SOSIBIO (Σωσίβιος, Sosibius)
Carlo Albizzati
Scultore ateniese del sec. I a. C. noto unicamente per un vaso decorativo in marmo pentelico, con figure e ornati in rilievo, trovato a Roma o nei dintorni, [...] . Sul corpo è figurata Artemide, che, traendo per le zampe una cerbiatta, s'accosta a un'ara; di fronte a lei è Ermete. La dea è accompagnata da una citarista e da un satiro, dietro il nume tre menadi danzanti, e un coribante. La firma dell'artista è ...
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Vedi SUDARABICA, Arte dell'anno: 1966 - 1997
SUDARABICA, Arte
J. Pirenne
1. - Inquadramento storico e influenze. - L'interpretazione di una cultura artistica e della sua storia è in rapporto diretto [...] appare (come speriamo di aver dimostrato) l'effigie di una dea (vedi sotto). Anche qui al tipo tradizionale succede, verso di sciarpa che pende ai due lati ad arco di cerchio. Dea della prosperità e della fortuna, di cui crediamo che la statuetta ...
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Vedi ERICE dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
ERICE (῎Eruv, Eryx)
I. Marconi Bovio
Città fortificata sulla sommità del monte omonimo, che si eleva alla estremità occidentale della Sicilia, presso l'odierna [...] da testimonianze di civiltà neo-calcolitiche ed enee affini alle segestane e dal contenuto indigeno-mediterraneo del culto di una dea della natura feconda, identificata dai Fenici con Astarte, dai Greci con Afrodite, dai Romani con Venere. Fu il ...
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CERERE (Ceres)
A. de Franciscis
Antichissima divinità italica della vegetazione e dei campi, C. fu venerata a Roma come in altre città del Lazio e dell'Italia centrale.
Venne identificata con la greca [...] Plin., Nat. hist., xxxv, 154) ed ovviamente è da ritenere che costoro abbiano in questa circostanza raffigurato tra l'altro anche la dea C.; un simulacro in bronzo di C. fu fatto poi nel 485 col peculio di Sp. Cassio, giustiziato perché aspirava alla ...
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arra
Federigo Tollemache
. Ricorre una volta in ciascuna delle tre cantiche della Commedia, mai altrove. In senso letterale in Pg XXVIII 93 Lo sommo Ben, che solo esso a sé piace, / fé l'uom buono e [...] della beatitudine eterna (v. Capitoli della Compagnia di s. Gilio § 18 [Schiaffini, Testi 49] " Et tutti quelli che si faranno scrivere dea ciascuno per arra danari XVIII "). È usato invece in senso traslato in If XV 94 Non è nuova a li orecchi miei ...
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DESPOINA (Δέσποινα)
L. Rocchetti
Signora, domina; è un termine riferito anche ad alcune dèe come Afrodite, Artemide, Atena, Cibele, Ecate, ad alcune ninfe, a Demetra e Persefone che, insieme, sono chiamate [...] : Lykosoura (v.). All'entrata del peribolo sorgeva un tempio di Artemide egemone ed era innalzata una statua di bronzo della stessa dea raffigurata con una fiaccola in mano; davanti all'entrata del tempio erano tre altari (di Demetra, di D. e della ...
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MIKON (Μίκων)
L. Catteruccia
4°. - Scultore siracusano figlio di Nicerato. Pausania (vi, 12, 4), lo dice autore di due statue, quasi certamente di bronzo, di Gerone II tiranno di Siracusa (275-215 a. [...] interpretando questo gruppo come Zeus rapitore d'Europa, che riceve la corona del libertinaggio, mentre è invece da ritenersi che la dea fosse in atto d'immolare l'animale.
Bibl.: M. Bieber, in Thieme-Becker, XXIV, 1930, p. 553; G. Lippold, in Pauly ...
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Scrittore lituano (Baibokai, Vabalninkas, 1896 - Vilnius 1947); compiuti gli studî a Panevėžys, Pietroburgo e Mosca, tornò nel 1918 in Lituania, a lavorare nella redazione di Lietuvà; divenne poi docente [...] proficui con il simbolista J. Baltrušaitis e con M. Gorkij. Coltivò soprattutto la lirica simbolica (Deivė iš ežero "La dea del lago", 1919; Giesmė apie Gedimina̧ "Inno su Gediminas", 1938) e il dramma storico (Milžino paunksmė "All'ombra del ...
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GIUTURNA (Iuturna)
Giulio Giannelli
Una delle divinità latine delle fonti e sorgenti, il cui culto si era fissato, già in tempo molto antico, a una sorgente nel territorio di Lavinio e fu poi trasferito [...] si celebrava, l'11 gennaio, la festa anniversaria della dedicazione del tempio che Q. Lutazio Catulo aveva votato ed eretto alla dea nel Campo di Marte. All'acqua del lacus si attribuiva anche un'efficacia salutifera; e, a questo scopo, erano adibiti ...
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KEPHISODOTOS (Κηϕισόδοτος, Cephisodotus)
D. Mustilli
2°. - K. il giovane fu figlio e discepolo di Prassitele, e la sua attività si svolse dal 345 al 280 a. C.; Plinio (Nat. hist., xxxvi, 10), infatti, [...] . eseguì statue in bronzo ed in marmo, sovente in collaborazione col fratello Timarchos. Con costui scolpì ad Atene la statua di Enyo, la dea della guerra, per il tempio di Ares che era sull'Agorà (Paus., i, 8, 4); a Tebe la decorazione bronzea di un ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...