Ferrara
Augusto Vasina
Pier Vincenzo Mengaldo
Duplice sarebbe la natura dei rapporti di D. col mondo ferrarese: innanzi tutto di ordine genealogico, per la sua presunta discendenza dagli Aldighieri [...] 1297, al poeta padovano Aldobrandino de' Mezzabati (nominato da D. in VE I XIV 7), cui questi rispose (cfr. M. Barbi, in " Studi d. " I [1920] 40-42).
Bibl. -G. Crocioni, Il dialetto di Reggio nel " DevulgariEloquentia ", in " Giorn. d. " XXVI ...
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ZOPPO, Polo
Davide Pettinari
Sono scarne le notizie sulla biografia di questo rimatore bolognese della seconda metà del Duecento, e dubbia in certa misura ne è anche l’identificazione documentaria. [...] vostro sermone: C 358, c. 98r). Come rimatore si lega al gruppo bolognese che precorre lo Stilnovo, anche se nel Devulgarieloquentia (I, XV, 6) non è menzionato fra i «doctores illustres» del capoluogo emiliano. Nel suo corpus lirico si avvertono ...
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Gli avverbi temporali sono ➔ avverbi e locuzioni avverbiali (➔ avverbiali, locuzioni) che indicano il momento in cui si svolge un’azione indicata dal predicato, o quello in cui è dato registrare una certa [...] può essere il cotesto di un’opera letteraria o di un qualunque altro messaggio; ➔ deittici):
(27) sempre nel Devulgarieloquentia, Dante afferma che una delle caratteristiche che deve possedere il volgare illustre è di essere cardinale
(28) ancora ...
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La canzone, o canzone antica, detta in antico anche canzone distesa (per distinguerla dalla canzone a ballo o ➔ ballata), è la forma metrica più prestigiosa e complessa della tradizione lirica italiana [...] di divisione non praticato da Petrarca (canzone di piedi e volte è Madonna dir vo voglio di Giacomo da Lentini). Nel Devulgarieloquentia Dante prevede inoltre stanze formate da una prima sezione indivisa, o fronte, e da due volte, ma non si hanno ...
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Curtius, Ernst Robert
Giorgio Varanini
, Critico e storico della letteratura (Thann, Alsazia, 1886 - Roma 1956); professore di filologia romanza all'università di Bonn, poi a Marburgo, Heidelberg e [...] le invocationes della Commedia, della Monarchia, del DevulgariEloquentia; e cfr. Ep XIII 31), pure di si riconduce a s. Girolamo attraverso l'Ecloga Theoduli e Baudri de Bourgueil; altro ‛ topos ' le sentenze filosofiche tradizionali (ad es. ...
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Bernardo Silvestre da Tours
Giorgio Padoan
Filosofo medievale. Visse nel sec. XII nell'ambito della scuola di Chartres (cui però propriamente non appartenne), ed è stato perciò spesso confuso con Bernardo [...] si tratta d'illazione personale di Dante. Va poi avvisato che, se D. accoglie nel Convivio e nel DevulgariEloquentia quei moduli d'interpretazione allegorica dell'Eneide, nella Commedia essi rimangono del tutto marginali (sono ancora ravvisabili in ...
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Il sonetto è la forma metrica più celebre e fortunata della tradizione lirica italiana (Beltrami 20024: 99-100, 274-289; per l’uso dantesco, Baldelli 1976). Nella forma tipica si compone di 14 endecasillabi [...] gerarchia della ‘nobiltà’ metrica codificata da ➔ Dante nel Devulgarieloquentia, il sonetto occupa il terzo rango, dopo la canzone adattate e rielaborate: basti pensare, per la Spagna, a Luis de Góngora; per la Francia, ai poeti della Pléiade; per l ...
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Becelli, Giulio Cesare
Aurelia Accame Bobbio
Lo scrittore veronese (1686 - 1750) nel trattato Della novella poesia (1732), esaminando gli aspetti per cui la poesia moderna si differenzia da quelle classiche, [...] una qualche perplessità sulla discordanza tra il presunto titolo e la precisa indicazione, che cita, del testo latino, doctrinam devulgarieloquentia tradere " (I XIX 3), e conclude che il trattato dantesco non offre " il ricercato da noi, e da lui ...
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Du Bellay, Joachim
Felice del Beccaro
Bellay, Poeta francese (Liré 1522 - Parigi 1560). Studiò diritto ma s'interessò presto di letteratura. A Parigi, dove proseguì gli studi, si legò d'amicizia con [...] per i teorici della Pléiade accanto ai Greci e ai Latini. Si è voluto vedere un influsso del DevulgariEloquentia nella sua Deffence et Illustration de la langue françoyse (1549), preceduta di un anno da L'Art poétique françois di T. Sibilet, in cui ...
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Albertano da Brescia
Manlio Pastore Stocchi
Giudice e letterato bresciano, vissuto tra la fine del secolo XII e la metà del secolo XIII (non si hanno notizie di lui oltre il 1253). Partecipò attivamente [...] l'opinione, poi abbandonata in edizioni successive dell'opera, che il disegno della trattazione sul volgare illustre nel DevulgariEloquentia annunciato alla fine del primo libro - quos putamus ipso dignos uti, et propter quid, et quomodo, nec non ...
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curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...