Panegirista latino (n. 340 - m. dopo il 402). Figlio di Lucio Aurelio Aviano Simmaco, che ebbe importanti cariche pubbliche e grandi onori a Roma e a Costantinopoli, fu educato da retori gallici e compose [...] tradizione romana, fu in polemica con s. Ambrogio che si opponeva alla ricollocazione nella Curia dell'ara della deaVittoria; fu quindi praefectus urbi (384) e console (391). Abbiamo di S. altre cinque orazioni incomplete; quarantanove relationes ...
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Costantino e i barbari
Johannes Wienand
Nei trentuno anni del suo regno non vi è mai stato un momento nel quale Costantino non abbia dovuto occuparsi, in un modo o nell’altro, dei ‘barbari’ – così i [...] ricompensa dei soldati per il servizio prestato tra le file dell’esercito imperiale51. Il verso dei conii bronzei mostra la deaVittoria con un tropaeum e un ramo di palma, nell’atto di calpestare un prigioniero in catene: il tema ricorrente della ...
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Artista ateniese (n. Atene 490-485 circa - m. dopo il 432 a. C.), figura capitale, nello sviluppo dell'arte greca, legata alle grandi creazioni periclee e, in particolare, al Partenone e alla sua decorazione [...] pittura e rilievi, coronato di ulivo, con una Vittoria criselefantina nella mano destra e nella sinistra lo scettro monumenti che celebra la gloria di Atene e della sua dea eponima, alla quale viene eretta un'altra imponente statua criselefantina ...
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Canova, Antonio
Stella Bottai
L'artista che fa rivivere le sculture della Grecia antica
Vissuto a cavallo fra Settecento e Ottocento, lo scultore Antonio Canova, come molti suoi contemporanei, reputava [...] Roma) Canova rende omaggio alla bellezza della donna paragonandola alla dea Venere, che non conosceva rivali in tutto l'Olimpo (per questo ha in mano, come Venere, il pomo simbolo della vittoria). Guardando l'opera, viene spontaneo seguire la lieve e ...
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BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] all'imperatore che venisse rimesso al suo posto l'altare della Vittoria. Di Simmaco (che aveva avuto il consolato nel 485) di epoca imperiale amano identificare questa divinità con Nemesi, dea vendicatrice, e spiegano che la ruota indica la vicenda ...
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FOSCOLO, Ugo
Mario Scotti
Nacque a Zante, isola dell'arcipelago Ionio allora sotto il dominio di Venezia, il 6 febbr. 1778. Suo padre, Andrea, medico corcirese, contava ventiquattro anni, sua madre, [...] su navi inglesi, furono trasferite ad Antibes. Ma la vittoria napoleonica di Marengo (14 giugno) capovolse la situazione e secol l'orma ultima lascia; Te nudrice alle Muse, ospite e dea; Solcata ho fronte, occhi incavati, intenti). Nell'aprile 1803 ...
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BERNI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque da Nicolò, notaio, e da Isabella di Francesco Baldi in data non precisabile, ma compresa tra il 1497 e il '98. Per quel che riguarda il luogo, Lamporecchio, di [...] ogni negazione non può avere che un significato materiale, soggetto di vittoria è l'immensa natura, il vero trionfo è quello di una solo dopo che egli è morto per amore potrà raggiungere la dea, penetrare in lei col proprio spirito, "sguazzare" nel ...
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CARO, Annibale
Claudio Mutini
Nacque nel 1507 a Civitanova Marche da Giambattista, speziale e commerciante che aveva anche ricoperto qualche carica pubblica, e da Celanzia Centofiorini di nobile famiglia.
Nella [...] la lettera che il C. indirizzò il 3 nov. 1548 a Vittoria Farnese, duchessa di Urbino. Vi si legge tra l'altro: "le ("tantum effata caput glauco contexit amictu / multa gemens et se fluvio dea condidit alto" - "E così detto / grama e dolente, di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Marsilio Ficino
Nicoletta Tirinnanzi
«Poesia, bellezza, amore sono i termini in cui si rivolge tutta la teologia ficiniana, se ben si guardi oltre la tenue superficie di una fragile architettura concettuale». [...] che ne i giuochi olimpij e insieme nel campo la vittoria riportò, e ancora il suo primogenito figliuolo Alessandro acquistò interiore:
Ne puoi in noi più che noi ci vogliamo, quando Dea ti facciamo o fortuna, et nel Ciel ci poniamo. Niuno è ...
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colto
cólto agg. e s. m. [lat. cŭltus, part. pass. di colĕre «coltivare» adoperato anche come agg.]. – 1. a. Coltivato: terreni c. e incolti. b. s. m., letter. Campo, terreno coltivato: Giù per lo c. tra le dure zolle (G. Cavalcanti); per...