Divinazione in base ai sogni.
La religione vedica conosce riti contro i cattivi sogni considerati alla stregua di ogni altro male; ma questa concezione cede presto, nella letteratura brahmanica, all’idea [...] con o senza un esplicito riferimento alla sua origine divina (per Omero «il sogno viene da Zeus» e i Babilonesi avevano una dea dei sogni). La credenza in sogni indicatori di eventi futuri è documentata sin dal 2° millennio a.C. (Babilonia, epopea di ...
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Città dell'Asia Minore, in Caria, a S. del Meandro. Di antica origine caria, denominata, si favoleggiava, da un Alabando, la città venne in particolare rinomanza in età romana, quando fu alleata di Roma [...] fu una delle città libere e sede di un Convittus iuridicus, ed ebbe la immunitas a tributis per aver eretto un tempio alla dea Roma. Nel 197 a. C. cambiò il suo nome in Antiochia, in onore di Antioco, resosi per poco tempo padrone della regione, ma ...
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MINERVA (Minerva)
F. Coarelli
Divinità italica, assimilata all'Atena greca. In origine, con tutta probabilità, non faceva parte del pantheon delle divinità indigeti. Il suo nome, infatti, non appare [...] nel Foro; il tempio del Foro di Nerva o Transitorio, demolito da Paolo V.
Fuori di Roma i più celebri santuarî della dea erano quello del Promunturium Minervae presso Sorrento, e l'altro, dedicato a M. Memor o M. Medica Cabardiacensis nei dintorni di ...
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ROCCA SAN FELICE
M. Napoli
Santuario di mefite. - Comune della provincia di Avellino nel territorio del quale, nella valle dell'Ansanto, trovasi un cratere semispento ed un laghetto ribollente con sorgenti [...] 79), perchè vi era localizzato un culto che Plinio (Nat. hist., ii, 97, 207-208), esplicitamente ricollega alla dea Mefite.
Il santuario, esplorato tra difficoltà quasi insormontabili a causa del terreno melmoso e delle esalazioni solforose nel '700 ...
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vantaggio
Emilio Pasquini
Soltanto due occorrenze nel D. canonico, ambedue nell'Inferno; ignorato perfino dal Detto, è assai frequente nel Fiore come tipico francesismo (avantage, dal tardo latino ab-ante).
Come [...] XXXIII 124 Cotal vantaggio ha questa Tolomea, / che spesse volte l'anima ci cade / innanzi ch'Atropòs mossa le dea: detto però, a proposito dei traditori, ironicamente, o meglio per amarissima antifrasi. In tutt'altro contesto, analoga accezione in ...
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IUSTITIA
W. Köhler
− Personificazione della Giustizia nell'arte imperiale romana. Sul diritto di un dupondius di Tiberio, dell'anno 23, si vede la testa di Livia, madre dell'imperatore, con l'iscrizione [...] di giustizia incondizionata: immediatamente dopo l'avvento al potere, Vespasiano fa rappresentare su un aureus coniato a Lugdunum una dea seduta in trono, con scettro e spighe, intitolata iustitia Aug(usti). Tito, ripetendo le monete con la I. di ...
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TECHNE (Τέχνη)
C. Saletti
Personificazione divina dell'arte, con l'appellativo di πότνια, in contrapposizione alla Physis (Anth. Pal., 9, 738). (Per il termine t. usato come equivalente di "arte" nel [...] da Efesto per Achille, in una pittura pompeiana (Casa di Sirico); ma è possibile anche interpretarla come Fama o come dea della notte (Robert). Ancora come giovane donna alata ritorna su un sarcofago di Messina nell'atto di aiutare Icaro (v ...
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DORY... (Δορυ...)
L. Guerrini
Supposto incisore di gemme, di origine greca. Una gemma di epoca incerta, con la raffigurazione di un busto di donna, sulla cui fronte sta la falce lunare, presenta l'iscrizione [...] è più probabile che fosse indicato in forma genitiva il nome del possessore (forse Δορυ[ϕορου]?) che, secondo il King, avrebbe assunto la dea Diana per sua protettrice.
Bibl.: C. W. King, The Handb. of Engraved Gems, Londra 1866, p. 327; C. I. G., IV ...
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Abraham, Murray F. (propr. Fahrid Murray). – Attore statunitense di origini italo-siriane (n. Pittsburgh, Pennsylvania, 1939). Dotato di presenza scenica, di intepretazione intensa, anche se mai come attore [...] di M. Forman. Tra i molti film si ricordano: Scarface (1983), Der Name der Rose (1986), Mighty Aphrodite (1995; La dea dell’amore), Excellent cadavers (1999; I giudici), Finding Forrester (2000), Inside Llewyn Davis (2013, A proposito di Davis, 2014 ...
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(gr. ᾿Αργος) Mostro della mitologia greca, gigantesco e fornito, secondo le varie versioni, di uno o quattro o cento occhi che non chiudeva mai tutti insieme, cosicché era insonne. Compì imprese famose: [...] passanti e vendicò l’uccisione di Apis. Nota è soprattutto la custodia, affidatagli da Era, di Io amata da Zeus e dalla dea tramutata in giovenca; fu poi ucciso da Ermete che riuscì ad addormentarlo con il suono della siringa, o a cavargli gli occhi ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...