Letterato (Vicenza 1478 - Roma 1550). Il nome di T. è noto soprattutto per la Sofonisba (1514-15, pubbl. 1524), prima tragedia 'regolare', cioè composta secondo le regole di Aristotele, e per il Castellano [...] il talento poetico non era pari all'ardore e alla dottrina del letterato. Nel 1529 egli pubblicò la traduzione del Devulgarieloquentia di Dante, in cui credette di trovare il più autorevole sostegno a favore delle sue idee linguistiche esposte nel ...
Leggi Tutto
Filologo e letterato (Campobasso 1849 - Napoli 1925), fratello di Enrico, fu prof. di lingue e letterature neolatine all'univ. di Napoli (dal 1876), senatore dal 1905, socio nazionale (1897) e presidente [...] letteratura italiana (Il Contrasto di Cielo d'Alcamo, 1910; Il Ritmo cassinese, 1912), su Dante (Sul trattato Devulgarieloquentia, 1873; Studii sulla Divina Commedia, 1901; Nuovi studii danteschi, 1906), sul Manzoni, del quale studiò in particolare ...
Leggi Tutto
Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] esso è un accesso privilegiato. Da ciò, fin dal De interpretatione, una costante attenzione per le forme linguistiche, che popolo ed età storica.
Nel Convivio e nel Devulgarieloquentia Dante dà i primi documenti di questa concezione storicizzante ...
Leggi Tutto
Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] matricum linguae, inter se nulla cognatio est, neque in verbis neque in analogia. In modo sostanzialmente simile Dante nel Devulgarieloquentia (1303-04) aveva enunziato la teoria di un ydioma trifarium (lingue dell'oc, dell'oil, del sì, legate però ...
Leggi Tutto
Filologo e paleografo, nato a Francoforte sul M. il 28 novembre 1884, morto a Weilmünster, nella regione del Taunus, il 27 agosto 1960; studioso dell'umanesimo italiano e tedesco. Scolaro di L. Traube [...] , Bruni, umanisti minori del sec. 15°) sono sparsi in riviste italiane e tedesche; soprattutto importanti le sue edizioni, tra cui vanno ricordate quelle del De Monarchia (Ginevra 1920) e del Devulgarieloquentia (Francoforte s. M. 1917) di Dante. ...
Leggi Tutto
Filologia
Gianfranco Contini
di Gianfranco Contini
Filologia
sommario: 1. La filologia nella storia della cultura. 2. Critica testuale. □ Bibliografia.
1. La filologia nella storia della cultura
Chi [...] quali ha probabilmente il primo luogo quella premessa dal Rajna alla sua editio maior (1896) del Devulgarieloquentia. Ciò presuppone la restaurazione grammaticale operata dalle varie rinascenze, prima la carolingia: così i più antichi manoscritti ...
Leggi Tutto
L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] normazione del volgare toscano è svolta da ➔ Dante, che la teorizza ai primi del Trecento nel suo Devulgarieloquentia (➔ storia della linguistica italiana). Dante parte dalla ricognizione della varietà di lingue dell’Italia medievale per celebrare ...
Leggi Tutto
Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] pagine famose del Convivio (I, v, 8-9) e del Devulgarieloquentia (I, ix, 4-10). In quest’opera si ha la togliersene via dui casi. Il primo è, non esser questo vero nel principio de le dizioni, come sarebbe cane, conto, cura, chino, gallo, gola, ...
Leggi Tutto
Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] Opere minori, a cura di P.V. Mengaldo & B. Nardi, Milano - Napoli, Ricciardi, 3 voll., vol. 3°/1 (Devulgarieloquentia, Monarchia) (rist. dell’ed. 1979).
Castellani, Arrigo (a cura di) (1952), Nuovi testi fiorentini del Dugento, Firenze, Sansoni ...
Leggi Tutto
curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...