Castiglione, Baldesar
Giancarlo Mazzacurati
Il C. si incontra con l'opera di D. (più particolarmente col DevulgariEloquentia) in maniera piuttosto indiretta, in una sforzata confluenza tra le teorie [...] Trissino. In realtà non sembra che nell'elaborazione della sua teoria il C. abbia potuto ricevere dal DevulgariEloquentia più di qualche labile spunto, giuntogli (se mai gli giunse) filtrato attraverso quel nucleo di esperienze letterarie, critiche ...
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Colocci, Angelo
Vittorio Fanelli
, L'umanista jesino (1474-1549) ebbe una parte di un certo rilievo nella questione della lingua che si agitò nei primi decenni del Cinquecento; ci ha tramandato un frammento [...] ogni probabilità uno dei molti suoi danneggiati o distrutti durante il sacco di Roma.
Nell'interpretare la teoria espressa nel DevulgariEloquentia il C. sembra tentare un adattamento di essa alle idee del Trissino e del Calmeta, coi quali viene a ...
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Adriatico (adriano), mare
Adolfo Cecilia
Citato da D. numerose volte. In Cv IV XIII 12 E quello dice Lucano quando ritrae come Cesare di notte a la casetta del pescatore Amiclas venne, per passare lo [...] D., in " Boll. R. Soc. Geogr. Ital. " fasc. 7-10 (1920) 214; A. Magnaghi, La ‛ devexio Apennini 'del ‛ Devulgarieloquentia 'e il confine settentrionale della lingua del sì, in Miscellanea Dantesca, suppl. 19-21 del " Giorn. stor. " (1922) 372 ss ...
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Il settenario è un verso imparisillabo di sette sillabe ‘metriche’ (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in sesta posizione (Beltrami 20024: 199-200; Menichetti 1993: 673; per l’uso dantesco, [...] et dolci acque”, dal peculiare schema ritmico (1ª 3ª 5ª 6ª), laddove la codificazione dantesca del Devulgarieloquentia (➔ Dante) richiedeva che l’inizio di canzone elevata fosse sempre endecasillabico. Il settenario può variamente alternarsi all ...
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Aimeric de Belenoi (Namericus de Belnui)
Fabrizio Beggiato
Trovatore (prima metà sec. XIII), citato da D. in VE II VI 6 fra i " dictatores illustres ", e II VII 3 fra gli autori di canzoni in endecasillabi. [...] , in " Flegrea " I (1899) 322 ss.; E. Monaci, Poesie in lingua d'oc e lingua d'oîl allegate da D. nel " Devulgarieloquentia ", Roma 1909; E. Hoepffner, D. et les troubadours, in " Études italiennes " IV (1922) 193 ss.; H. Hauvette, D. et la poésie ...
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Aimeric de Peguilhan (Namericus de Peculiano)
Fabrizio Beggiato
Trovatore (secc. XII-XIII), tolosano, citato da D. fra i dictatores illustres in VE II VI 6. Secondo la biografia provenzale A. era figlio [...] in " Flegrea " I (1899) 322 ss.; E. Monaci, Poesie in lingua d'oc e in lingua d'oïl allegate da D. nel " Devulgarieloquentia", Roma 1909; E. Hoepffner, D. et les troubadours, in " Etudes italiennes " IV (1922) 193 ss.; H. Hauvette, D. et la poésie ...
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Achillini, Giovanni Filoteo
Aurelia Bobbio Accame
, Nel poema didascalico Il Fidele, il letterato bolognese (1466-1538) immagina di essere istruito su vari argomenti in una visione in cui gli è guida [...] che comprovano l'autenticità integrale del trattato.
Le Annotazioni sembrano ignorare la versione trissiniana del DevulgariEloquentia che pure avrebbe portato argomenti a favore della lingua ‛ comune ', anziché strettamente toscana, sostenuta dall ...
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Bertoni, Giulio
Giuseppe E. Sansone
Filologo romanzo (Modena 1878 - Roma 1942), professore ordinario prima all'università di Friburgo di Svizzera, poi in quella di Torino, e, dal 1928 in poi, a Roma. [...] unisono con la considerazione, equilibrata e chiara, delle componenti culturali dell'età dantesca. Nello scritto su Il " DeVulgariEloquentia ", infine, il B. titiene che filo conduttore dell'opera si debba considerare l'intima giustificazione della ...
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Billanovich, Giuseppe
Enzo Esposito
Filologo (Cittadella, Padova, 1913), professore di filologia medievale e umanistica presso l'università Cattolica di Milano. Tra i temi costanti delle sue ricerche, [...] . 70-75 di Pg XIX), Nella tradizione del DevulgariEloquentia (si stabilisce che il Trivulziano e il codice di grandi scrittori si sofferma lo studio su La traduzione del " Liber de dictis philosophorum antiquorum " e la cultura di D., del Petrarca ...
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Devoto, Giacomo
Luciana Martinelli
Glottologo e critico (n. a Genova nel 1897), per molti anni professore di glottologia nell'università di Firenze; presidente dell'Accademia della Crusca. Dagl'iniziali [...] linguistica italiana, Firenze 1953; Dalla lingua latina alla lingua di D., in Il Trecento, ibid. 1953).
All'analisi del DevulgariEloquentia, il critico è tornato in una lectura Dantis romana (prima in D. minore, Firenze 1965; poi in Nuove lett ...
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curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...