(XV, p. 292; App. I, p. 595; II, i, p. 939; III, i, p. 613; IV, i, p. 795; V, ii, p. 223)
di Anna Bordoni
La popolazione delle F. (68,6 milioni di ab. al censimento del 1995, saliti nel 1998, secondo [...] mais sono le colture più diffuse (rispettivamente coprono il 39,5 e il 30% delle terre coltivate), ma i loro rendimenti unitari sono piuttosto deboli: 2856 kg/ha per il riso nel 1996 (contro una media mondiale di 3730 kg/ha) e 1518 kg/ha per il mais ...
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FALCONE, Giovanni
Salvatore Lupo
Nacque a Palermo il 18 maggio 1939, terzo figlio (dopo Anna, nata nel 1934, e Maria, nata nel 1936) di Arturo, medico e direttore del laboratorio provinciale di igiene [...] sequestrato in carcere a Spatola dove si riproponeva l’antica apologetica degli uomini d’onore intenti a proteggere i deboli, e perseguitati «dall’ingiustizia […] dei giudici e dei governatori» (ibid., p. 485).
Tutto questo avveniva prima che la ...
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BENINCASA, Bartolomeo
Gian Franco Torcellan
Nato a Modena nel 1746, cadetto di una nobile famiglia originaria di Montegubbio e iscritta al patriziato modenese, venne avviato alla carriera del sacerdozio, [...] pièce francese, animato da ambizioni di riforma teatrale impegnative e non superficiali nell'esposizione teorica, ma assai deboli nelle prove pratiche.
Frattanto il B. aveva incontrato la donna che doveva segnare profondamente il periodo veneziano ...
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MANIN, Lodovico Giovanni
Dorit Raines
Primogenito di Lodovico Alvise e di Maria di Pietro Basadonna, nacque a Venezia il 23 giugno 1726.
I Manin divennero patrizi veneziani nel 1651 versando 100.000 [...] d'un attaco violento, i sarìa i primi sacrificadi" (Romanin, p. 158). Questo ha consegnato alla storia l'immagine di un doge debole e tremante, dallo sguardo angosciato, come appare in un ritratto di B. Castelli, e gli ha fatto guadagnare il nome di ...
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Pietro I il Grande
Massimo L. Salvadori
Un grande zar dispotico e modernizzatore
Vissuto a cavallo tra Sei e Settecento, lo zar Pietro I fu chiamato il Grande per gli eccezionali risultati da lui conseguiti. [...] lo zar fondò alle foci della Neva una nuova capitale, San Pietroburgo, servendosi di illustri architetti europei.
I grandi punti deboli dell’opera di Pietro, che morì a San Pietroburgo nel 1725, furono l’asservimento dell’intera società allo Stato, l ...
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Caterina II di Russia
Massimo L. Salvadori
L'imperatrice che tentò di riformare la Russia
Caterina II è passata alla storia per aver tentato di riformare profondamente l'impero russo nella seconda metà [...] agrario. Vennero prese misure atte a favorire, con l'aiuto dello Stato, lo sviluppo delle manifatture, assai deboli e arretrate; limitati miglioramenti furono ottenuti nel campo dell'istruzione primaria e secondaria; venne sostenuta l'Accademia delle ...
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Stato dell’Africa meridionale, privo di sbocco al mare. Confina a N con la Zambia, a N e O con la Namibia, a S e SE con il Sudafrica, a NE con lo Zimbabwe.
Il paese è formato da un’ampia depressione tettonica, [...] , manganese, rame, nichel e carbone. Le esportazioni di minerali sopravanzano in valore le importazioni.
Le comunicazioni interne, deboli via terra, contano su una discreta trama di servizi aerei. La posizione di paese ‘chiuso’ nel continente è ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] inchiesta «sullo stato di ciascuna parte dell’istruzione del Regno» (1864), dispose che alcuni comuni economicamente deboli potessero attribuire stipendi inferiori al minimo.
Può essere indicativo il seguente quadro delle retribuzioni dei maestri in ...
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La questione del Mezzogiorno: societa e potere
Fulvio De Giorgi
La questione meridionale come questione culturale
Se non si considera la questione meridionale come innanzitutto economica, ma come frutto [...] la più lancinante delle loro sofferenze: quella della insicurezza. Una chiesa sicura solo del suo Signore, e, per il resto, debole. Ma non per tattica, bensì per programma, per scelta, per vocazione [...]. Che mangia il pane amaro del mondo. Che ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giorgio Falco
Grado Giovanni Merlo
La significatività della figura di Giorgio Falco consiste soprattutto nel fatto che egli rappresenta, per così dire, uno storico di transizione: formatosi ai tempi [...] ragione le più comuni propensioni dell’anima umana, una religione insomma di uomini forti», schierandosi per i deboli e con i deboli, ossia coloro che non si rassegnano «senza intimo travaglio alla tremenda solidarietà delle generazioni, alla pena ...
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debole
débole (ant. o region. débile) agg. e s. m. [dal lat. debĭlis]. – 1. agg. a. Che manca o è scarso di forza fisica: il malato è ancora d.; mi sento molto d.; un cavallo d., che non regge alla fatica; per antonomasia, spec. in senso scherz.,...
pensatore debole
loc. s.le m. Filosofo che sostiene la teoria del pensiero debole. ◆ «Alla mamma non avevo mai detto nulla, aveva quasi ottant’anni e quel giorno mia sorella gli ha nascosto Stampa Sera che dava la notizia in terza pagina con...