Francia
Simonetta Saffiotti Bernardi
Remo Ceserani
(Franza). – La presenza della F. nell'opera e nel mondo di D. è molto frequente, sia direttamente, con citazioni specifiche, sia attraverso i riferimenti [...] tuttavia recare in campo, se non di passaggio, il nome di D., poiché probabilmente non conobbe direttamente il DevulgariEloquentia nell'edizione del Corbinelli. Etienne Pasquier, amico dell'Estienne, che sostenne a sua volta il primato della F ...
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Amore
Emilio Pasquini
Guido Favati
. Per eccellenza il termine-chiave dello Stilnovo, fin dagli esordi al centro del lessico di D., anche perché la possibilità di considerarlo quasi costantemente personificato [...] ) 1966, 151-231; B. Nardi, Saggi di filosofia dantesca, Firenze 1967; M. Pazzaglia, il verso e l'arte della canzone nel " DevulgariEloquentia ", ibid. 1967; M. Barbi, Introduzione a D.A., Il Convivio, a c. di G. Busnelli e G. Vandelli, II ediz., a ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] normazione del volgare toscano è svolta da ➔ Dante, che la teorizza ai primi del Trecento nel suo Devulgarieloquentia (➔ storia della linguistica italiana). Dante parte dalla ricognizione della varietà di lingue dell’Italia medievale per celebrare ...
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TOSCANA
V. Ascani
Regione dell'Italia centrale comprendente la porzione settentrionale tirrenica della penisola e le isole a essa adiacenti. Bagnata a O dai mari Ligure e Tirreno e limitata a N e a [...] di Perugia e Orvieto, che Dante Alighieri (Devulgarieloquentia, I, XIII) considerava ancora, al pari di Duecento e del Trecento nel Pistoiese, ivi, pp. 315-324; C. De Benedictis, Pittura e miniatura del Duecento e del Trecento in Terra di Siena, ...
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Sicilia
Ernesto Pontieri
Giorgio Santangelo
Pier Vincenzo Mengaldo
(Cicilia). – Storia. Le vicende storiche della S. che ebbero profonda influenza e risonanza nell'animo della generazione alla quale [...] Castris, Pirandello e la poesia di D., ibid., 356 ss.; G. Piccitto, Il capitolo XII del libro del " Devulgarieloquentia " nell'interpretazione di C.M. Arezzo, ibid., 381 ss.; G. Resta, La conoscenza di D. in S. nel Tre e Quattrocento, ibid., 413 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Italiani e stranieri
Molto tempo fa ho avuto fra le mani un libro sulla spedizione dei [...] ’ingegno apprendere bene la lingua strana”. Nell’uso di Dante, di chi cioè aveva una tale sensibilità linguistica da scrivere il Devulgarieloquentia, lo strano è qui già lo straniero nel senso moderno, chi cioè non parla la lingua del sì; così come ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] pagine famose del Convivio (I, v, 8-9) e del Devulgarieloquentia (I, ix, 4-10). In quest’opera si ha la togliersene via dui casi. Il primo è, non esser questo vero nel principio de le dizioni, come sarebbe cane, conto, cura, chino, gallo, gola, ...
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Bologna
Augusto Vasina
Pier Vincenzo Mengaldo
Fiorenzo Forti
Il declino dell'Impero medievale attorno alla metà del Duecento, se per un verso affrettò alcuni processi di ordine economico-sociale e [...] trarre in merito a un soggiorno di D. a B. nel periodo della stesura del trattato (v. DEVULGARIELOQUENTIA. COMPOSIZIONE), l'indicazione implica subito, al di là dell'intenzione meramente esemplificativa di un fatto generale, il riconoscimento ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] Opere minori, a cura di P.V. Mengaldo & B. Nardi, Milano - Napoli, Ricciardi, 3 voll., vol. 3°/1 (Devulgarieloquentia, Monarchia) (rist. dell’ed. 1979).
Castellani, Arrigo (a cura di) (1952), Nuovi testi fiorentini del Dugento, Firenze, Sansoni ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il Devulgarieloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] sulla linguistica in Italia di Ramat, Niederehe & Koerner (1986) prende le mosse di lì.
Purtroppo, però, il Devulgarieloquentia non influì sulla cultura del suo tempo, né in Italia né altrove; anzi ebbe scarsissima diffusione, come dimostra il ...
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curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...