Torre costruita per orientare la navigazione notturna, marittima o aerea, per mezzo di sorgenti luminose.
Fari nell'antichità . - Già in tempi antichissimi dovette esserci l'uso di accendere sull'alto [...] l'epiteto di Faria e un tempio di questa dea protettrice della navigazione sorse nell'isola ai piedi della la sua esemplificazione nei cenni che seguono, relativi al Faro della vittoria a Trieste (iniziato il 15 gennaio 1923, inaugurato il 24 maggio ...
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ROMA
Filippo Coarelli
Vieri Quilici
Archeologia (XXIX, p. 593; App. II, 11, p. 735). - Ferme da tempo, nel centro urbano, le grandi imprese di scavo (responsabili, nei decenni precedenti alla seconda [...] tempio circolare, probabilmente da identificare con il santuario di Dea Dia, e, in asse con questo, un grande , Milano 1975; L. Benevolo, Roma oggi, Bari 1977; Roma, due anni dopo la vittoria della sinistra, in Rinascita, n. 46, 24 nov. 1978. ...
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Asticciola per lo più in ferro, di forma allungata, appuntita ad un'estremità e con un ingrossamento, o testa, all'altra estremità.
Fabbricazione. - Esistono molte varietà di chiodi: la maggior parte di [...] dapoccioni, tacconi, coronati, rigati, 4 colpi, 6 colpi, vittoria, diamantine, zappette, ecc. Secondo la forma del gambo cerimonie di clavifixio venivano compiute anche nel santuario della dea Nortia nell'etrusca Volsinii e in altre località. Della ...
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Come Apollo fu la massima divinità solare dei Greci, così A. fu la divinità lunare per eccellenza; altre dee i Greci ravvicinarono alla luce dell'astro notturno (come, per esempio, Era ed Ecate), ma nessuna [...] Elafebolie si venerava A. 'Αγροτέρα, la dea, cioè, della natura selvaggia, della caccia, dell'impeto guerriero, e ad essa si offriva, il sesto giorno di Boedromione, il sacrificio anniversario della vittoria di Maratona. Nelle feste Munichie, il ...
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Il più popolare degli eroi greci, oggetto d'un grandissimo numero di miti. Zeus, invaghitosi di Alcmena moglie di Anfitrione, ne inganna l'onestà presentandosi sotto le spoglie del marito assente. Era, [...] Argo e su tutti i discendenti di Perseo, fa anticipare, come dea dei parti, la nascita di Euristeo, discendente di Zeus per il maestoso; l'E. vincitore che reca un trofeo d'armi o una Vittoria, ecc.
Le fatiche e le altre avventure di E. (assalto dei ...
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Insieme con Protogene, fu uno dei due più grandi pittori del sec. IV a. C. e a detta di Plinio (Nat. hist., XXXV, 79) egli superò tutti quelli che lo avevano preceduto e tutti quelli che vennero dopo di [...] umidi capelli. Per questo si è in dubbio se la dea fosse stata rappresentata completamente emersa o solo emergente con la da lui dipinti per far corona ad Alessandro insieme con la Vittoria. Estraneo assolutamente gli è il ciclo epico, anche il mito ...
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Una delle più importanti divinità celesti della religione greca. Quale stato del cielo essa rappresentasse, è mostrato dalle saghe che si raccontavano intorno alla sua nascita e ad alcune sue imprese. [...] che le sono cari, come Ulisse e Diomede. Essa è pertanto la dea che dà la vittoria, insegnando le arti migliori per conseguirla: essa è Νικηϕόρος; è senz'altro, la Vittoria, Νίκη; e come tale ('Αϑηνᾶ Νίκη) era venerata in Atene, nello speciale ...
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SANNAZZARO (Sannazaro), Iacopo (Actius Syncerus)
Enrico Carrara
Poeta, nato a Napoli il 28 luglio di un anno, che si può fissare ragionevolmente nel 1456; morto, pure a Napoli, il 24 aprile 1530. Discendeva [...] giorno appresso, cadendo la festa di Pale, i pastori convengono al tempio della dea e ne celebrano gli onori (Pr. III), finché Galicio canta in lode si protendono sul fiume.
Ma la sua vittoria retorica allora più esaltata furono le Piscatoriae: cioè ...
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È la città più popolosa della provincia di Argolide e Corinzia (νομὸς 'Αργολίδος καὶ Κορινϑίας - Peloponneso), poiché conta 9038 abitanti (9810 col territorio). È posta nel luogo dove sorgeva la città [...] , 60,6).
Alla distruzione di Micene, Sparta aveva risposto con le vittorie di Tegea e Dipea nel 466. Argo, alleata di Atene, vinse I, 31; Cic., Tusc., I, 47). Altri due templi della stessa dea sorgevano (Paus., II, 22,1; 24,1) in città, Era Ακραία ...
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È quel terreno in cui predomina la vegetazione di specie legnose selvatiche - arboree o fruticose - riunite in associazioni spontanee o d'origine artificiale, diretta o indiretta. A chiarire quest'ultima [...] culti orientali, p. es. il pino nel culto della dea frigia Cibele e il cipresso nella religione zoroastriana.
Gli scrittori caso dell'ἅλσος νικηϕόριον che Eumene II re di Pergamo dedicò alla Vittoria (cfr. Strabone, XIII, 4, 2). In molti luoghi però ...
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colto
cólto agg. e s. m. [lat. cŭltus, part. pass. di colĕre «coltivare» adoperato anche come agg.]. – 1. a. Coltivato: terreni c. e incolti. b. s. m., letter. Campo, terreno coltivato: Giù per lo c. tra le dure zolle (G. Cavalcanti); per...