Vedi NEMEA dell'anno: 1963 - 1963 - 1973 - 1995
NEMEA (Νεμέα)
F. Coarelli
Eponima del santuario argivo, figlia di Asopo e di Metope. Secondo Diodoro, invece (iv, 72), si tratterebbe di una delle dodici [...] con rappresentazione di N., portato a Roma da Silano, e successivamente esposto da Augusto nella Curia, era opera di Nikias. La dea vi appariva sopra un leone e con una palma in mano. Anche sul cratere Albani essa è raffigurata con una palma, accanto ...
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CLA(UDIUS) SATURNINUS
G. Bordenache
Scultore provinciale attivo nella Dacia Superior in un periodo non precisabile, verosimilinente la fine del II, inizio del III sec. d. C.
Ci ha tramandato la sua [...] provinciale di Cl. S. si è perduta ogni traccia dell'elegante veste "bagnata", delle forme slanciate, della stasi; e la dea, larga e piatta, ci appare in un pesante panneggio appena indicato, con il fascio centrale di pieghe simile a un rigido ...
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Vedi TERRACOTTA dell'anno: 1966 - 1997
TERRACOTTA
A. Andrén
La parola italiana "terracotta" viene usata, dal Rinascimento in poi, e oggi anche in altre lingue, per indicare varî prodotti di argilla [...] votive e funerarie di t., scoperte specialmente a Capua e a Canosa, fra le quali si notano particolarmente immagini della dea Damia (seduta con in grembo bambini in fasce) figure drappeggiate, di uomini e di donne dalle proporzioni allungate, e le ...
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CAVAZZONI, Francesco
Clara Roli Guidetti
Figlio di Ottavio, nacque a Bologna nel 1559 e fu battezzato il 4 settembre dello stesso anno (Crespi). Sulla base delle sue opere pittoriche, il Malvasia (1678) [...] , Le incis. dei Carracci, catal., Roma 1965, p. 40, fig. 131).
Nell'anno 1592 il C. dipinse per Cesare d'Este la Dea Opi (oggi dispersa) per il soffitto del palazzo dei Diamanti di Ferrara insieme con la "Venere e Plutone de' Carracci" (vedi lettera ...
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HADAD (accadico Adad)
G. Garbini
Dio dell'uragano venerato in Siria. Fondamentalmente affine al dio hurrita Teshup (v.), H. rappresenta l'adattamento semitico del grande dio atmosferico attestato, con [...] kudurru (pietra di confine) reimpiegato da Kurigalzu (XV sec. a. C.), ma forse di epoca paleobabilonese, Adad appare dinanzi ad una dea seduta; su un altro kudurru, da Susa, il dio tiene per le briglie il toro lanciato al galoppo.
Nel periodo assiro ...
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IPPOLITO
A. de Franciscis
(῾Ιπποᾒλυτος, Hippolytus). − Figlio di Teseo e di una Amazzone (le diverse versioni tramandano i nomi di Melanippe, Ippolita e Antiope).
L'occupazione principale di I. era [...] Si narra anche che alle preghiere di Artemide, protettrice di I., Asklepios risuscità il giovane, che venne trasportato dalla dea in Italia, nel santuario di Ariccia, dove fu identificato con Virbius.
Pausania (x, 29, 3) ricorda la raffigurazione di ...
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PAX
W. Köhler
Le immagini con la personificazione della pace e dei suoi vantaggi compaiono relativamente tardi sulle monete romane: solo nell'anno della morte di Cesare si vede una testa femminile con [...] P. sotto i Flavi: ramo d'olivo con cornucopia o caduceo e scettro sono d'ora innanzi gli attributi principali della dea P., sia essa seduta in trono, in piedi o in atto di camminare, sempre riconoscibile e intuibile anche senza ulteriori indicazioni ...
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TALITHA
G. Camporeale
Denominazione di una figura femminile raffigurata su uno specchio etrusco di Bologna, proveniente da Vulci (Gerhard, Etr. Sp., cdxiii): T. nuda tiene nella sinistra una cista da [...] alla stregua di Cruisie, con cui viene indicata la figura virile della stessa scena, nome proprio da riferirsi non ad una dea, altrimenti ignota, ma tutt'al più a un personaggio della sfera mitologica.
Bibl.: E. G. Schulz, in Bull. Inst., 1840, p ...
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(gr. Διόνυσος) Una delle grandi divinità dell’Olimpo greco. Nacque da Zeus e da Semele, figlia di Cadmo. Si narrava che questa, per volontà sua o per fraudolento consiglio di Era, avesse chiesto a Zeus [...] impazzì, fu cresciuto dalle ninfe del Monte Nisa. Avendo viaggiato in Egitto e Siria, giunse in Frigia presso la dea Cibele, dalla quale apprese quelle danze che divennero parte integrante dei suoi riti, gli orgia. Dopo avere diffuso la conoscenza ...
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(lat. Diana) Divinità italica e romana, di origine discussa; il nome presenta la stessa radice di dīus «giorno»; quindi è la «splendente», la «luminosa». Dalle donne romane era venerata soprattutto come [...] Aricina, era sede del Rex nemorensis, che, schiavo fuggitivo, riceveva in quel luogo la tutela di Diana. La connessione della dea con il mondo servile si manifesta in numerosi altri momenti della tradizione, come per es., la fondazione del suo tempio ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...