Fobia
Mario Reda
Giuseppe Sacco
Fobia, dal greco ϕοβία (dal tema di ϕοβέομαι, "temere"), indica genericamente una forma di avversione istintiva oppure di forte intolleranza nei confronti di qualche [...] poter perdere il controllo di fronte agli estranei considerati come pericolosi, critici e giudicanti, o alla convinzione di essere deboli di salute e perciò bisognosi di costante supporto medico (Beck-Rush 1975; Beck 1976; Beck-Emery 1985). Un altro ...
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D'ABUNDO, Giuseppe
Guglielmo Lützenkirchen
Nacque a Barletta (Bari) il 21 febbr. 1860 da Emanuele e Michela De Nunno. Dopo aver compiuto gli studi liceali presso il collegio di Altamura, nel 1878 si [...] abolizione delle scene terrificanti dalle proiezioni cinematografiche, ritenendo che quegli spettacoli potessero scatenare in personalità più deboli particolari forme psicopatiche.
A seguito del terremoto che sconvolse la Sicilia nel 1908 e, tre anni ...
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PIETRO
Antonella Degl'Innocenti
– Suddiacono e rettore del Patrimonio di S. Pietro. Non si conoscono luogo e data di nascita né origini familiari di Pietro, ma sembra probabile che egli sia nato a Roma [...] 38, 5). Più avanti (Dial., IV, 4, 9), facendo riferimento all’Ecclesiaste, si dice pronto a farsi interprete dei deboli («infirmantium in me personam suscepero»), cioè di coloro che vacillano nella fede, per recare loro aiuto, e riceve per questo la ...
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LONGHI, Francesco
Giordano Viroli
Nacque a Ravenna il 10 febbr. 1544, come risulta dai libri dei battezzati di S. Giovanni in Fonte a Ravenna, quintogenito del pittore Luca e di Bernardina Baronzelli, [...] tipici della sua pittura: si direbbe che nelle sue figure umane, rassomiglianti a quelle del padre, ma di esse più deboli, non vi sia solidità di membra. Sono silhouettes, corpi vacui che si atteggiano nebulosamente senza sfondo. Le carni sono tinte ...
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LIPPOMANO, Antonio
Giuseppe Gullino
Terzo degli otto figli maschi del patrizio Bernardino di Giovanni e di Caterina Serena di Giovanni Battista, nacque a Venezia, nella parrocchia di S. Geremia, il [...] assediata dagli Ottomani che ormai si erano spinti fin sotto le mura, mentre le sue truppe gli parevano "fiache e deboli" e guidate da "capi imperiti" (dispaccio del 22 nov. 1648); tuttavia l'arrivo dei rinforzi tanto auspicati avrebbe consentito ai ...
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DOINO, Catarino
Maria Sframeli
Incisore ed editore di libri e stampe, documentato secondo lo Zani (1821) fino dal 1596, iniziò probabilmente la sua attività nella bottega che Francesco Valesio teneva [...] ; 180 × 115 la lastra) rispetto a quelle dei due volumi citati sono diverse e in controparte e appaiono notevolmente più deboli. Rimane quindi da chiarire quali di queste serie spettino al Doino. Le incisioni pubblicate nel 1640 (Imagini ... ) e nel ...
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LANZONE da Corte
Francesca Roversi Monaco
Si ignora il luogo della nascita, avvenuta presumibilmente verso gli inizi dell'XI secolo, poiché in base alle fonti narrative L. risulta attivo in Milano fra [...] , appoggiò i cives contro i nobili milanesi giusta la tradizionale politica imperiale di sostegno delle forze sociali più deboli contro quelle che potevano minacciare l'autorità regia e imperiale (Violante, 1972, p. 283).
La fine degli scontri ...
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MARANELLI, Carlo
Giandomenico Patrizi
Nacque a Campobasso il 26 genn. 1876 da famiglia marchigiana: il padre, Giuseppe, di professione ingegnere, era nato a Cagli, in provincia di Pesaro, e la madre, [...] legate all'ambiente) che sarebbero potuti tornare utili per favorire il miglioramento delle condizioni sociali delle classi più deboli. Ma il rifiuto della violenza non gli impedì di essere uno studioso battagliero, che si distinse sempre per ...
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BARGAGLI, Scipione
Nino Borsellino
Fratello di Girolamo e di Celso, nacque a Siena nel 1540. Ebbe una buona cultura umanistica per cui entrò in relazione con i maggiori letterati senesi e soprattutto [...] riferito anche da Sigismondo Tizio nelle Historiae senenses, il B. ha saputo trovare accenti commossi nel delineare le deboli figure dei giovani innamorati, Ippolito e Cangenova, e il loro ambiente famìgliare, riuscendo a dare una certa credibilità ...
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GIRARDINI, Giuseppe
Fabio Zavalloni
Nacque a Udine il 14 apr. 1856 da Felice, perito agrimensore, e da Luigia Perissini. Compiuti gli studi inferiori a Udine, il G. si laureò in giurisprudenza a Roma [...] popolare e socialista. Era suo convincimento che i nuovi movimenti di massa avessero creato, con la complice connivenza di deboli esecutivi, un'esiziale antitesi fra aspirazioni popolari e sentimento nazionale. Il G. si volse per contro con simpatia ...
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debole
débole (ant. o region. débile) agg. e s. m. [dal lat. debĭlis]. – 1. agg. a. Che manca o è scarso di forza fisica: il malato è ancora d.; mi sento molto d.; un cavallo d., che non regge alla fatica; per antonomasia, spec. in senso scherz.,...
pensatore debole
loc. s.le m. Filosofo che sostiene la teoria del pensiero debole. ◆ «Alla mamma non avevo mai detto nulla, aveva quasi ottant’anni e quel giorno mia sorella gli ha nascosto Stampa Sera che dava la notizia in terza pagina con...