Aristotele (Aristotile, dalla forma latina medievale Aristotiles)
Maria C. De Matteis**
Filosofo greco (Stagira 384-383 a. C. - Calcide 322 a.C.); compì i suoi primi studi di filosofia all'Accademia [...] 1, 193 a 28-b 18; III XIV 9 Categ. 12, 14 b 18-22; III XV 4 (Philosophus) Anima II 2, 413 b 26-27. Nel DevulgariEloquentia A. è citato chiaramente due volte: II VI 2 (A.), X 1 (magister sapientum; cfr. Phys. I 1). Nelle Epistole è detto tre volte ...
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Dio
Kenelm Foster
L'idea che D. ha di Dio riflette molte influenze convergenti, ma la sorgente immediata è un desiderio tenace di comprendere e valutare la realtà. Essa rappresenta le intuizioni più [...] sapienza di Dio che è detta ineffabile (III V 22) e ineffabile e incomprensibile (IV V 9).
DeVulgariEloquentia; Monarchia; Epistola V. - Nel De vulg. Eloq., tranne un vivido e suggestivo richiamo al dantesco senso della ‛ divinità ' nelle cose di I ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] 2 febbraio 1362]. Ricordanza che io Matteo figliolo che fu di Nicholò de’ Chorsini del popolo di San Filice in Piaza, mi partì di anche nelle laude diffuse nelle altre regioni.
Nel Devulgarieloquentia (II, vi, 7) Dante suggerisce di prendere ...
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CESAROTTI, Melchiorre
Giorgio Patrizi
Nacque a Padova il 15 maggio 1730, da una famiglia nobile di origine, ma oramai borghese (il padre era un funzionario statale) e non molto agiata. Fin da giovane [...] , Introduzione a M. Cesarotti, Saggio sulla filosofia delle lingue). Esso si può "porre idealmente sulla stessa linea del Devulgarieloquentia di Dante e delle Prose dellavolgar lingua del Bembo, come documento della presa di coscienza di un momento ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] di partenza» (Trifone 2006: 274, nota 176). Un orientamento normativo, almeno sul piano stilistico, si coglie nel Devulgarieloquentia, sia quando ➔ Dante delinea le caratteristiche del volgare illustre (vulgare latium), che non coincide con nessuno ...
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ESTETICA
V. Stella
La riflessione sull''estetico' nel pensiero medievale non coincide con l'enucleazione di un aspetto in concezioni sistematiche che, come in quell'età fu proprio più che in ogni altra, [...] allo 'splendore', pur senza nessuna concessione alla mondanità artistica.L'opera di Dante (1265-1321; Convivio; Devulgarieloquentia; Commedia) esprime, in argomentazioni analitiche nei trattati e in vigorose sintesi cui ineriscono le immagini nel ...
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La retorica è, assieme alla grammatica, la più longeva disciplina che studi il linguaggio e il suo uso. Proprio per questa ragione, ogni tentativo di ricostruirne le vicende storiche, oltre che essere [...] l’idea di comporre un manuale dedicato alla poetica e alla retorica, come dimostra la parte che abbiamo del Devulgarieloquentia, che una tradizione (risalente al manoscritto di Berlino) conosce appunto come Rhetorica Dantis. In realtà, l’esperienza ...
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U.R.S.S
Mesrobio Gianascian
Cesare G. De Michelis
Cesare G. De Michelis
Lo studio di D. ha avuto particolare sviluppo, tra le varie tradizioni culturali dell'U.R.S.S., in Armenia, Georgia, Russia [...] versione di Lozinskij, seguono le Opere minori, che comprendono nuove versioni della Vita Nuova di I. Goleniščev-Kutuzov, del DevulgariEloquentia di F. Petrovskij, e della Monarchia di V. Zubov: vengono inoltre tradotti per la prima volta le Rime ...
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GUIDO Guinizzelli (Guinizelli)
Giorgio Inglese
Il poeta che Dante nomina in Purgatorio, XXVI, 94 ("son Guido Guinizzelli e già mi purgo / per ben dolermi prima ch'a lo stremo") è presentato dai canzonieri [...] perché il nome di G. vi si reintegra per congettura - il verso incipitario Di fermo sofferire, che Dante cita, in Devulgarieloquentia, II, XII 6, aggiungendo che la canzone si svolgeva "non sine quodam elegie umbraculo", ossia non era aliena dall ...
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Multilinguismo e regionalità dell'Italia linguistica contemporanea
Tullio De Mauro
Se si guarda alla complessiva realtà linguistica italiana nell’età della Repubblica, Italia delle Italie è una formula [...] antichità attraverso il Medioevo all’Età moderna, solo dopo incertezze e oscillazioni onomastiche che possono cogliersi anche nel Devulgarieloquentia dantesco, nacque e si affermò italiano come etnico, tra Duecento e Trecento, e solo dopo altri due ...
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curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...