Pézard, André
Nlcolò Mineo
Italianista francese (nato a Parigi nel 1893).
Dopo gli anni della prima guerra mondiale, che lo aveva visto generoso combattente, scelse, per consiglio di H. Hauvette, d'insegnare [...] i seguenti volumi: " La rotta gonna ". Gloses et corrections aux textes mineurs de D., I: Vita Nuova, Rime, Convivio (Parigi-Firenze 1967); II: Devulgarieloquentia, Monarchia (Parigi 1969). Già un decennio prima aveva dato alle stampe la traduzione ...
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Spitzer, Leo
Dante Della Terza
Critico e filologo austriaco (Vienna 1887-Forte dei Marmi 1960); allievo di W. Meyer Lübke, studiò a Parigi, a Lipsia, a Roma. Ottenuta nel 1913 la libera docenza in lingue [...] in " Modern Language Notes " LIX (1944) 83-88 (rist. in Romanische Literaturstudien, cit.; The Ideal typology in Dante's DeVulgariEloquentia, in " Italica " XXXII (1955) 75-94; The Addresses to the Reader in the Commedia, ibid. (1955) 143-165 (rist ...
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CINQUINO (Cinquinus, Cinquina, Anquino), Natuccio (Benenatus, Natuccius)
Mario Pagano
Nacque a Pisa, intorno alla metà del sec. XIII, da Pericciolo.
Il cognome del C. fu letto erroneamente "Anquino" [...] Doctrina d'Acort - numerosi i provenzalismi. Sui dialettismi, nella valutazione dei quali ha pesato il giudizio negativo di Dante (Devulgarieloquentia, I., XIII, 1 e II, VI, 8) - ma più che naturale la loro presenza - valga il richiamo all ...
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Schiaffini, Alfredo
Dante Della Terza
Linguista e critico (Sarzana 1895 - Viareggio 1971), allievo a Firenze di E.G. Parodi; professore di glottologia nell'università di Genova (dal 1927), poi di storia [...] ad A. Sacchetto, L'idioma nostro nel pensiero di D., ibid. XV (1931) 126-127; recens. ad A. Marigo, Il " cursus " nel " DevulgariEloquentia " di D., ibid. XVII (1933) 115-119; A proposito dello stile comico di D., in Momenti di storia della lingua ...
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dottrina
Sebastiano Aglianò
Ricorre nella Commedia (due volte in rima su sette), nel Convivio e altresì nel Fiore (dove ambedue le occorrenze sono in rima, come quasi sempre negli scritti coevi); il [...] corrispondente latino è nella Monarchia e nel DevulgariEloquentia.
I significati che assume in D. rientrano nell'uso normale della lingua antica, con più accentuata frequenza per quello originario di " insegnamento ", sia come atto dell'insegnare ...
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devexio Apenini
Pier Vincenzo Mengaldo
Fissando rapidamente l'estensione territoriale delle tre lingue dell'ydioma tripharium, D. così delimita in VE I VIII 9 il dominio del francese: Sed loquentes [...] vulg. eloq., a c. di P. Rajna, Firenze 1896 (rist. Milano 1965) 36-37; A. Magnaghi, La " d. A. " del DevulgariEloquentia e il confine settentrionale della lingua del sì, in " Giorn. stor. " suppl. 19-21 (1921) 363-396; ID., I confini d'Italia nel ...
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asperitas
Pier Vincenzo Mengaldó
. A parte l'impiego più generico di Ep XIII 29, a., come l'unico esempio dell'aggettivo asper, è usato da D., sempre e solo nel De vulg. Eloq., nella precisa accezione [...] ruvido ").
Coerentemente alla poetica del contemperamento degli opposti e della sintesi di dolcezza e asprezza, che caratterizza il DevulgariEloquentia, a. (con asper) vi compare, al centro di una raggiera di termini affini, a indicare una qualità ...
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poeta [plur. anche poete]
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, usato per indicare sia i p. antichi, cioè i p. ‛ regolari ' (cfr. VE II IV 3), sia i moderni, i poete volgari (Vn XXV 4), detti [...] nella terza cantica (II 7 e XIX 7 ss.).
Circa la distinzione fra p. tragico, comico' ed elegiaco, vedi le voci DEVULGARIELOQUENTIA; STILE: dottrina degli stili; e cfr. naturalmente la voce POESIA, e anche POETICA.
Diverso è il linguaggio dei p. da ...
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Terracini, Benvenuto
Nicolò Mineo
Glottologo e critico (Torino 1886 - ivi 1968), dal 1924 professore nelle università di Genova, Cagliari, Padova, poi (1929-1938) in quella di Milano. Di famiglia ebraica, [...] e originali argomentazioni come il fondatore di una lingua italiana ancor oggi attuale: " Quia magis videtur inniti grammatice " (DevulgariEloquentia, I X 4), ora in Pagine e appunti di linguistica storica, Firenze 1957; L' " Aureo Trecento " e lo ...
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rettitudine
Il termine volgare ricorre solo in Cv IV XXI 14 E però vuole santo Augustino, e ancora Aristotile nel secondo de l'Etica, che l'uomo s'ausi a ben fare e a rifrenare le sue passioni, acciò [...] nettamente in risalto rispetto all'amore come fonte di puro diletto. Con la canzone Doglia mi reca " il cantor rectitudinis esce dal cantore d'Amore " (Contini, Introduzione all'ediz. delle Rime, p. XIX); v. DEVULGARIELOQUENTIA: Significato; RETTO. ...
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curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...