Tortelier, Paul
Federico Pirani
Violoncellista e compositore francese nato a Parigi il 21 marzo 1914, morto a Pontoise (Val d'Oise) il 18 dicembre 1990. Studiò violoncello al Conservatorio di Parigi [...] Pré e A. Noras.
Il suo repertorio spazia dalle musiche di J.S. Bach e A. Vivaldi a quelle di S.V. Rachmaninov e C. Debussy; un forte temperamento romantico lo portò a eccellere in lavori quali il Concerto op. 129 di R. Schumann e il Don Quixote di R ...
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AGOSTINI, Mezio
Giorgio Graziosi
Nato a Fano il 12 ag. 1875, studiò nel liceo musicale "G. Rossini" di Pesaro, allievo di M. Vitali per il pianoforte (si diplomò nel 1893) e di C. Pedrotti e A. Vanbianchi [...] nel 1904 il primo premio al concorso internazionale indetto dal periodico Musica di Parigi, essendo componenti della giuria C. Debussy e P. Dukas. È anche autore delle seguenti opere teatrali: Jovo e Maria, due atti di soggetto montenegrino (libretto ...
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YSAßE, Eugène
Michelangelo Abbadò
Violinista, direttore d'orchestra e compositore, nato a Liegi il 16 luglio 1858, morto a Bruxelles il 12 maggio 1931. Studiò il violino con L. Massart e l'armonia con [...] ; tanto che alcuni fra i maggiori compositori suoi contemporanei, quali C. Franck, G. Fauré, V. D'Indy, C. Debussy, gli dedicarono le loro più significative composizioni da camera. Anche come direttore d'orchestra ha contribuito alla diffusione della ...
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GIULINI, Carlo Maria
Giuseppe Rossi
Nacque a Barletta il 9 maggio 1914, secondogenito di Ernesto e Antonia (Antonietta) Festner, e fu battezzato il 17 dello stesso mese con i nomi di Carlo Maria Giovanni. [...] orchestre dalle spettacolari capacità virtuosistiche, come dimostrano le pagine di Berlioz e Mahler registrate a Chicago e quelle di Claude Debussy e Maurice Ravel a Los Angeles.
Al di là delle isolate esecuzioni di Attila e dei Due Foscari, il suo ...
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POLACCO, Giorgio
Tommaso Sabbatini
POLACCO, Giorgio. – Nacque a Venezia il 12 aprile 1873 (non 1875 come talora riportato) da Giacomo e Carlotta Bassi.
Cresciuto in un’agiata famiglia ebraica, mostrò [...] cittadinanza statunitense, e il 29 sposò Mason.
Al Théâtre-Lyrique Polacco era stato apprezzato, tra l’altro, come interprete di Debussy, e la stampa americana si era fatta eco degli elogi del mondo musicale parigino. All’inizio del 1921 Mary Garden ...
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In musica, componimento per quattro esecutori. In particolare, q. vocale (in genere soprano, contralto, tenore e basso) che compare nelle composizioni polifoniche o nei concertati d’opera; q. strumentale, [...] più compiuta e perfetta del repertorio cameristico. Tra le moltissime opere del 20° sec. si citano i q. di G. Fauré, C. Debussy, M. Ravel, A. Schönberg, A. Berg, D- Šostakovič, A. Webern, I. Stravinskij, B. Bartók, G.F. Malipiero, I. Pizzetti, G ...
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JONES, Richard
Elvio Giudici
Regista di opera lirica e teatrale inglese, nato a Londra il 7 giugno 1953. Come tutti i grandi registi anglosassoni, presenta una spiccata tendenza a centrare i propri [...] , L’amore delle tre melarance di Sergej S. Prokof′ev, Die Fledermaus di Johann Strauss, Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, From morning tomidnight di David Sawer, Lulu di Alban Berg, Les Troyens di Hector Berlioz, Cavalleria rusticana di Pietro ...
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Pianista sovietico naturalizzato islandese, nato a Gorky il 6 luglio 1937. Ha iniziato lo studio del pianoforte a 6 anni, debuttando in pubblico nel 1945. Per dieci anni frequenta la classe di A. Sumbatyan [...] letteratura pianistica di Bartók, cui vanno aggiunte più sporadiche frequentazioni di Liszt, Schumann, Brahms, Musorgskij, Ravel e Debussy. Ha inciso numerosi dischi sia come pianista che come direttore, per es. l'intero corpus delle sinfonie di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Monari
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Béla Bartók, nato in Transilvania nel 1881 e morto in esilio negli Stati Uniti nel 1945, [...] musica fino a quel momento dominante in Europa, riferendosi a Franz Liszt (1811-1886), ma contemporaneamente affrontando Claude Debussy (1862-1918) con intelligenza critica sempre mirata alla costruzione di una musica ungherese nuova. Su questa linea ...
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TOCCO
Alfredo Casella
. Musica. - Per quanto l'arte del tocco possa avere importanza nella tecnica organistica, tuttavia, intesa nel suo vero senso di arte del "timbro", essa riguarda esclusivamente [...] 'intera lezione a far ripetere la medesima nota al discepolo con cento sonorità diverse.
Le esigenze della tecnica impressionistica (Debussy, ecc.) e la costruzione sempre più perfetta del pianoforte, hanno portato l'arte odierna del tocco a un grado ...
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armonista
s. m. e f. [der. di armonia] (pl. m. -i). – 1. Studioso e teorico dell’armonia musicale. 2. Chi pratica l’armonia; musicista il cui stile è caratterizzato dall’importanza predominante che l’armonia ha nelle sue composizioni (per...
esatonia
eṡatonìa s. f. [comp. di esa- e tono1]. – In musica, sistema che, a differenza del comune sistema eptafonico, è fondato su una scala (temperata equabile) in sei gradi a intervallo costante di un tono intero; fu in partic. adottata...