INNOCENZO XI, papa
Antonio Menniti Ippolito
Benedetto Odescalchi nacque in Como il 19 maggio 1611 da Livio e da Livia Castelli di Gandino.
La sua antica famiglia, dedita proficuamente al commercio - [...] , pp. 31-37). Il pontefice avrebbe dovuto servirsi del denaro proveniente dalla vendita di uffici solo per sanare il debitopubblico; i suoi parenti non avrebbero avuto alcuna possibilità di mettere voce in materia di appalti camerali o simili. Altri ...
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Dalla riscoperta della pace all'inestinguibile sogno di dominio
Gaetano Cozzi*
Come poteva reggersi la veneta Repubblica
Il problema della "crisi generale" del Seicento
"Crisi generale del Seicento". [...] i contraccolpi della guerra, la perdita di persone care nei combattimenti, il forte incremento dell'onere fiscale e del debitopubblico, l'aumento dei prezzi; dall'altra le ostentazioni di un lusso smodato da parte di coloro che della guerra ...
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L'ultima fase della serenissima: nota introduttiva
Piero Del Negro
Premessa
"Dopo quest'epoca", scrisse nel 1818 Sismondi nella sua celebre Histoire des républiques italiennes du moyen âge in riferimento [...] era stato costretto a sospendere la convertibilità della partita di banco; questa misura e l'aumento esponenziale del debitopubblico in seguito non solo alle spese belliche, ma anche ad una finanza di pace profondamente squilibrata - ad esempio ...
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Venezia e l'entroterra (1300 circa - 1420)
Gian Maria Varanini
Premessa
Problemi di periodizzazione
Se si privilegia il piano dell'espansione territoriale, l'assunzione del biennio 1404-1405 come terminus [...] pp. 97-99).
120. Ludovico Gonzaga nel 1382 protestò vivacemente contro la riduzione dei tassi di interesse: G. Luzzatto, Il debitopubblico, pp. 154-157.
121. L. Giannasi, Rapporti tra Venezia e Mantova, pp. 33-111.
122. Giovanni Battista Borgogno, I ...
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Il diritto civile
Victor Crescenzi
Gli intensi nessi se non francamente sistematici, certamente organici che legano lo ius proprium della Serenissima con la tradizione romana, sono stati individuati, [...] capitali di grande entità (46).
Le fonti di reddito più feconde rimangono, oltre l'acquisto dei titoli del debitopubblico, l'esercizio diretto o la partecipazione al commercio internazionale, in primo luogo marittimo, e in misura sensibilmente ...
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BANCA E SISTEMA BANCARIO
Tancredi Bianchi e Guido Rossi
Economia
di Tancredi Bianchi
Cenni storici
Un sistema bancario è organizzato istituzionalmente se la legge disciplina in modo specifico l'attività [...] opposto. È ovvio, comunque, che non di rado le banche prevedono i movimenti del saggio ufficiale o dei rendimenti del debitopubblico, e li precedono.
In Italia la misura del saggio ufficiale può essere mutata con decreto del ministro del Tesoro, su ...
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Pio IV
Flavio Rurale
Nacque Giovan Angelo Medici a Milano, in Porta Nuova parrocchia di S. Martino in Nosiggia, il 31 marzo 1499, da Bernardino e Cecilia Serbelloni. L'antica famiglia milanese dei Medici, [...] erano state lasciate vacanti dai neoeletti, finivano per costituire una cospicua voce d'entrata. P. incrementò poi il debitopubblico istituendo Monti e cariche onorarie - nel 1560, ad esempio i cavalierati pii -, un totale di cinquecentotrentacinque ...
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Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] e l’alta borghesia, poiché era previsto che «i beni nazionali» andassero venduti soprattutto a possessori di titoli del debitopubblico, mentre la clausola dei «piccoli lotti» di vendita fu spesso aggirata. Insomma, ci fu solo parziale movimentazione ...
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L’amministrazione centrale
Guido Melis
Torino, 4 aprile 1863. Al centralissimo teatro Alfieri va in scena per la prima volta una commedia in dialetto piemontese di Vittorio Bersezio. È un testo che [...] delle imposte dirette, catasto e pesi e misure (tre divisioni, una ragioneria, una commissione centrale), quella del debitopubblico (cinque divisioni e una commissione di vigilanza). Era una proliferazione di uffici (e di funzionari) che non ebbe ...
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GREGORIO da Rimini
Roberto Lambertini
A. Tabarroni
Alessandro Conti
Le informazioni relative alla provenienza familiare di G., nato probabilmente a Rimini agli inizi del Trecento, sono pressoché inesistenti: [...] filosofia medievale, XXVII, in corso di stampa; R. Lambertini, L'economia e la sua etica: la quaestio di G. da R. su debitopubblico ed usura, ibid.; Dict. de théologie catholique, VII, 2, coll. 1852-1854; Rep. font. hist. Medii Aevi, V, pp. 222 s ...
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debito2
débito2 s. m. [dal lat. debĭtus, neutro sostantivato del part. pass. di debere «dovere»; propr. «ciò che è dovuto»]. – 1. Il dovere, spec. in quanto imposto da una legge morale: è d. dei genitori educare i figli; è d. dei cittadini...
pubblico1
pùbblico1 (ant. o letter. pùblico) agg. [dal lat. publĭcus, affine a popŭlus «popolo»] (pl. m. -ci, ant. -chi). – 1. Che riguarda la collettività, considerata nel suo complesso e in quanto fa parte di un ordine civile (cittadinanza...