(gr. Συρία ϑεά; lat. Dea Syria) Nome dato dai Greci e dai Romani ad Atargatis, la grande divinità femminile semitica originaria della Siria, il cui centro principale di venerazione era Bambice (Ierapoli). [...] fu identificata con Afrodite e soprattutto con Cibele, ma conservò sempre la sua origine siriaca. Inizialmente è raffigurata come dea della fecondità: nuda fino alla cintola, con lunghe trecce, mentre stringe i seni con le mani; in epoca ellenistico ...
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Divinità romana venerata nelle calende di maggio nel suo tempio sull’Aventino, e nella notte tra il 3 e il 4 dicembre nella casa del magistrato in carica, dove riceveva un sacrificio e una libagione dalla [...] è figlia di Fauno e avrebbe resistito al vino e alle frustate con cui il padre voleva piegarla a unirsi con lui. Quale dea feminarum regolava l’uso del vino da parte delle donne e, almeno in epoca arcaica, presiedeva all’ingresso delle ragazze nella ...
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(gr. ᾿Αϑήνη o ᾿Αϑηνᾶ) Dea greca, dai Romani identificata poi con Minerva. Già venerata dai Micenei del 13° sec. a.C. con l’epiteto di potinija (πότνια «signora»), ma certo ancora più antica, conserva in [...] che A. dona agli Ateniesi e agli uomini tutti: un motivo che riconduce all’ultimo aspetto della sua figura, quello di dea della vegetazione e dei lavori agricoli.
Le più antiche figurazioni di A. erano sotto forma di idoli primitivi, come il Palladio ...
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Antica dea romana della guerra (in lat. bellum). Di probabile origine sabina, le fu dedicato un tempio da Appio Claudio Cieco nel 296 a.C., fuori del pomerio, nel Campo Marzio; di fronte a esso sorgeva [...] di dichiarazione di guerra ai nemici (➔ feziale). Assimilata alla dea greca Enio, ebbe nuovo sviluppo e vitalità quando fu identificata con la dea asiatica Mā.
Nelle raffigurazioni la dea appare armata di lancia e di frusta, qualche volta anche ...
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(gr. Πολιάς) Epiteto della dea Atena protettrice della città. Sotto tal nome la dea ebbe templi e culto in varie altre città della Grecia. ...
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Tlazolteotl Dea azteca, il cui nome significa «dea della sozzura». Tratto specifico della sua complessa figura, che contiene aspetti agrari e sessuali, è quello di essere divinità preposta alla confessione [...] dei peccati ...
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(gr. Λητώ) Dea greca. Figlia del Titano Ceo e della Titanide Febe, generò da Zeus Apollo e Artemide. Dovendo dare alla luce i due gemelli, andava in cerca di un luogo che le desse asilo, negatole dovunque [...] finché le dee che l’assistevano mandarono Iride a chiamare Ilizia, dea delle nascite, che l’aiutò a partorire. Altre leggende narrano Licia, dove i pastori, che avevano voluto impedire alla dea di bagnare nello stagno i figli, erano stati mutati in ...
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Sarasvatī Dea indiana. Personificazione di un fiume sacro, diviene più tardi la dea del linguaggio e dell’eloquenza; nell’induismo è la consorte di Brahmā, patrona di ogni arte e scienza. Le si attribuisce [...] l’invenzione della lingua e dell’alfabeto sanscriti ...
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(o Tyche; gr. Τὺχη) Dea greca, personificazione della sorte, generalmente intesa in senso positivo. Dall’età ellenistica assunse grande importanza come forza misteriosa in grado di guidare gli eventi [...] e venne attribuita una loro propria T. a ciascuna città. Suoi attributi erano la cornucopia, la spiga, il timone, la corona turrita. Il suo corrispettivo latino era la dea Fortuna. ...
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Zemina Dea della terra dei Lituani pagani; le corrisponde la Zemes mate delle canzoni mitologiche lettoni. Come dea della prosperità le spetta lo zemyneliauti, cioè la libagione preliminare versata a terra. [...] Più un doppione che un partner maschile di Z. sembra essere Zemiennik, al quale il 2 novembre, dopo il raccolto, era dedicata una festa di ringraziamento. Altri dei ‘terrestri’ del paganesimo lituano erano ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...