DEBOLI (Degoli), Pietro
Alfonso Garuti
Originario di Carpi (Modena), vissuto nella seconda metà del XVII secolo, se ne ignorano le date di nascita e di morte.
Le uniche notizie sono trasmesse dall'erudito [...] chiesa è invece custodito un paliotto in scagliola, già all'altare maggiore, ora in sacrestia, attribuibile alla maniera del Deboli. La sua forma è insolita e si distingue dai prodotti consueti presentando la superficie concava, mentre la decorazione ...
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Fisico italiano (Roma 1935 - ivi 2010); prof. dal 1969 di fisica teorica, quindi, dal 1993, di fisica delle particelle elementari presso l'università di Roma. Socio nazionale dei Lincei (1987). Notevoli [...] , la quale spiega tra l'altro l'anomalia dei valori apparenti della costante di accoppiamento in processi deboli con diversa variazione della stranezza mediante l'introduzione di una nuova costante universale, detta angolo di Cabibbo. Oltre alle ...
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Autore ebreo spagnolo (sec. 11º). Tradusse dall'arabo in ebraico i due libri sui versi deboli e su quelli geminati di Hayyūǵ; inoltre scrisse commenti alla Bibbia, notevoli per i tentativi di critica storica [...] che vi sono contenuti ...
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Fisica italiana (Legnago 1924 - Padova 2011), prof. emerito di fisica superiore dell'univ. di Padova (già prof. dal 1964). Si è occupata essenzialmente di particelle elementari e interazioni deboli (scoperta [...] dell'antilambda, verifica di alcune regole di selezione e delle proprietà d'invarianza delle interazioni deboli, ecc.). Socio corrispondente dei Lincei dal 1987 e nazionale dal 1995. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Vito Volterra
Angelo Guerraggio
Fino agli anni Settanta del secolo scorso, le tracce di Vito Volterra nel mondo matematico italiano sono rimaste piuttosto deboli. La maturazione di una diversa sensibilità [...] e la disponibilità dell’imponente carteggio di 16.000 lettere scambiate con 1500 corrispondenti, donato dagli eredi all’Accademia dei Lincei, hanno in seguito suscitato studi con l’effetto di riproporre ...
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Ecclesiastico italiano (Torre del Greco 1751 – ivi 1831). Prete dal 1775, durante il suo ministero durato trentatré anni si dedicò agli abitanti della sua città, aiutando i più deboli e poveri, educando [...] i più giovani e portando avanti un forte impegno di evangelizzazione. Dopo l’eruzione del Vesuvio del 1794 che distrusse quasi completamente la città, si impegnò nella ricostruzione materiale e morale ...
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Poetessa polacca (Suwałki 1842 - Leopoli 1919). Pur avendo subìto, agli inizî, l'influsso del romanticismo, la poesia della K. acquista presto una propria caratteristica: l'appassionata adesione alla vita [...] dei deboli e degli umili di cui si fa paladina nei volumi di liriche Z łąk i pól "Dai prati e dai campi"; Łzy i piešni "Lacrime e canti". Il pathos oratorio che talvolta si riscontra in queste poesie appare smorzato prima da uno schietto aderire alle ...
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Ali Alula
Ras etiopico (n. ca. 1819-m. ca. 1866). Membro della dinastia oromo del Yajju, in passato musulmana, ancora minorenne divenne reggente d’Etiopia (1831) e ras del Begemeder. Controllò deboli [...] imperatori e combatté l’autonomia dei signori provinciali. Cristiano, fu accusato di simpatie islamiche. Sconfitto nel 1853 dal genero Kasa, futuro Teodoro II, si ritirò nel Wollo ...
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Grammatico ebreo (n. Fez fine sec. 10º - m. inizî 11º), vissuto a Cordova. Rilevò, partendo dall'arabo, il trilitterismo delle radici ebraiche, chiarendo i fenomeni della coniugazione verbale. Le sue opere [...] sono specialmente dedicate ai verbi deboli e alla vocalizzazione. È a ragione considerato il fondatore della grammatica ebraica. ...
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Gandhi, Mohandas Karamchand
Silvia Moretti
L'apostolo della non-violenza e della libertà dell'India
Negli ultimi decenni del 19° secolo i Britannici consolidarono il loro dominio coloniale in India, [...] violenza, e il perdono sia molto più virile della punizione".
Nel pensiero di Gandhi gli Indiani, che erano i più deboli, dovevano trovare la strada più giusta per ottenere la loro libertà e solo ricorrendo alla non-violenza avrebbero avuto ragione ...
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debole
débole (ant. o region. débile) agg. e s. m. [dal lat. debĭlis]. – 1. agg. a. Che manca o è scarso di forza fisica: il malato è ancora d.; mi sento molto d.; un cavallo d., che non regge alla fatica; per antonomasia, spec. in senso scherz.,...
pensatore debole
loc. s.le m. Filosofo che sostiene la teoria del pensiero debole. ◆ «Alla mamma non avevo mai detto nulla, aveva quasi ottant’anni e quel giorno mia sorella gli ha nascosto Stampa Sera che dava la notizia in terza pagina con...