur une arabesque ...
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Rossellini, Roberto
Edoardo Bruno
Regista e sceneggiatore/cinematografico, nato a Roma l'8 maggio 1906 e morto ivi il 6 giugno 1977. Il suo contributo al linguaggio cinematografico è risultato fondamentale [...] ), o micro-storie di invenzione che illustravano temi musicali, come Prélude à l'après-midi d'un faune (1938) da C. Debussy, o mimavano cantilene infantili come in La vispa Teresa (1943). Risale al 1938 la sua prima esperienza professionale, ossia la ...
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VERONESI, Giulia (
Giulia Teresa)
Miriam Panzeri
– Nacque il 7 gennaio 1906 a Milano, figlia primogenita di Silvio e di Serafina Colombo.
Il padre lavorava quale dirigente presso un grande stabilimento [...] e su invito di Ballo, Veronesi progettò la scenografia per il balletto La boîte à joujoux, musicato da Claude Debussy, per il festival musicale di Venezia del 1935; purtroppo il balletto non venne rappresentato.
Sconvolta dalla morte improvvisa e ...
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PEDROLLO, Arrigo
Guido Viverit
PEDROLLO, Arrigo. – Nacque a Montebello Vicentino il 5 dicembre 1878, sesto di nove figli di Luigi e Santa Bussinello.
Fin da giovanissimo fu avviato allo studio del pianoforte [...] operistica di Wagner e quella operistica e sinfonica dell’opera di Richard Strauss, quanto verso quella di Berlioz, Fauré, Debussy» (Petrobelli, 1965, p. 83).
A eccezione delle edizioni di musica strumentale e delle riduzioni per canto e pianoforte ...
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PARODI, Armando
Simone Ciolfi
PARODI (La Rosa), Armando. – Nacque a Genova il 14 marzo 1904 da Federico Parodi e Adelia La Rosa. Fin da giovane, usò anteporre al cognome paterno quello materno.
Studiò [...] , formazione attiva però solo nella stagione 1945-46 (La Rosa Parodi vi diresse con buon successo opere di Debussy, Brahms, Kodály, Ravel, Vivaldi, e le nove sinfonie di Beethoven). Nel 1954 partecipò al Convegno internazionale di compositori ...
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armonista
s. m. e f. [der. di armonia] (pl. m. -i). – 1. Studioso e teorico dell’armonia musicale. 2. Chi pratica l’armonia; musicista il cui stile è caratterizzato dall’importanza predominante che l’armonia ha nelle sue composizioni (per...
esatonia
eṡatonìa s. f. [comp. di esa- e tono1]. – In musica, sistema che, a differenza del comune sistema eptafonico, è fondato su una scala (temperata equabile) in sei gradi a intervallo costante di un tono intero; fu in partic. adottata...