Dea egiziana dell’ordine cosmico, della giustizia e della verità, raffigurata come donna con una penna dritta sul capo (il geroglifico del suo nome). M. costituisce un elemento decisivo della psicostasia [...] descritta dal Libro dei Morti (cap. 125): dopo la confessione negativa, cioè la proclamazione di non aver commesso una serie di peccati, il cuore del defunto viene posto su un piatto di una bilancia, mentre ...
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Dea egiziana del cielo, raffigurata come una giovenca che poggia i quattro piedi sulla terra e sul cui corpo navigano gli astri e il sole, che essa partorisce ogni giorno. In altre figurazioni appare come [...] donna nuda, che con le mani e i piedi tocca il suolo, personificato da Geb, concepito come maschile, ed è sollevata da Su, l’aria. Nel quadro complessivo della mitologia universale la figura di una grande ...
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Dea nordica, figlia del gigante Thiazi, sposa di Niordh e madre di Freyr. Niordh e S. alternano periodicamente la loro dimora, perché la figlia del gigante non sopporta la vicinanza del mare, regno di [...] Niordh, che a sua volta difficilmente si adatta alla patria montagnosa dei giganti, Thrymheim. S. è probabilmente eponima della Scandinavia ...
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Dea romana destinataria di un culto sulla Velia. I due nomi sembrano riconnettersi a vincere e potiri (cfr. Cicerone, Leg. II, 28). V. si presenterebbe quindi come «dea della vittoria e della forza». ...
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Dea degli Slavi occidentali menzionata, insieme con Radigast e Prove, nella Chronica Slavorum di Helmold, con una rilevanza insolita (Siwa dea Polaborum) per le fonti sul paganesimo slavo. ...
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Dea egizia di el-Kāb, il santuario dinastico dell’Alto Egitto, protettrice del faraone in quanto re della Valle; raffigurata in forma di avvoltoio. ...
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Venere
Emanuele Lelli
La bellissima dea dell’amore
Afrodite (Venere per i Latini), una delle divinità greche più antiche, protegge l’amore in tutte le sue forme: è sposa di Efesto, ma numerose sono [...] si votano a lei prima delle nozze. Ma Afrodite non protegge solo l’amore legittimo: anche le prostitute si votano alla dea e spesso offrono nei suoi templi doni attinenti alla loro ‘professione’.
Anche il rapimento di Elena e la conseguente guerra di ...
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(lat. Ceres)
Religione
Antica divinità italica e romana dei campi, soprattutto nel loro aspetto di produttori di grano; connessa linguisticamente con il dio Cerus, nel culto è invece strettamente associata [...] . Il culto di C. fu sempre in relazione con la plebe; nel suo tempio si conservava l’archivio della plebe e il suo tesoro. Sotto l’Impero, C. fu considerata specialmente come dea della coltura e importazione del frumento, ed ebbe come compagna la ...
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(lat. Diana) Divinità italica e romana, di origine discussa; il nome presenta la stessa radice di dīus «giorno»; quindi è la «splendente», la «luminosa». Dalle donne romane era venerata soprattutto come [...] Aricina, era sede del Rex nemorensis, che, schiavo fuggitivo, riceveva in quel luogo la tutela di Diana. La connessione della dea con il mondo servile si manifesta in numerosi altri momenti della tradizione, come per es., la fondazione del suo tempio ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...