PIANOFORTE
Arnaldo BONAVENRTURA
Gastone ROSSI-DORIA
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. Da una fusione del clavicembalo, strumento a pizzico, col clavicordo, strumento a tocco, nacque il pianoforte, l'invenzione del quale è dovuta [...] nell'elemento melodico, con grande varietà di mezzi posto in appropriato rilievo. Sì che tali musiche, anche meglio che a C. Debussy, possono essere ravvicinate, p. es., a quelle di I. Albeniz. Esse costituiscono, in ogni modo, uno degli esempî più ...
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Compositore italiano, nato a Oneglia il 24 ottobre 1925. Nato in una famiglia di musicisti, iniziò i suoi studi col padre organista, e li proseguì al conservatorio di Milano con G.C. Paribeni e G.F. Ghedini, [...] senza rompere i ponti col passato, ma scegliendo i propri punti di riferimento fra i maestri più diversi del Novecento (da Debussy a Berg, da Stravinskij a Milhaud, da Petrassi a Varese, da Ravel a Dallapiccola), B. si differenziò ben presto dai suoi ...
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Brano strumentale in forma libera e a carattere introduttivo che precede una suite, una fuga, un atto d’opera; può essere anche una composizione a sé stante.
L’uso di un p. era frequente nelle composizioni [...] i caratteri improvvisatori e virtuosistici, conservando libertà e varietà formale. Ne sono esempi i p. di F. Chopin e C. Debussy.
Nella musica teatrale il termine p. distingue di solito una introduzione che, senza assumere la forma della ouverture o ...
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BUFALETTI, Federico
Carlo Petrucci
Nacque a Napoli il 1º nov. 1862. Fu allievo prima del padre Luigi capo musica militare, e poi di un certo Rossetti a Verona; in seguito studiò a Padova e a Milano, [...] su rullo e su disco risalente al 1909 (per esempio, Rêverie e Reflets dans l'eau). E fu con una pagina di Debussy che il B. chiuse nel febbraio 1935 il programma del suo ultimo concerto. Spirito aperto alla musica contemporanea, si accostò anche a ...
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Maazel, Lorin
Maazel, Lorin. – Violinista e direttore d’orchestra statunitense (n. Neuilly-sur-Seine 1930). Nato in Francia da genitori americani, si trasferì con la famiglia negli Stati Uniti dove debuttò [...] del repertorio classico (ha inciso cicli completi delle opere orchestrali di Schubert, Beethoven, Brahms, Čajkovsky, Rachmaninov, Debussy, Mahler, Richard Strauss) e violinista di valore, si è cimentato anche nella composizione: la sua opera più ...
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Musicista russo (Soncovka, Ekaterinoslav, 1891 - Mosca 1953). Figura di primo piano del modernismo musicale novecentesco, P. affiancò alla carriera internazionale di pianista quella di compositore, con [...] ideate dal coreografo S.P. Djagilev. P. ebbe così modo di ascoltare le musiche di E. Grieg, R. Wagner, R. Strauss, C. Debussy e M. Reger. Nel 1910 vinse col suo 1º concerto per pianoforte e orchestra op. 10 il premio Rubinstein; dal 1918 in poi ...
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Nome d'arte della regista francese Germaine Saisset-Schneider (Asnières, o Amiens, 1882 - Parigi 1942); critico teatrale (dal 1908), nel 1916 esordì nella regia cinematografica cercando fin dai primi film [...] et le clergyman (1928) su scenario di Artaud. Interessanti anche i suoi Disque 957, Arabesque, Rythme et variation (citato anche come Thèmes et variations), in cui il movimento delle immagini segue un ritmo suggerito dalla musica di Chopin e Debussy. ...
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Regista (n. Waco 1941). Dopo studî di architettura si dedicò al teatro nella Byrd Hoffman School of Byrds di New York, lavorando al recupero di ragazzi cerebrolesi. Da questa esperienza nacque Deafman's [...] rider, 1990). Importanti e innovative le sue regie d'opera (Alceste di Gluck, 1986; Le martyre de saint Sébastien di Debussy-D'Annunzio, 1988; Lohengrin e Parsifal di Wagner, 1991; Madama Butterfly di Puccini, 1993; Il castello del principe Barbablù ...
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Compositore, nato a Parigi il 1° ottobre 1865. Nel 1882 entrò al conservatorio, dove fu allievo di Mathias, Dubois e Guiraud. Ebbe un secondo Grand Prix de Rome con la cantata Veleda, ma non essendo riuscito [...] di cui il saggio più perfetto è costituito dal Pelléas di Debussy. Difetti principali del D. possono essere veduti nell'ibridismo del dramma e di dare all'opera quell'unità di concezione che Debussy ha dato al Pelléas, donde il D. ha tratto più di ...
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TOMMASINI, Vincenzo
Marco Targa
– Nacque a Roma il 17 settembre 1878 da Oreste, storico e senatore, e da Zenaide Nardini; ebbe per fratelli Ugo, Francesco e Giulia.
La famiglia, facoltosa, gli consentì [...] pubblicò articoli di vario argomento: il teatro di Richard Wagner, i rapporti fra musica e religione, e l’importante saggio Debussy e l’impressionismo nella musica (XIV, 1907, pp. 157-167), uno fra i primi approfonditi studi apparsi in Italia sullo ...
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armonista
s. m. e f. [der. di armonia] (pl. m. -i). – 1. Studioso e teorico dell’armonia musicale. 2. Chi pratica l’armonia; musicista il cui stile è caratterizzato dall’importanza predominante che l’armonia ha nelle sue composizioni (per...
esatonia
eṡatonìa s. f. [comp. di esa- e tono1]. – In musica, sistema che, a differenza del comune sistema eptafonico, è fondato su una scala (temperata equabile) in sei gradi a intervallo costante di un tono intero; fu in partic. adottata...